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Laboratorio tessile della corte bizantina di Nicea
Sciàmito di seta ricamato con fili di seta colorati, fili ricoperti di lamina d'argento e di lamina d'argento dorata, 378,5 x 132,3 cm
Sezione di pittura, sala grandi formati (attualmente presso l'Opificio delle Pietre Dure di Firenze per restauro) (n. inv. PB 2073)
Cattedrale di San Lorenzo, Genova
Tessile
La voglia di rivincita di Genova, sconfitta e scacciata da Acri nel 1258 dai rivali veneziani e pisani, e dell’Impero Bizantino, deprivato della propria legittima capitale in forza della IV crociata, nel 1204, si saldano il 13 marzo 1261 quando viene siglato il Trattato di Ninfeo, finalizzato a garantire all’Imperatore Michele VIII Paleologo l’appoggio della flotta genovese nella riconquista di Costantinopoli e, ai genovesi, l’acquisizione di grandi vantaggi commerciali nel territorio imperiale.
Per suggellare l’accordo, Michele VIII dona ai Genovesi due tessuti: uno che riproduce la sua immagine, e del quale si perdono le tracce, e uno costituito dal magnifico Pallio di San Lorenzo (datato 1261), che narra, in un linguaggio stilistico già preconizzante i modi della cosiddetta “Rinascita Paleologa”, la storia e i martìri dei tre santi occidentali: Lorenzo, Sisto e Ippolito, riproducendo al centro dell’imponente sciamito serico (circa 377 x 132 cm) un'immagine cardine che rappresenta l’Imperatore stesso che, accompagnato da San Lorenzo e dall’arcangelo Michele entra nella cattedrale genovese, dedicata a San Lorenzo stesso.