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Schizzo prospettico con veduta d’insieme del castello e del bastione, da ponente
Matita e biacca su carta incollata ad un supporto cartaceo
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Marco Aurelio Crotta (Genova, 1861-1909)
Matita e acquerello su carta incollata ad un cartoncino

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Kali / 3
Legno, fibre vegetali
Viene ancora oggi usato, anche dai giovani, perché ritenuto molto confortevole in clima tropicale. Oltre ai kali tradizionali si possono usare per lo stesso scopo parti nodose di bambù, pezzi di legno non
scolpiti, contenitori di latta (in genere di latte in polvere).

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Kali / 2
Legno, fibre vegetali
I kali più bassi o senza piedini erano usati dalle persone malate ed erano chiamati i lokoloko, termine impiegato poi per indicare anche i cuscini dei bianchi. I poggiatesta sono diffusi in tutta l’Oceania: variano però per forme, materiali, dimensioni e nomi.

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Kali
Legno
Posto sotto la nuca, era inizialmente riservato all’uso degli aristocratici per preservare le elaborate acconciature e impedire che il potere spirituale, il mana, che si pensava avvolgesse come un alone le loro teste, entrasse in contatto con il suolo scatenando così conseguenze pericolose soprattutto per la "gente comune".