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Gregorio De Ferrari (Genova, 1647-1726)
Olio su tela, 190 x 314 cm
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Gregorio De Ferrari (Genova, 1647-1726)
Olio su tela, 190 x 314 cm
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Bartolomeo Guidobono (Savona, 1654 - Torino, 1709)
Olio su tela, cm. 265 x 175
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Bartolomeo Guidobono (Savona, 1654 - Torino, 1709)
Olio su tela - cm. 51 x 44
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Lorenzo De Ferrari (Genova, 1680-1744)
Olio su tela, cm. 130 x 100
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Gregorio De Ferrari (Genova, 1647-1726)
Olio su tela - cm. 74 x 58
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Gregorio De Ferrari (Genova, 1647-1726)
Olio su tela, cm. 130 x 157
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Giulio Cesare Procaccini (Bologna, 1574 - Milano, 1625)
Olio su tela, cm. 210,5 x 144,2
Colpita drammaticamente dalla luce, esaltata dal rosso e dal giallo del manto che la avvolge, la figura del San Giovanni Battista è imponente, quasi gigante. Quest'opera fu eseguita intorno al 1620, nello stesso periodo in cui il pittore emiliano stava preparando la splendida Ultima Cena dell'Annunziata del Vastato (il bozzetto si trova nella Galleria Nazionale di Palazzo Spinola), ed è certamente influenzata dalla Circoncisione del Rubens, conservata nella chiesa genovese del Gesù. Proviene dalla villa dei Fieschi a Sestri Ponente e mostra notevoli affinità con i dodici apostoli che il Procaccini aveva eseguito su commissione di Giovanni Carlo Doria alla fine del 1621, di cui quattro sono conservati a Palazzo Rosso.
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Noli me tangere
Ageno De Simoni Carlotta 1913 Genova - legato
De Ferrari, Gregorio
dipinto
1690 - 1800 - secc. XVII- XVIII
PB 1619
Unità di misura: cm; Altezza: 130; Larghezza: 100
olio su tela
La cifra stilistica di Gregorio De Ferrari si rivela con particolare eleganza e raffinatezza in questo splendido dipinto, che può essere datato intorno al 1690. L’artista ha rispettato l’iconografia più tradizionale per raffigurare quest’episodio del Vangelo di Giovanni, che narra il momento in cui, dopo la Resurrezione, Gesù incontra presso il sepolcro la Maddalena che lo stava piangendo e rifiuta l’abbraccio della donna, che vorrebbe trattenerlo. Il soggetto sacro, privato del suo carattere solenne e miracoloso, viene proposto in una nuova chiave mondana e sensuale, che trasforma l’incontro tra Gesù e la Maddalena in un momento spensierato e quasi galante; un’interpretazione distante dai modelli fissati dalla tradizionale iconografia della Controriforma. In quest’opera, che prelude agli esiti del Rococò, l’artista rivela quanto la sua maniera sia stata condizionata dall’esempio di Correggio, con il modellato dolce e morbido e il delicato tonalismo del paesaggio giocato su una tavolozza che privilegia le tinte pastello. La tela ha pure un pendant – anch’esso nei Musei di Strada Nuova – raffigurante Tobia e l’angelo, realizzato da suo figlio Lorenzo. Cristo è colto in una posa elegante e artificiosa, armonizzata all’andamento obliquo della composizione; al gesto della mano della Maddalena fa riscontro quello di Cristo, mentre il fitto panneggio dell’abito di lei corrisponde al vaporoso manto di lui.
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Cristo e la samaritana
Rossi Emilio 1963 Genova - acquisto
Gregorio De Ferrari (Genova, 1647-1726)
dipinto
1701 - 1710 - secc. XVIII
PR 375
olio su tela
Il dipinto rappresenta Cristo poggiato sul pozzo mentre parla con la samaritana.
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Paolo Gerolamo Piola (Genova, 1666-1724)
Olio su tela, cm. 50 x 73,5
Sede:
Comune di Genova - Palazzo Tursi
Via Garibaldi 9 - 16124 Genova
C.F. / P.iva 00856930102