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Palazzo Adorno sec. XV, casa natale di Giuseppe Mazzini
Rampa scalone palazzo Adorno sec. XV, casa natale di Giuseppe Mazzini e sede dell'Istituto Mazziniano Museo del Risorgimento
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Giuseppe Cominetti (Salasco, 1882 - Parma, 1930)
Dipinto
Olio su tela, 141 x 200 cm
Realizzato a Roma nel 1922, il dipinto rientra in quel filone di opere nelle quali la pennellata rapida e i colori esaltano il movimento delle figure, come lo sforzo dei due pescatori che si protendono dalla barca e la vitalità guizzante dei pesci catturati dalla rete.
Il soggetto riprende le tematiche legate alla vita degli umili, al socialismo umanitario declinato nelle varie accezioni che Cominetti aveva assimilato dall’incontro con Previati, Pellizza da Volpedo, Nomellini e che gli fu sempre caro.
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Plinio Nomellini (Livorno, 1866 - Firenze, 1943)
Dipinto
Olio su tela, 57 x 57 cm
Pervenuto all’Accademia con la Donazione Oberti nel 2000, il dipinto costituisce uno dei quattro studi preparatori noti per la grande tela L’imbarco dei Mille a Quarto portata a compimento entro l’inizio del 1911 e oggi conservata presso la Galleria d’Arte Moderna di Novara. L’episodio storico costituisce il pretesto per una pittura emozionale, caratterizzata dal valore plastico degli impasti cromatici che alternano toni freddi e toni caldi e da tracciati ondulati luminosi condotti con il consueto, eccezionale, talento.
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Rubaldo Merello (Isolato Valtellina, 1872 - Santa Margherita Ligure, 1922)
Dipinto
Olio su tela, 69,5 x 60 cm
Il dipinto fa parte di un gruppo di opere legate al monte di Portofino e al borgo di San Fruttuoso, che il pittore aveva scelto quale sede del suo romitaggio e testimonia l’amore dell’artista per quell’angolo di natura mediterranea ricco di luce e di colore, di profumi e di suoni che sarebbe diventato il motivo dominante, quasi ossessivo, delle sue tele.
La veduta dell’Abbazia di San Fruttuoso, incorniciata dai pini d’Aleppo a strapiombo sul mare, rappresenta emblematicamente la sua ricerca e la visione introspettiva della natura.
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Alfredo D’Andrade (Lisbona, 1839 - Genova, 1915)
Dipinto
Olio su tela, 75 x 149,5 cm
La profondità del cielo incombente sull’orizzonte infuocato dal sole al tramonto – una vera lama di luce – riporta a opere di Tammar Luxoro, come pure alla luce di Fontanesi, che D’Andrade incontrò a Ginevra, insieme con Calame. Il paesaggio quasi desertico, dominato dall’orizzonte basso e lontano, e scandito dal lento incedere delle figure, conferisce a questa mesta processione di contadini di ritorno dalle quotidiane fatiche dei campi un afflato epico, quasi fosse un esodo biblico.
Firmato a sinistra: “Alfredus De Andrade olis poniensis me fect Janua A.D DCCCLXIX”.
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Domenico Piola (Genova, 1627-1703)
Affresco
Frammento di affresco, concavo in senso verticale, 87,8 x 87,7 cm
L’opera fa parte di un nucleo di quindici frammenti di affreschi di Domenico Piola presenti nelle collezioni dell’Accademia Ligustica e in gran parte provenienti dalla chiesa di San Leonardo, affrescata dal Piola tra il 1683 e il 1686.
Il tema affrontato sulla volta della chiesa – La Vergine dell’Immacolata Concezione con Gesù Bambino tra le braccia assiste alla cacciata di Lucifero – è documentato da uno studio preparatorio conservato presso il Gabinetto Disegni e Stampe di Palazzo Rosso.
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Giovanni Benedetto Castiglione, detto il Grechetto (Genova, 1609 - Mantova, 1664)
Dipinto
Olio su tela, 178 x 243 cm
La tela presenta un soggetto caro all’artista, affrontato più volte in momenti diversi e legato alla tradizione di pittura animalistica, presente a Genova con opere dei Bassano, di Scorza o di pittori fiamminghi quali i fratelli de Wael o Jan Roos. L’episodio sembra il pretesto per la descrizione minuziosa di animali e masserizie; il confronto con un disegno raffigurante lo stesso tema, conservato nelle collezioni reali del castello di Windsor, datato da Blunt agli anni 1648-1655, induce a una datazione alla maturità.
Sede:
Comune di Genova - Palazzo Tursi
Via Garibaldi 9 - 16124 Genova
C.F. / P.iva 00856930102