Villetta di Negro

Villetta Di Negro è un parco storico pubblico, di circa due ettari, situato nel centro di Genova. Adiacente a Piazza Corvetto, deve la sua posizione sopraelevata alla originaria funzione difensiva dell’area, su cui sorgevano le mura cinquecentesche della città. Decaduto l’uso militare, il terreno fu ceduto in concessione a Ippolito Durazzo nel 1785, che ne fece un orto botanico. Nel 1802 il marchese Gian Carlo Di Negro acquistò il sito e si impegnò a fondarvi la scuola di botanica diretta da Domenico Viviani, che tuttavia già l’anno successivo fu traferita altrove. Il marchese affidò allora alla progettazione dell’architetto Carlo Barabino la villa, che destinò poi a sua residenza, in stile neoclassico e il parco all’inglese. Alla ricchezza botanica del parco, il marchese aggiunse la sua collezione di reperti dell’antichità classica e successivamente inaugurò una serie di busti di genovesi illustri, in parte ancora oggi visibili. Grazie al marchese Di Negro, mecenate e letterato, la Villetta rimarrà luogo di ricevimenti, d’arte e di cultura, fino alla sua morte nel 1857. Successivamente il Comune acquistò il sito e lo destinò ad uso di parco pubblico. Tra il 1863 e il 1892 furono realizzate le grotte, la cascata artificiale e la casa del giardiniere a questa adiacente. La villa invece ospitò dapprima il Museo di Storia Naturale con sezione zoologica (1873-1912), poi il Museo Geologico (1912 – 1928) e dal 1929 il Museo Archeologico, al quale si aggiunsero infine le collezioni di Etnografia e del Costume.

Durante la Seconda guerra mondiale, i bombardamenti navali su Genova del 1942 colpirono e distrussero la villa. Per conservare Villetta Di Negro quale importante luogo di cultura, nel 1948 il Comune dispose la costruzione di un nuovo edificio, sulle rovine della precedente villa, che diventerà sede del Museo d’Arte Orientale ‘Edoardo Chiossone’.

Ancora oggi il parco è caratterizzato da una rigogliosa vegetazione, con particolarità botaniche risalenti all’uso originario. Salendo i viali alberati si possono raggiungere, oltre al Museo d’Arte Orientale ‘Edoardo Chiossone’, diversi punti panoramici che offrono una spettacolare vista sulla città e la straordinaria cascata artificiale.

Fringuello su ramo di camelia

Fringuello su ramo di camelia

Fringuello su ramo di camelia

Fringuello su ramo di camelia

Convolvolo azzurro, parapioggia e gallo

Convolvolo azzurro, parapioggia e gallo

Convolvolo azzurro, parapioggia e gallo

Convolvolo azzurro, parapioggia e gallo

Gli iris hanashobu di Horikiri

Gli iris hanashobu di Horikiri

Gli iris hanashobu di Horikiri

Gli iris hanashobu di Horikiri

Iris kakitsubata e martin pescatore

Iris kakitsubata e martin pescatore

Iris kakitsubata e martin pescatore

Iris kakitsubata e martin pescatore

Ventaglio con iris kakitsubata

Ventaglio con iris kakitsubata

Ventaglio con iris kakitsubata

Ventaglio con iris kakitsubata