Falchi pellegrini

BIRDWATCHING: I FALCHI PELLEGRINI (foto Lipu)

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Da sempre generazioni di falchi pellegrini presidiano il faro. Sono soprannominati “Zena”, dal nome della città, e “Cris”, diminutivo di Cristoforo.

I due falchi, ogni anno, hanno almeno due piccoli (3 nel 2015), e sono seguiti dalla Lipu. In caso di necessità di soccorso, soprattutto dei piccoli, quando imparano a volare, l’Enpa interviene prontamente con i suoi volontari.

Rapidissimo, soprattutto in picchiata, il falco pellegrino è considerato l’animale più veloce in natura. Nei secoli gli uomini lo hanno adorato, temuto e purtroppo molto spesso anche sfruttato e perseguitato. 

Il falco pellegrino (Falco peregrinus) prende il nome dal piumaggio sul capo, che ricorda un copricapo scuro molto simile ai cappucci che, nel Medioevo, indossavano i pellegrini mentre compivano lunghissimi e impervi viaggi lungo le vie della devozione in tutta Europa. Questa specie può essere trovata ovunque nel mondo, fatta eccezione per le regioni polari e le altitudini troppo elevate. Di dimensioni non notevolissime (la sua apertura alare non supera di solito i 110 centimetri), è comunque un grande predatore, arrivando a cibarsi di anche di uccelli di medie dimensioni come i piccioni.

A ciò contribuisce la sua straordinaria abilità di volo. Il falco pellegrino può infatti raggiungere i 320 chilometri orari, superando in velocità una macchina sportiva e staccando persino il ghepardo africano.

I falchi pellegrini sono animali tendenzialmente fedeli. Infatti, solitamente cercano un nuovo compagno solo dopo la morte del precedente.

I falchi femmina, di dimensioni molto più grandi rispetto ai maschi, depongono dalle 2 alle 4 uova. Piuttosto intolleranti ai rumori dell’uomo, di solito nidificano su rocce scoscese o in nidi abbandonati di altri rapaci. Ma oggi non è raro trovarli in città, su campanili o palazzi molto alti.

(Fonte e foto da LIPU)