Lucio Fontana "Uovo nero orizzontale", 1961

Uovo nero orizzontale

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Lucio Fontana (Rosario de Santa Fé, 1899 - Comabbio, 1968)

Tecnica e misure:

Terracotta con buco e taglio, 21 x 31 x 22 cm

Collocazione:

In esposizione (n. inv. 626)

Provenienza:

Collezione Maria Cernuschi Ghiringhelli, acquisita nel 1989

Tipologia:

Scultura

 

Artista e sperimentatore instancabile, Fontana è stato una delle figure fondamentali per l’evoluzione e l’aggiornamento dell’arte italiana e nazionale del ‘900, sviluppando una nuova nozione del fare arte basata sul momento creativo più che sull’opera finita.

Fondatore del Movimento dello Spazialismo nel 1947, l’artista ha raggiunto fama internazionale grazie ai suoi Tagli iniziati nel 1948 in cui cerca il superamento di una spazialità tradizionale illusoria per una dimensione altra,  “..è l’infinito, e allora buco questa tela, che era alla base di tutte le altre, ed ecco che ho creato una dimensione infinita, un buco che per me è alla base di tutta l’arte contemporanea, per chi la vuol capire. Sennò continua a dire che l’è un büs, e ciao”.

Nella collezione del museo sono conservate 5 opere, tre preziosi disegni del 1934 e due ceramiche Uovo nero orizzontale e Piatto Savonese. I disegni fanno riferimento alle sue prime esperienze astratte, concretizzate nella sua prima mostra monografica di sculture esposte alla galleria Il Milione nel 1935. Realizzati a matita su carta bianca con un segno sottile e continuo preannunciano le ricerche delle potenzialità dello spazio che l’artista esprimerà successivamente.

Il Piatto e Uovo nero sono più tardi e testimoniano la grande attrazione per l’artista nei confronti di un materiale duttile  come la ceramica e il suo legame per l’ambiente albisolese, dove Fontana, già presente alla fine degli anni ’40, frequentava assiduamente la manifattura Mazzotti e dove aveva un piccolo studio dal 1947 al 1960 Pozzo Garitta. Le due opere sono state  esposte nella prima mostra d’inaugurazione del museo nel febbraio 1985, l’Uovo, chiaramente collegato alla serie delle Nature, era allestito con il gemello verticale, poi nella collezione di Gio Pomodoro. Queste sculture venivano chiamate dall’artista le "Virginie" e riportano, inciso sulla terracotta patinata, il noto segno-gesto, la cifra stilistica dell’artista.