Stipetto cinese in lacca rossa

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Titolo dell'opera:

Stipetto in lacca intagliata

Ambito culturale:

ambito cinese

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Stipetto in lacca intagliata

Tipologia:

stipetto

Epoca:

1522 - 1566 - XVI

Inventario:

L-0064

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 17.7; Larghezza: 16.2; Profondità: 16.2

Tecnica:

legno laccato e intagliato

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Descrizione:

Stipetto (tansu) di forma pressoché cubica costruito nella tipica forma dei contenitori per sigilli. Ha una base aggettante a profilo convesso ed è munito di manigliette laterali, placca da serratura con lucchetto e presina dei cassetti a ciondolo in bronzo giallo. I complementi metallici sono alloggiati in ribassature appositamente intagliate nel rivestimento in lacca. Un'anta estraibile ripara due cassettini mentre il coperchio incernierato copre un vano superiore separato. Tutte le superfici interne e la base sono rivestite in lacca nera lucida, cui l'invecchiamento ha conferito una sfumatura caramello. La decorazione è composta da quattro diverse composizioni a pomi di spada intagliati. Sul coperchio un bordo di dodici elementi racchiude un motivo cruciforme centrale con angoli cardiomorfi. L'antina, la faccia posteriore e le facce laterali presentano composizioni di coppie speculari di jianhuan in tre varianti. Anche gli elementi di raccordo strutturale hanno motivi appositamente studiati. è probabile che i cassettini siano una sostituzione giapponese non recente.

Scatola portasigarette con crisantemi

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Scatola portasigarette con crisantemi

Tipologia:

Suppellettile

Tecnica e misure:

Smalti cloisonné su metallo, orli e alveoli dorati, 8.1 x 12 x 8.4 cm.

Sullo sfondo azzurro delle pareti di questa scatola portasigarette possiamo notare steli di crisantemo selvatico dalle corolle color crema e foglie colorate di nero, giallo e rosso. Il coperchio è lievemente convesso ed è decorato con un pavé di crisantemi stilizzati a losanga (kikubishi) nei colori bianco, grigio, celeste, verde chiaro e crema con minuscoli bottoncini in rosso vivo. I piedini dorati raffigurano fasci formati da tre segmenti di bambù.

Armatura per samurai

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Armatura per samurai

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La battaglia di Ichinotani, paravento dipinto

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Titolo dell'opera:

Paravento con la battaglia di Yashima

Ambito culturale:

ambito giapponese

Autore:

Kyō-Kanō 京狩野派 (Kyō-Kanō-ha)

Tipologia:

dipinto

Epoca:

1601 - 1650 - XVII

Inventario:

P-1393

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 175; Larghezza: 360

Provenienza (nazione):

Giappone

Tecnica:

inchiostro, colori e foglia d'oro su carta

Ultimi prestiti:

La Rinascita della Pittura Giapponese. Vent'anni di restauri al Museo Chiossone di Genova - Genova, Museo d'Arte Orientale Edoardo Chiossone - 28/02 - 29/06 2014

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Descrizione:

Il paravento si accompagna a un secondo, rappresentante la battaglia di Ichinotai.
Esposti ininterrottamente per 37 anni presso l'Accademia Ligustica, questi furono smembrati e divisi in dodici pannelli intelaiati negli anni 1962-1964. Tutte le pubblicazioni uscite tra il 1905 e il 1977 riferiscono l'attribuzione alla Scuola Tosa e la datazione al XIV secolo, mancando però di giustificazioni storico-critiche e analisi stilistiche.
I due byōbu del museo fanno parte del gruppo di paraventi raffiguranti le tre principali guerre Genpei (Ichinotani, Yashima e Dannoura) commissionati dai membri dell'aristocrazia militare ai pittori Kanō tra la fine del XVI secolo e la prima metà del XVII secolo. Paravento costituito da sei ante mobili con cornice in lacca nera, bordura in broccato con disegni di steli recisi su fondo blu scuro e bordino in fondo avorio con piccole girali e tesori sparsi. I cardini sono in metallo inciso, cesellato e argentato. La fodera posteriore è in carta con motivo suzumegata. Le ante ospitano, senza soluzione di continuità, una rappresentazione della battaglia di Yashima. L'evento bellico è raccontato attraverso un'ampia veduta panoramica con valli, edifici e specchi di mare. Su questo scenario si dipana una complessa ma dettagliata narrazione. Numerosi sono gli aneddoti ripresi dal Romanzo degli Heike che arricchiscono il racconto. Nella prima anta si riconosce il sovrano fanciullo Antoku a bordo di una delle navi ancorate nello stretto, dove i Taira attendevano che i Minamoto li attaccassero dal mare. Nella seconda e terza anta è raffigurato l'eroe più celebre della battaglia, Nasu no Yoichi, un guerriero del clan Minamoto che accettò la sfida dei Taira e, lanciato il cavallo al galoppo in mare, con una sola freccia trapassò un ventaglio rosso che gli avversari avevano appeso all'albero maestro di una delle loro navi.

Utagawa Kuniyoshi, I tre vassalli di Yorimitsu aggrediti da demoni mentre giocano

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Utagawa Kuniyoshi

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 I tre vassalli di Yorimitsu aggrediti da demoni mentre giocano

Archivi Aborigeni in Italia 3

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Archivi Aborigeni in Italia (3)

Tipologia:

Allestimento museale

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Archivi Aborigeni in Italia 2

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Archivi Aborigeni in Italia (2)

Tipologia:

Allestimento museale

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Sezione Archivi Aborigeni in Italia

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Sezione Archivi Aborigeni in Italia (1)

Tipologia:

Allestimento museale

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Musei di Strada Nuova

Indirizzo: Musei di Strada Nuova - Palazzo Rosso - Via Garibaldi,18

Data: da 07/06/2022 a 07/06/2022

 

 

 

Preparati a intraprendere un viaggio a ritroso, immergendoti nello splendore di Palazzo Rosso, quella che è stata la residenza di una delle famiglie simbolo dei fasti della Genova di un tempo, i Brignole Sale.
Dopo alcuni interventi importanti di adeguamento impiantistico e di restauro recentemente ultimati, tornano fruibili ai visitatori le preziose collezioni inserite all’interno del percorso museale dei Musei di Strada Nuova, insieme con Palazzo Bianco e Palazzo Tursi.

Ora puoi tornare a goderti gli straordinari dipinti, gli arredi monumentali, i pregiati affreschi che decorano gli ambienti di Palazzo Rosso, che riapre al pubblico martedì 7 giugno, con una giornata straordinaria a ingresso gratuito e inizio delle visite alle 17.15. 

I lavori hanno comportato l’ammodernamento tecnologico e la messa a norma degli impianti (idraulici, meccanici, elettrici e speciali), con adeguamenti necessari per l’utilizzo delle reti informatiche che nei musei moderni permettono di offrire esperienze di visita del tutto differenti rispetto al passato.

Bene: è il momento di lasciarti incantare dalla meraviglia dei locali dell’antica residenza affacciata su via Garibaldi. Sali al secondo piano ammezzato e tuffati nei colori delle “Mezzarie”, che il restauro ha riportato all’antico splendore. Una sequenza di spazi inconsueti e incredibili, molto più ridotti nelle proporzioni rispetto ai fastosi saloni dei due piani nobili ed evidentemente destinati a un uso privato: una prima stanza forse destinata ad accogliere una raccolta di dipinti, una sala da pranzo detta “della Grotta” per la sua decorazione, da cui si accede a una stanza da letto con un’alcova fiancheggiata da un bagno e da una stanza guardaroba. E, in direzione opposta rispetto alla prima sala, un salotto decorato con specchi.
L’appartamento rappresenta un unicum fra gli interni dei Palazzi dei Rolli e offre uno straordinario punto di osservazione sugli spazi di vita quotidiana degli aristocratici che abitarono il palazzo: un luogo di lusso, raffinatezza e saper vivere che finalmente il pubblico può ammirare.

Soffermati sull’ “alcova”, finalmente aperta al pubblico, nata probabilmente su progetto di Gregorio De Ferrari. Ammira il drappo fiorito, che a prima vista sembra una preziosa stoffa mollemente adagiata alle spalle del grande letto: in realtà, è realizzato in stucco magistralmente decorato. Stupendo, vero? Ora, Sali al secondo piano nobile, proprio sopra al piccolo e meraviglioso appartamento nel mezzanino, e raggiungi le sale laterali di levante, affrescate a tema Quattro Stagioni. Anche qui, potrai apprezzare l’esito dei lavori di ripristino che hanno interessato la volta della Sala della Primavera, splendidamente affrescata da Gregorio De Ferrari: ecco la rappresentazione di “Amore che vince sulla Guerra” e, al centro, “Venere che trionfa su Marte”, un vero capolavoro della grande decorazione genovese.
Adesso, prosegui la visita e immergiti nell’atmosfera di barocco e rococò della più importante pinacoteca della città con gli straordinari dipinti di Van Dyck, Guido Reni, Guercino e Bernardo Strozzi.

Il restauro, eseguito con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, ha inoltre comportato il ripristino degli impianti nel rispetto assoluto delle caratteristiche storiche del complesso e degli interventi eseguiti negli anni ‘50 ad opera dell’architetto Franco Albini. In più, sono stati filologicamente sostituiti gli allestimenti in tessuto. Per la nuova progettazione degli impianti è stata dedicata particolare attenzione a trovare – d’intesa con la Soprintendenza – soluzioni che non danneggiassero l’apparato decorativo parietale del secondo piano nobile (l’unico affrescato) e i pavimenti di marmo.

 

Modalità di visita

L'entrata gratuita a Palazzo Rosso è prevista dalle ore 17.15 alle ore 22.30, su prenotazione, in una della fasce orarie disponibili.
Puoi prenotare a questo link: https://www.eventbrite.com/e/biglietti-riapertura-al-pubblico-di-palazzo-rosso-352075355867

Attenzione: BIGLIETTI ESAURITI!

 

Con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo

Radio Monte Carlo è Media partner della città di Genova.


 

Ritratto Edoardo Chiossone

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Ritratto Edoardo Chiossone

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