Luigi Garibbo è citato tra i giovani incisori “d’alte speranze”, in un volume del 1833 dedicato all’Accademia Ligustica, scuola dove si formò. L’artista praticò a lungo l’incisione, soprattutto nei primi decenni d’attività, sia come disegnatore, avvalendosi della collaborazione dell’incisore ed editore milanese Paolo Fumagalli, sia agendo direttamente in veste di disegnatore ed incisore. Le realizzazioni migliori sono proprio quelle frutto completo del suo lavoro, nelle quali riesce a utilizzare la raffinata tecnica dell’acquatinta per ottenere elaborati effetti luministici, suggestivi contrasti chiaroscurali e precisi dettagli.