La Galleria Nazionale della Liguria è un museo dalla storia recente, nato con la sua specificità in seguito alla donazione allo Stato Italiano da parte di Paolo e Franco Spinola, avvenuta il 31 maggio 1958, della loro dimora cinquecentesca di Pellicceria, inserita dal 13 luglio del 2006 nella lista dei quarantadue palazzi iscritti ai Rolli di Genova - Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Le indicazioni annotate nel lascito prevedevano, infatti, non solo l’apertura di Palazzo Spinola ma anche lanecessità di creare una nuova realtà museale cittadina che, collocata negli ultimi due piani del palazzo degli Spinola, fosse strettamente legata al territorio al fine di ricostruire, attraverso mirate acquisizioni, la storia artistica ligure e i suoi collegamenti italiani ed europei.
Anche grazie a numerose donazioni e depositi da parte di privati, è stato possibile riportare in città e destinare al pubblico godimento numerose testimonianze figurative legate sia alle vicende artistiche liguri dal XIV al XIX secolo, sia alla formazione delle straordinarie collezioni che resero celebre Genova nel Seicento e nel Settecento.
Negli ambienti destinati dal 1993 ad accogliere la Galleria Nazionale della Liguria sono esposte le opere acquisite dallo Stato italiano sin dagli anni sessanta del Novecento, tra cui capolavori come la Giustizia di Giovanni Pisano, il Ritratto di dama con bambino di Antoon van Dyck, il Ritratto di Giovan Carlo Doria di Pieter Paul Rubens e il Sacrificio di Isacco di Orazio Gentileschi.
Missione primaria del museo è dunque l’acquisizione di opere e manufatti di rilevante importanza per la storia dell’arte ligure, collegate a specifiche vicende o espressione elevata dei suoi protagonisti. Un obbiettivo reso possibile grazie a diverse forme di acquisizioni, dalla trattativa privata, come nel caso dell’Ascensione di Ludovico Brea e del Ritratto di Stefano Raggio di Joos van Cleve, all’acquisto coattivo all’esportazione - tra i più recenti casi la placca raffigurante una Veduta di Genova con barcheggio di anonimo argentiere fiammingo del XVII secolo -, alla prelazione, strumento che ha reso possibile l’ingresso nelle raccolte della Galleria Nazionale della Liguria del Ratto delle Sabine di Luca Giordano, della tela di Cornelis de Wael rappresentante Dare da mangiare agli affamati, di sette tele di Gregorio e Lorenzo De Ferrari dedicate alle Fatiche di Ercole e alle Metamorfosi di Ovidio, nonché la coppia di dipinti di Bartolomeo Guidobono raffigurante Giaele e Sisara e Sansone e Dalila.