Gollum da Il Signore degli Anelli

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Gollum da Il Signore degli Anelli

Tipologia:

Statua

Gollum è uno dei personaggi più amati e odiati della Terra di Mezzo, nati dall’estro e dalla penna di J. R. R. Tolkien negli anni Cinquanta del secolo scorso. Ne “Lo Hobbit”, romanzo che precede “Il Signore degli Anelli”, non aveva un ruolo da protagonista. Ma Tolkien deve averne dedotto il potenziale, perché nel suo romanzo più popolare gli conferì non solo un ruolo da protagonista, ma lo consegnò definitivamente alla storia del Fantasy. Gollum è apparso in molti adattamenti cinematografici e radiofonici de “Il Signore degli Anelli". Tra i primi a doppiarlo ci fu lo stesso Tolkien nel 1952: la sua performance piacque molto anche alla critica di quel tempo. Nella trilogia firmata da Peter Jackson, Gollum è un'immagine generata al computer, la cui voce e i cui movimenti sono stati affidati all'attore Andy Serkis (attore davvero poliedrico che ha dato le movenze anche a “King Kong”, sempre di Peter Jackson, e alla scimmia Cesare dell’ultimo remake de “Il Pianeta delle Scimmie”). Il personaggio è stato creato seguendo le caratteristiche facciali di Serkis, mentre i suoi movimenti sulla pellicola sono stati riprodotti utilizzando un misto tra la motion capture e il tradizionale processo di keyframing.
Il Gollum del Fantacinema, a grandezza naturale, è stato utilizzato alla presentazione del primo episodio. 

Curiosità - per la sua interpretazione, Serkis ha vinto agli MTV Movie Awards come "miglior performance virtuale”. Serkis ha dichiarato di basare la disperazione e la cupidigia di Gollum sulle esperienze degli eroinomani.

 

L'incredibile Hulk, il gigante verde

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L'incredibile Hulk

Tipologia:

Statua

Tecnica e misure:

2.5 m

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La statua riproduce il super eroe verde dell'omonimo film del 2008 di Louis Leterrier che si ispira al celebre personaggio dei fumetti della Marvel Comics. E' una rivisitazione della pellicola del 2003 firmata da Ang Lee. Edward Norton interpreta il gigante verde e ha anche contribuito alla sceneggiatura. In questo film, Bruce Banner non diventa Hulk perché investito per caso dai raggi gamma, come da tradizione Marvel, ma si sottopone a un esperimento per sua volontà.  Hulk rimane comunque sempre il gigante buono che vuole solo essere lasciato tranquillo.

Curiosità - Norton avrebbe dovuto interpretare Bruce Banner anche in The Avengers (2012) e in vari sequel, ma fu sostituito da Mark Ruffalo. Intervistato da New York Times, Norton ha spiegato che il motivo di questo cambio si deve a visioni diverse del personaggio. Norton avrebbe voluto dar vita a un Hulk dannato e introspettivo, come il Batman di Christopher Nolan, ma i vertici della Marvel Studios volevano un personaggio più leggero e divertente, e lui ha rinunciato.

King Kong, il gigantesco gorilla

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King Kong

Tipologia:

Statua

Tecnica e misure:

2.5 m

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La statua riproduce il gigantesco gorilla King Kong, protagonista del secondo remake, diretto da Peter Jackson, dell’omonimo film uscito nel 1933 (il primo riadattamento è del 1976, diretto da John Guillermin). Il film del 2005 è stato girato in Nuova Zelanda ed è costano 207 milioni di dollari, un record per l’epoca. Ne ha incassati più di 550. La pellicola è stata accolta molto bene dal pubblico e dalla critica: tanto da vincere tre premi Oscar (miglior sonoro, miglior montaggio sonoro e migliori effetti speciali).

Curiosità - Bryan Singer, regista de I soliti sospetti, ai tempi delle riprese di King Kong si trovava in Australia per le riprese di Superman Returns. Amico di Peter Jackson, decise di trascorrere un fine settimana sul set di King Kong. Singer, come favore personale all’amico, ha così diretto la sequenza di lotta tra King Kong e i V-Rex. Jackson lo ha ringraziato nei titoli di coda.

 

 

Il costume di Darth Vader di Star Wars

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Il costume di Darth Vader

Tipologia:

Statua

La statua riproduce il costume originale di Darth Vader (in italiano Dart Fener), il cattivo di “Guerre stellari – Star Wars”, serie di film ideata dal regista George Lucas. Sulla base della statua si trova la firma originale di David Prowse, l’attore che interpretò il personaggio. Star Wars è una delle saghe cinematografiche più famose, che comincia con il film “Guerre Stellari - Episodio IV . Una nuova speranza” (1977). Gli altri due titoli della prima trilogia sono: “L'Impero colpisce ancora” (1980) e “Il ritorno dello Jedi! (1983). Nel 1999 Lucas girò una trilogia di prequel. I titoli sono “La minaccia fantasma” (1999), “L'attacco dei cloni” (2002) e “La vendetta dei Sith” (2005). The Walt Disney Company  nel 2012 ha comprato i diritti di tutta la serie e avviato la produzione di una nuova trilogia. Questa volta si realizza il sequel, cioè quello che avviene dopo l’ultimo episodio della trilogia originale del 1977. Ed ecco i titoli: Il risveglio della Forza (2015), Gli ultimi Jedi (2017) e L'ascesa di Skywalker (2019). I film sono diventati un fenomeno culturale che ha interessato diverse generazioni e che continua ad appassionare grandi e piccoli, dal 1977 a oggi.

Curiosità - Quando Luke Skywalker, l'eroe buono, si lancia nel vuoto per salvarsi da Dart Fener, ne "L'Impero colpisce ancora" del 1980, in realtà non urla. Nel 1997, nella versione rimasterizzata, hanno aggiunto il grido. Un’idea che a molti fan non è piaciuta: così nelle edizioni successive l’urlo fu rimosso. A oggi, quindi, questo dettaglio è rimasto solo nella versione del 1997. 

Il mostro Alien

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Alien

Tipologia:

Statua

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La statua ritrae Alien, il mostro dell'omonimo film di Ridley Scott, che quando uscì nelle sale, nel 1979, sconvolse gli spettatori, turbati dagli effetti speciali firmati anche dal maestro italiano Carlo Rambaldi, e stravolse il concetto stesso di film horror e di fantascienza. Non totalmente fantascienza, non completamente horror, Alien rappresenta l’inizio di un nuovo percorso di interpretazione delle paure ancestrali dell’uomo contemporaneo.

Curiosità - Lo sceneggiatore di Alien, Dan O’Bannon, si ispirò a un film italiano per scrivere la storia. Tutto nacque dal racconto “Una notte di 21 ore” di Renato Prestiniero, diventato film nel 1965 per la regia di Mario Bava come “Terrore nello spazio”.

Il Cyborg Terminator

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Il Cyborg Terminator

Tipologia:

Statua

Tecnica e misure:

Resina e metallo

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La statua riproduce il protagonista dell'omonimo film di James Cameron uscito nel 1984. E' il cyborg assassino, inviato indietro nel tempo, dal 2029 al 1984, per uccidere Sarah Connor, il cui figlio, in un futuro post apocalittico, è destinato a salvare gli umani dalle macchine. Quando il film uscì sul Grande Schermo fu acclamato dalla critica e rappresentò un trampolino di lancio per la carriera dell’allora giovane Arnold Schwarzenegger che interpreta il cyborg. Il successo fu tale da ispirare diversi sequel, fumetti, romanzi e videogiochi. Nel 2008 Terminator è stato selezionato dalla Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti d’America per la conservazione nel National Film Registry.

Curiosità - Per entrare meglio nel ruolo, sul set Schwarzenegger evitò di proposito Linda Hamilton (Sarah Connor) e Michael Biehn (Kyle Reese) per non avere nessun tipo di relazione, e provare emozioni positive verso i personaggi che (nel film!) era stato inviato ad uccidere.

Castello D'Albertis Museo delle Culture del Mondo

Indirizzo: Castello D'Albertis - Corso Dogali, 18

Data: da 18/11/2021 a 20/03/2022

 

 

 

Due settimane di tempo in più, fino a Domenica 20 marzo,  per venire a visitare la mostra Colazione a Melbourne e pranzo a Yokohama e ripercorrere insieme il primo viaggio intorno al mondo di Enrico d’Albertis, facendovi riempire gli occhi con le meraviglie e le curiosità riportate a Genova dal Capitano e, allo stesso tempo, non abbandonare lo sguardo critico contemporaneo sulla realtà del colonialismo ottocentesco.

Una mostra che  prende il suo avvio dai ricordi materiali di varia natura che sono tornati nel 1878 al Castello D'Albertis di Genova dal primo viaggio intorno al mondo del Capitano d’Albertis, dal Borneo al Perù, attraverso India, Australia e Nuova Zelanda, Cina e Giappone, Stati Uniti e Centroamerica.

Allestiti come in una camera delle meraviglie e riproposti in trofei di caccia secondo l’allestimento dell’epoca voluto dal Capitano d’Albertis, questi oggetti materializzano lo sguardo ottocentesco verso l’Altro, che in mostra ci accompagna fino ai nostri giorni, aiutandoci a passare da una concezione in cui le popolazioni indigene extraeuropee erano trattate come oggetto di scatti fotografici ed esposizioni esoticheggianti ad una in cui vengono coinvolte come soggetto a pieno titolo della rappresentazione e della storia.

Tra le numerose storie di incontri dietro a questo viaggio, ce n’è una in particolare che ha aperto per il museo nuove e inaspettate narrative e connessioni: la ricevuta di acquisto dallo studio di Melbourne del fotografo tedesco J.W. Lindt (1845-1926) di immagini scattate in Australia (Clarence River Valley), scatti di staged photography, costruiti appunto in studio da Lindt stesso, che ritrae Aborigeni australiani e “pittoreschi” paesaggi, assai imbevuti di positivismo coloniale.

In questa prospettiva, la partecipazione al nostro progetto da parte del massimo esperto di J.W. Lindt, lo storico della fotografia australiano Ken Orchard, ci ha fornito informazioni e contenuti su queste immagini inedite, che a loro volta hanno contribuito a rispondere ad interrogativi ancora aperti sulla vita e le opere di questo grande fotografo.

La collaborazione con la ricercatrice Monica Galassi e il suo progetto Archivi Aborigeni in Italia hanno messo in luce l’importanza di queste fotografie per la ricostruzione della storia coloniale australiana. La collaborazione con Marika Duczynski (Aborigena, del gruppo Gamilaraay) ha messo in luce come questa documentazione sia preziosa perché connessa a persone e culture viventi e non ferme nel tempo. Il progetto include una piattaforma digitale fruibile in mostra che sta rendendo accessibili alle popolazioni Aborigene, come alle istituzioni culturali occidentali, immagini ed informazioni creando uno spazio di reciproca collaborazione.

L’incontro nel 1878 del d’Albertis con Edoardo Chiossone viene celebrato con una sala dedicata che combina le opere acquistate dal Capitano a interessanti integrazioni dal Museo d’Arte Orientale E. Chiossone, quale un albo di fotografie di usi e costumi giapponesi che mette in luce la prassi internazionale di fine ‘800 dell’uso della fotografia come strumento e segno di appropriazione.

I diversi filoni tematici di questa mostra (l’albo di viaggio come narrazione ottocentesca e la sua fruizione digitale, il ritrovamento del corpus di fotografie di J.W.Lindt acquistate dal Capitano d’Albertis e lo sguardo dell’epoca sull’Altro, il Giappone e l’incontro con E. Chiossone (in collaborazione con il Museo di Arte Orientale E. Chiossone) ha quindi il suo climax nella cura delle relazioni con le popolazioni di provenienza delle collezioni, tema cardine degli ultimi decenni e nei processi di decolonizzazione in corso nei musei di antropologia di tutto il mondo.

 

INAUGURAZIONE: mercoledì 17 novembre 2021, ore 17.30

ingresso libero, prenotazione obbligatoria. 

 

EVENTI COLLATERALI (eventi gratuiti, per l’occasione ingresso a mostra e museo con biglietto ridotto)

Giovedì 25 novembre, ore 17,30, ingresso gratuito all’evento

Clelia Belgrado: l’opera fotografica di J.W. Lindt nel contesto dell’impressionismo australiano. 

Dalle 16,30 incontro in mostra con la curatrice Maria Camilla De Palma (previo biglietto di ingresso).

Giovedì 2 dicembre ore 17,30, ingresso gratuito all’evento: 

Paola Farinella Grana, Immagini dal mondo altro. Orizzonti visuali sull'alterità amerindiana, edito da Città del silenzio, con la partecipazione di Francesco Surdich.

Dalle 16,30 incontro in mostra con la curatrice Maria Camilla De Palma (previo biglietto di ingresso).


Sono inoltre previste visite accompagnate alla mostra la domenica mattina, alle 10.30 e alle 12.00, a cura della Cooperativa Solidarietà e Lavoro, che gestisce il museo posti limitati, prenotazione obbligatoria, costo € 7 incluso biglietto di ingresso al museo).

 

ORARI DI APERTURA

Il museo è aperto dal martedì al venerdì 10 - 17; sabato e domenica 10 -18

Accesso consentito a visitatori muniti di Green Pass

BIGLIETTI DI INGRESSO

La mostra è visitabile liberamente con il biglietto di ingresso al museo.

Costo: intero 6 €; ridotto 4,50 € ragazzi da 5 a 12 anni, over 65 anni (cittadini UE), convenzionati, disabili. Gratuito bambini da 0 a 4 anni, accompagnatori disabili

COME ARRIVARE 

È possibile raggiungere il museo anche con i mezzi pubblici: a 50 m dalla stazione di Genova Piazza Principe è disponibile il comodo e avveniristico ascensore di Montegalletto – Castello D'Albertis.

 

CASTELLO D'ALBERTIS MUSEO DELLE CULTURE DEL MONDO

Corso Dogali, 18, 16136 Genova, Italia

 

PRENOTAZIONI MUSEO:

al numero 0102723820

oppure scrivendo a biglietteriadalbertis@comune.genova.it castellodalbertis@solidarietaelavoro.it

 

IREN sponsor istituzionale del Comune di Genova

 

Weekend dei Santi, ecco tutti i Musei aperti a Genova

Indirizzo: Genova

Data: da 31/10/2021 a 01/11/2021

 

 

 

Porte aperte ai musei genovesi per questo lungo weekend dei Santi. La cultura a Genova non va in ferie anzi diventa un’ottima occasione per conoscere storia, opere e tanto altro del suo immenso patrimonio storico-artistico. Visite guidate e aperture straordinarie, soprattutto lunedì 1° novembre.
Ecco le principali strutture museali con gli orari e le aperture che osserveranno per questo weekend.
 
APERTURA STRAORDINARIA LUNEDI’ 1° NOVEMBRE 
Musei di Strada Nuova                                                                         
(10,00-18,00)
(11,00-17,30) 
(10,00-17,30)
Galleria d’Arte Moderna                                                            
(11,00-17,30)
Wolfsoniana                                                                           
(11,00-17,30)
Aperto per attività del Festival della Scienza
(10,00-18,00)
Castello D’Albertis                                                                   
(10,00-17,00)
 (10,00-19,00) 
Museo della Lanterna                                                                 
(10,00-18,00)                                                                                                                                                                                                                 
Casa di Colombo                                                                                    
(10,00-17,00)
 
 
 
Domenica 31 ottobre 2021
Il Museo di Palazzo Reale sarà eccezionalmente aperto dalle ore 14 alle ore 18 (ultimo ingresso ore 17.30)
Lunedì 1° novembre 2021
Il Museo di Palazzo Reale sarà eccezionalmente aperto dalle ore 14 alle ore 18 (ultimo ingresso ore 17.30).
Sarà l'ultimo giorno per visitare la mostra “Diario Di Un Designer. Sessantanove Giorni Nel Segno Di Vito Nesta” a cura di Alessandro Valenti e Luca Parodi.
 
 
Sabato 30 ottobre 2021
Le Gallerie Nazionali di Palazzo Spinola saranno aperte al pubblico fino alle ore 22.00 (ultimo ingresso 21.30)
Lunedì 1° novembre 2021
Le Gallerie Nazionali di Palazzo Spinola saranno eccezionalmente aperti dalle ore 14 alle ore 18 (ultimo ingresso ore 17.30)
 
 

Villa Del Principe

Sabato 30 Ottobre, Domenica 31 Ottobre e Lunedì 1 Novembre, come tutti i giorni, dalle 10:00 alle 18:00 (ultimo ingresso ore 17:00).
Domenica 31 Ottobre ci saranno 2 visite guidate speciali: una alle 10:30 e una alle 15:30 al costo di 7,00 €. La prenotazione è obbligatoria, sarà obbligatorio esibire il Green Pass e all’interno sarà necessario l’utilizzo della mascherina.
Per info e prenotazioni: 010 255509 o info.ge@dopart.it
 

La presenza italiana a Santo Domingo dalla metà dell'Ottocento ad oggi

Data: da 11/11/2021 a 05/12/2021

 

 

 

Dall’12 novembre al 5 dicembre 2021 al Galata Museo del Mare di Genova l’esposizione "La presenza italiana a Santo Domingo dalla metà dell’Ottocento a oggi".  

L'esposizione realizzata da Andrea Vierucci da un’idea di Andrea Canepari, nell’ambito delle iniziative #AspettandoilMei, il nuovo Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana che aprirà a Genova nel 2022.
 
La mostra contribuisce alla valorizzazione del patrimonio culturale italiano nella Repubblica Dominicana nell’intento di rilanciare e sviluppare l’antica amicizia e collaborazione tra i due paesi, cercando di mettere in luce i nomi di importanti italiani che hanno contribuito a portare novità a Santo Domingo.  
 
Si deve a un italiano la fondazione nel 1889 del più antico quotidiano dominicano, così come l’istituzione della Marina, creata dal mercante genovese Giovanni Battista Cambiaso, e il disegno del Palazzo del Presidente della Repubblica, opera di un ingegnere italiano.
 
Il percorso espositivo è stato elaborato sulla base del lavoro di ricerca contenuto nel volume “L’eredità italiana nella Repubblica Dominicana. Storia, Economia, Architettura e Società”, a cura di Andrea Canepari, edito da Umberto Allemandi.
 
La mostra esposta al Galata Museo del Mare di Genova, dopo una tappa alla Venaria Reale, rappresenta un passaggio significativo del percorso di realizzazione del Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana, in via di allestimento nell’antico edificio della Commenda di San Giovanni di Prè e la cui apertura al pubblico avverrà nel 2022. 
 
Il Comitato di Indirizzo del Mei è composto da Ministero Beni Culturali, Regione Liguria e Comune di Genova, la Fondazione San Paolo con il contributo di Direzione Generale degli Italiani all’Estero (DIGIT) del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e Consiglio Generale degli Italiani all’estero CGIE.
 
Grazie alla collaborazione con la Biblioteca Civica Berio, all’interno della Mostra è esposta una breve sezione bibliografica sulla Repubblica Domenicana. Contestualmente, la Biblioteca organizzerà presso la propria sede una vetrina tematica di invito alla lettura sul tema, composta da volumi in lingua italiana e spagnola.
 
Giovedì 11 novembre 2021 alle ore 11.00 si terrà l'inaugurazione della mostra presso il Galata Museo del Mare a cui parteciperanno Pierangelo Campodonico, Andrea Canepari, Ilaria Cavo, Paolo Masini e Nicoletta Viziano. 
 
 
 

Passeggiata Migrantour

Indirizzo: Genova

Data: da 15/10/2021 a 15/10/2021

 

 

 

In occasione della Presidenza italiana del G20, la Fondazione Compagnia di San Paolo lancia G20 Global Games. Un’iniziativa ideata per avvicinare i giovani Under 30 alla politica e al dibattito critico in una prospettiva internazionale. Il progetto mira a favorire la partecipazione attiva democratica e giovanile e un ricco programma di attività tra Torino e Genova. Le attività previste dal programma si ispirano ai 3 macro temi individuati dalla presidenza italiana come priorità per il lavoro del G20 nel 2021: People, Planet e Prosperity. 
 
La passeggiata, condotta delle accompagnatrici interculturali di Migrantour, nel dialogo con le figure esperte e nell’interazione con i partecipanti, partirà da Castello D’Albertis Museo delle Culture del Mondo alle ore 15.30, consentendo di introdurre l’argomento in relazione tra le culture diverse, per svilupparsi durante il percorso e approdare a Palazzo Bianco, facendoci aiutare dai ritratti femminili seicenteschi e dalle opere delle collezioni tessili.
 
Il percorso proporrà una riflessione sul tema della prosperità così come viene espressa da particolari tipi di abbigliamento occidentali che presuppongono una concezione del corpo femminile spesso devastante, mettendola a confronto con quella che emerge da tipologie di abito espresse da altre culture, che sottintendono invece una diversa concezione della corporeità.
 
L’argomento fondamentale del ruolo della donna nella società viene poi ulteriormente posto all’attenzione del pubblico grazie all’analisi dei mestieri della moda, con un approfondimento storico sul contributo, enorme ma mai riconosciuto giuridicamente, della creatività e della mano d’opera femminile nell’arte del ricamo e nelle varie attività sartoriali. Cruciale sarà il passaggio in una sartoria dove anche attraverso la narrazione autobiografica la conversazione sarà portata sul valore del lavoro e delle materie prime tra passato e presente, sui ruoli giocati dalle figure femminili sia nell’organizzazione del lavoro, sia nella committenza, sia nella gerarchia sociale.
 
Prenotazioni su:  www.eventbrite.it
Target: 16-30 anni
Durata: 2h
 
Obbligo green pass dai 12 anni in su
 
Per maggiori informazioni
Musei di Strada Nuova - Palazzi Rosso, Bianco e Tursi
via Garibaldi 11, 16124 Genova
tel. 010 5572196; cell. 349 1512771
 
 
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