La morte.

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Titolo dell'opera:

La morte

Acquisizione:

Mitchell Wolfson Jr. 2007 Genova - donazione

Autore:

Bistolfi, Leonardo

Tipologia:

scultura

Epoca:

1901 - 1933 - XX

Inventario:

87.1111.6.1

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 72.5; Larghezza: 63; Profondità: 50

Tecnica:

gesso

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Descrizione:

Nei bozzetti preparatori "La Vita e la Morte. Verso la luce" realizzati da Bistolfi per la tomba Abegg di Zurigo si possono ravvisare somiglianze con l’immagine de "L’Alpe" del suo monumento funebre per Giovanni Segantini a Saint-Moritz (1899-1906). Nella seducente figura femminile emerge l'adesione dell'artista ai caratteri stilistici del liberty, termine con cui, prendendo spunto dal nome dell’atelier londinese di Arthur Lasenby Liberty, si definì in Italia lo stile art nouveau. In questo bozzetto preparatorio per la tomba Abegg di Zurigo si ritrova l’espressione di un innovativo rapporto plastico con lo spazio. La figura femminile rappresentata a mezzo busto volge la testa verso l'alto, con una delicata torsione del collo.

Collana con ciondoli a fior di loto

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Collana in faience

Tipologia:

Manufatto

Tecnica e misure:

Faience

Descrizione:

Questa collana è formata da elementi tubolari, perle e pendenti in faience.  I ciondoli hanno forma di fiore di loto, che nel mondo egizio rappresentava il ciclo della vita.

La faience egizia è un materiale vetroso ottenuto principalmente dalla silice macinata ricoperta da un sottile strato di vetro azzurro, colorato grazie all'aggiunta di rame o cobalto. Anche la corazza magica posta sul corpo della mummia di Pasherienaset è composta da perline di faience.

Testa regale in quarzite

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Testa di sovrano

Tipologia:

Scultura

Tecnica e misure:

Quarzite, h. cm 16,5

Descrizione:

Questa testa di Età tarda, esposta nella sala Egizia, è stata scolpita nella quarzite e rappresenta un faraone.  Il sovrano  indossa la cosiddetta “corona azzurra”, una sorta di elmo che secondo la tradizione poteva essere rivestito di pelle di struzzo e decorato con borchie di metallo. Nella parte centrale del copricapo si vede l’ureo, una decorazione a forma di cobra che simboleggiava la forza e la potenza del faraone. L’ureo era inoltre emblema della dea Uadjet, che proteggeva il Basso Egitto, e dell’Occhio di Ra, amuleto che annientava i nemici del dio-sole e del re.

Rhython a forma di muso di ariete

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Rhython del pittore di Brygos

Tipologia:

Ceramica attica a figure rosse

Tecnica e misure:

Terracotta

Descrizione:

Questo straordinario vaso da banchetto raffigura un ariete con tratti molto naturalistici. Sul collo è rappresentata una scena di banchetto: da sinistra troviamo un ragazzo appoggiato su due cuscini che suona il flauto e un personaggio con barba che si appoggia sul braccio sinistro tenendo in mano una coppa nera e alza con la destra una coppa bianca. Dietro di lui è appoggiata una lira, uno strumento musicale a corde. Il terzo personaggio è un ragazzo che si appoggia sul braccio sinistro con un vaso in mano e l’altro braccio teso in avanti. Durante i banchetti erano frequenti momenti musicali e giochi tra i partecipanti . Il bicchiere è attribuito al pittore di Brygos, attivo ad Atene nel 5° secolo a.C.

Testine di Cerere e Apollo da Libarna

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Teste di Cerere e Apollo

Tipologia:

Scultura

Tecnica e misure:

Marmo

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Descrizione:

Queste due piccole teste di Cerere e Apollo decoravano il teatro di Libarna, costruito nel 1° secolo d.C.

Cerere ha il volto ovale, leggermente asimmetrico a destra, gli occhi sono grandi con palpebre carnose, il naso ha profilo netto e la bocca è dischiusa. I capelli sono pettinati con la riga centrale e formano onde che ricadono lungo il collo. Sopra la testa c’è una corona doppia con spighe di grano, simbolo di Cerere, dea dell’agricoltura.

Anche Apollo ha il volto ovale leggermente asimmetrico, senza barba con occhi grandi e bocca piccola dischiusa. I capelli sono folti con lunghe ciocche laterali e sormontati da una corona a quattro punte incompleta.  

Le due teste hanno dimensioni e caratteristiche simili e furono realizzate dalla stessa bottega intorno al 140 d.C..

Livia

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Livia

Tipologia:

Scultura

Tecnica e misure:

Marmo lunense, h. cm 31

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Descrizione:

Questo ritratto imperiale proviene dalla città romana di Luni (SP) ed è tradizionalmente attribuito a Livia, la moglie di Augusto.

Il volto in marmo bianco, fortemente idealizzato e leggermente voltato a destra, è triangolare, allargato alle tempie e sormontato da una pettinatura a scriminatura centrale con il diadema e la benda di lana bianca, segni di dignità sacerdotale e potere.

L'attribuzione a Livia si basa proprio sulla presenza di diadema e benda di lana, riservati a sacerdoti e imperatori: Livia infatti, ottenne il titolo di Augusta e di sacerdotessa del Divo Augusto nel 14 d.C. 

Le fonti storiche raccontano che Livia andò in sposa al futuro primo imperatore di Roma a 18 anni, con un matrimonio e due figli alle spalle. Ebbe un ruolo importante nella vita politica di Augusto anche se alcuni autori antichi la accusano di aver ucciso tutti i discendenti e Augusto stesso.

Altri studiosi attribuiscono invece il ritratto ad Antonia Minor, nonna di Caligola, altra figura della famiglia Giulio-claudia. Secondo questa ipotesi sarebbe stato realizzato tra il 37 e il 39 d.C. quando, come Augusta, le furono tributati particolari onori dal nipote Caligola.

Relitto della Pria Pulla

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Relitto della Pria Pulla (Genova Pegli)

Tipologia:

Carico di nave romana

Tecnica e misure:

Terracotta

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Descrizione:

Il carico del relitto è composto da anfore da vino di origine italica e piatti a vernice nera trovati ancora impilati. E' datato agli ultimi decenni del 2° - inizi del 1° secolo a. C.. Fu rinvenuto da due ragazzi nell'estate del 1952 a 5 metri di profondità nel mare di Pegli, proprio di fronte al Museo di Archeologia Ligure.  La costruzione di nuove dighe nel porto di Genova aveva, infatti, in quegli anni modificato le correnti e disseppellito il carico di una nave romana. Le operazioni di rilievo e recupero del materiale durarono due mesi sotto la direzione di Nino Lamboglia, l’archeologo ligure che per primo sviluppò l’archeologia sottomarina.

Anfore romane dal Mar Ligure

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Anfore romane dal Mar Ligure

Tipologia:

Manufatti

Tecnica e misure:

Terracotta

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Descrizione:

Queste anfore romane in terracotta datate 2°-1° secolo a.C., sono  state ritrovate nei fondali lungo la costa ligure. Le anfore potevano contenere olio, vino, frutta, salse, miele e venivano stivate nel fondo delle navi. Avevano tappi di sughero o in ceramica  e potevano riportare sulla superficie scritte o marchi di produzione. L’anfora è il contenitore da trasporto tipico del mondo antico e può avere forma affusolata o globulare con due grandi manici e il fondo appuntito. Nel mare di Pegli, di fronte al Museo, fu scoperto nel 1952 il relitto della Pria Pulla che comprendeva anfore e piatti ritrovati ancora impilati così come sono esposti  in Museo.

Poltrona per la Stazione Marittima Andrea Doria

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Titolo dell'opera:

Poltrona per la stazione marittima Andrea Doria

Acquisizione:

Autorità Portuale di Genova 1998 Genova - donazione

Autore:

Vietti, Luigi

Tipologia:

sedia

Epoca:

1932 - 1932 - XX

Inventario:

GG1998.1

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 72; Larghezza: 60; Profondità: 66

Tecnica:

legno di noce lamellare curvato

Ultimi prestiti:

Quinta Esposizione internazionale delle arti decorative e industriali moderne - Milano, Palazzo dell’Arte - 6 maggio 1933

Descrizione:

Vietti presentò il suo modello di poltroncina già utilizzato nell’arredo della stazione marittima Andrea Doria di Genova, operativa da alcuni mesi ma inaugurata ufficialmente il 28 ottobre 1933. Realizzata in legno multistrato lamellare curvato, la sedia mostra notevoli analogie con le celebri sedute a sbalzo in legno di betulla e compensato che l’architetto finlandese Alvar Aalto aveva ideato a partire dal 1929 ed espose nella sezione finlandese alla successiva Triennale. La forma semplice e funzionale e la scelta del materiale rendevano il design della poltrona perfetto per la produzione industriale in serie. Questa attenzione ai nuovi processi produttivi contraddistingueva, del resto, la complessiva proposta di Vietti, come non mancò di sottolineare Daneri: “L’arredamento è interessante per la presenza di numerosi mobili scomponibili e sovrapponibili, da disporsi secondo le necessità e la volontà dell’inquilino; gli armadi sono tutti di unico tipo per produzione standardizzata e si possono tanto accostare che sovrapporre”. Poltroncina in legno di noce di ideazione razionalista.

Tomba di Roccatagliata

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Tomba di Roccatagliata (Ge)

Tipologia:

Corredo di sepoltura a incinerazione

Tecnica e misure:

Terracotta, bronzo, ferro

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Descrizione:

Il corredo di questa tomba, che doveva trovarsi dentro una cassetta di lastre di pietra, è composto dall'urna in terracotta che conteneva le ceneri del defunto, coperta da una ciotola, da un bicchiere, da una spilla in bronzo (fibula) e dai resti di una spada in ferro ad un solo tagliente.

La tomba, datata al 5° secolo a.C., era di un maschio adulto, come indica la presenza delle armi che, secondo il costume caratteristico delle tombe liguri dell'età del Ferro, connotano il defunto come guerriero. Gli oggetti di corredo sono quelli tipici delle tribù liguri dell'entroterra con influenze dall'area padana.

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