Interno  casa di Colombo

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Interno Casa di Colombo

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All'interno della Casa di Colombo si possono osservare alcuni dettagli interessanti, per farsi un’idea della vita in una casa del Medioevo.
A destra dell’ingresso il vano, attualmente adibito a biglietteria, era in origine il tipico spazio adibito a bottega: piccola, nel caso dei Colombo, dove il padre di Cristoforo vendeva tessuti e, in seguito, formaggi. Nel vano retrostante, incassato nell'angolo a sinistra, si nota una pietra lavorata rozzamente: è chiaramente un focolare. Ben diverso dalle enormi “caminate” che costituivano lo spazio più vivo delle case aristocratiche. È possibile che le operazioni di cottura avvenissero su quel modesto fornello e che il pasto si svolgesse, invece, nei vani un po’ più ampi del piano soprastante. Infine, sempre al piano terra, si noti una specie di "impluvium" per la raccolta di acqua e, immediatamente a fianco, una rozza latrina, indicazione eloquente del concetto di igiene del tempo.

 

Casa di Colombo

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Casa di Colombo

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Questa piccola dimora è stata individuata nell'Ottocento come abitazione della famiglia Colombo nel periodo fra il 1455 e il 1470, quando Cristoforo aveva fra i 4 e i 9 anni. Non era certo una dimora di lusso: al piano terra piccoli spazi dedicati a bottega e cucina con un invaso per raccogliere l’acqua e una rudimentale latrina, al piano superiore due ambienti non grandi, forse per consumare i pasti e per la notte.

L’edificio venne danneggiato durante il bombardamento cui il Re Sole, nel 1684, sottopose la città. Fu l’unico ad essere ricostruito, per l’importanza di chi lo abitò, anche durante le demolizioni che interessarono l’area negli anni ’30 del secolo scorso.

Si tratta di un piccolo memoriale del grande navigatore, al cui interno alcuni pannelli e materiale ne raccontano la storia e, soprattutto, la quotidianità.

 

Capitelli figurati - Ph. Alessi

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Capitelli figurati

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Il chiostro di Sant'Andrea, dopo lo smontaggio avvenuto nel 1905, venne ricollocato nel 1922 nell'area adiacente alla Casa di Cristoforo Colombo, dove tuttora è possibile ammirarlo, sia pure in un contesto completamente differente dall'originario. Molto suggestivi sono i capitelli figurati, databili alla metà del XII secolo, reimpiegati nel corso della ristrutturazione del 1294, assieme a capitelli di gusto ormai schiettamente gotico.

Entrando nel chiostro, si possono notare gli angeli benedicenti sui capitelli d’angolo che, con la destra alzata, benedicono l’arrivo. Chi avrà pazienza di cercare, troverà un capitello, al lato destro di quello molto evidente con colonnine, che presenta un chiaro riferimento alla vita economica genovese nel Medioevo: una carovana di muli con il loro basto.

Chiostro di sant’Andrea

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Chiostro di Sant’Andrea

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Fra il 1900 e il 1906 la Chiesa monastica e parrocchia di Sant'Andrea della Porta, databile nel suo primo impianto all'inizio del Mille, viene completamente demolita, assieme al colle sul quale si trovava, per consentire la ristrutturazione urbanistica dell’area e la costruzione del Palazzo della Banca d’Italia.

L’unica parte che si decise di salvare fu il chiostro medievale: fu smontato e ricollocato circa vent'anni dopo nell'attuale collocazione.  

Il chiostro nasceva probabilmente con l’edificio stesso o poco tempo dopo, come dimostrano i capitelli figurati di schietta impronta romanica, databili alla metà del secolo XII. Probabilmente, però, vi fu un intervento consistente verso la fine del secolo XIII: documenti del 1294 attestano lavori importanti in cui probabilmente si utilizzarono i vecchi capitelli figurati aggiungendone alcuni nuovi, di stile gotico, decorati con semplici foglie.  

 

Edicola con la Madonna - Ph.Carlo Alberto Alessi

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Edicola con la Madonna

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In un punto di passaggio così importante per la città, peraltro dalla valenza fortemente simbolica, non poteva mancare un'immagine della Madonna, a cui Genova fu sempre devota al punto da eleggerla Regina nel 1637.

Molte “edicole” nei vicoli della città ospitano immagini mariane alle quali gli abitanti e i passanti erano soliti rivolgere una preghiera, un'invocazione, un pur breve pensiero. Nel caso di quella inserita nella porta Soprana si tratta dell'Apparizione della Madonna della Guardia al Beato Benedetto Pareto, che commemora l’evento del 1490, quando la Vergine appare a un contadino sulle alture a nord di Genova. L’autore è il piemontese Giovanni Grifo (Alba, 1869 – Genova 1935) che usa la tecnica dell’olio su ardesia.

L’edicola che la accoglie è antecedente, databile ai secoli XVII-XVIII. Per preservare il dipinto dalle intemperie, nel 2015 è stata disposta una copia: l’originale si trova nel vano d’ingresso alle torri di Porta Soprana.

 

Lapidi del 1155

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Lapidi del 1155

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Sui lati interni del varco d’accesso della porta sono murate due lapidi originali del 1155, anno a cui si può così datare l’edificazione della porta monumentale.

Una di esse riporta i nomi dei consoli sotto i quali si svolsero i lavori di edificazione, ma soprattutto si segnalano le vittorie genovesi in Occidente (Africa, Asia e Spagna) con riferimento, in quest’ultimo caso, alle vittorie contro i mori nelle città di Tortosa e Almeria (1147 e 1148).

La seconda lapide è conseguente a questo grido di trionfo scolpito nella pietra e ammonisce: “Se porti pace ti è consentito toccare queste porte, se cerchi guerra, te ne tornerai triste e sconfitto”.

 

Porta Soprana

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Porta Soprana

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Questa magnifica porta a due torri costituiva l’accesso principale alla città venendo da Levante.
Fra il 1155 e il 1158, sotto la minaccia di un assalto da parte dell’esercito di Federico Barbarossa, i genovesi partecipano tutti alla costruzione delle mura e delle relative porte. È per questo che Genova non subisce attacchi delle truppe imperiali. L’imperatore deve patteggiare con la città che non solo è potente, ma è anche dotata di una flotta capace di tenere in scacco qualsivoglia esercito di terra.
Restaurata nei primi anni del Novecento, Porta Soprana impressiona per lo slancio delle torri, ma anche per l’eleganza dell’arco del varco d’accesso: un arco ogivale che anticipa una motivo ricorrente nell'arte gotica, inquadrato, all'esterno come verso l’interno, da splendidi capitelli istoriati su solide colonne di marmo.

Le due torri non sono aperte al pubblico. 

 

Complesso Monumentale della Lanterna

Data: da 06/02/2021 a 06/02/2021

 
COSTRUIAMO UNA PENTOLACCIA DI CARNEVALE
Segui il tutorial sul canale Facebook Lanterna di Genova e realizza una divertente creazione a tema.
 
In attesa di poter tornare a visitare il complesso Monumentale della Lanterna e di partecipare ai laboratori e alle attività per famiglie, sabato 6 febbraio 2021 alle ore 10, sul canale Facebook della Lanterna sarà pubblicato un tutorial per realizzare una divertente creazione in attesa della Pentolaccia di Carnevale.
 
Segui il tutorial, stampa le immagini e realizza la tua pentolaccia!
Iniziativa in collaborazione con Un posto verde e blu.

Complesso Monumentale della Lanterna

Data: da 31/01/2021 a 31/01/2021

 
MEZZ’ORA DI LANTERNA
Immagini e foto sul faro simbolo di Genova commentate su Zoom
 
Un incontro online sul complesso monumentale della Lanterna e la sua storia, nato della volontà di ricreare l’atmosfera di curiosità e scoperta che caratterizza il tradizionale evento dell’ultima domenica del mese “Ti Porto alla Lanterna”, sospeso a causa delle restrizioni per la pandemia in corso.
 
Come partecipare:
- La partecipazione ha un costo di 5 euro a connessione e garantisce il diritto di acquistare un biglietto per
le future edizioni del tradizionale "Ti porto alla Lanterna" al prezzo speciale di 10 euro anziché 15
 
- Su prenotazione
 
- È possibile aderire compilando il form su www.gogenova.com/it/contacts/ per ricevere tutti i dettagli per
partecipare e per il pagamento
 
- È necessario avere a disposizione PC, tablet o smartphone (auricolari consigliati) e scaricare la app Zoom
 
L’evento, da un’idea di Sandra Mazzucato, è realizzato da Go Genova Tours (www.gogenova.com)
Tutti i dettagli anche all’interno dell’evento Facebook dedicato.

Complesso Monumentale della Lanterna

Data: da 27/01/2021 a 27/01/2021

 
Il monumento simbolo di Genova, come i più famosi edifici del mondo, cambia il colore della sua illuminazione per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sui temi più importanti: con il suo sistema di illuminazione artistica, realizzato grazie al supporto di Slam, è in dialogo costante con la città, recuperando la sua antica funzione di comunicazione. 
 
La Lanterna il 27 gennaio si illuminerà di blu per la Giornata Internazionale di Commemorazione in memoria delle Vittime dell'Olocausto.
 
Le date delle ricorrenze o iniziative locali, nazionali, internazionali UNESCO e delle Nazioni Unite e relative illuminazioni in programma, sono disponibili anche online al link: http://www.lanternadigenova.it/calendario-illuminazione-lanterna/

 

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