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Ottavio Leoni (Roma, 1578–1630)
Disegno
Matita nera e rossa, gesso bianco, carta cerulea ossidata.
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Ottavio Leoni (Roma, 1578–1630)
Disegno
Matita nera e rossa, gesso bianco, carta cerulea ossidata.
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Ottavio Leoni (Roma, 1578–1630)
Disegno
Matita nera, gesso bianco, carta marroncina.
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Ottavio Leoni (Roma, 1578–1630)
Disegno
Matita nera e rossa, gesso bianco, carta cerulea.
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Ottavio Leoni (Roma, 1578–1630)
Matita nera e rossa, gesso bianco, carta cerulea.
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Ottavio Leoni (Roma, 1578–1630)
Matita nera, gesso bianco, carta marroncina.
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Pasquale Domenico Cambiaso (Genova, 1811-1894)
Dipinto
Olio su tela
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Pasquale Domenico Cambiaso (Genova, 1811-1894)
Disegno
Pennello e acquerello su cartoncino
Domenico Cambiaso rappresenta in modo fotografico un momento della distruzione della chiesa di san Michele, avvenuta nel 1850. Resta ancora in piedi dell'antica fondazione il transetto e parte dell'abside. A destra si vede la porta di san Tommaso.
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Pasquale Domenico Cambiaso (Genova, 1811-1894)
Disegno
Pennello e acquerello su cartoncino
La veduta fa parte di un album di 66 fogli intitolato 'Ricordi di luoghi interamente distrutti o modificati in parte già esistenti in Genova e nelle sue adiacenze disegnati dal vero da D. Cambiaso nella metà XIX secolo. La chiesa venne completamente distrutta nel 1850.
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Pasquale Domenico Cambiaso (Genova, 1811-1894)
Disegno
matita su carta
Metà XIX sec.
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Il Codice Molfino
Manoscritto
Membrana, 33 x 23 cm
Manoscritto membranaceo, del secolo XIV, meglio conosciuto come Codice Molfino, dal nome del suo “scopritore” Matteo Molfino - già avvocato civico, segretario decurionale e segretario comunale dal 1849 al 1854 - che nel 1820 lo rinvenne e lo sottopose all’illustre Giovan Battista Spotorno che lo esaminò e diffuse la notizia del ritrovamento.
La passione per l’antiquariato librario indusse Matteo Molfino a formare una ricca biblioteca, attraverso una serie di fortunati acquisti che andarono ad arricchire un piccolo fondo di manoscritti appartenenti alla sua famiglia, che nel 1882 fu posta in vendita per la considerevole somma di 3.500 lire.
Il 10 maggio 1882 il Comune di Genova deliberò l’acquisto di metà della collezione per la somma di 1.750 lire.
Il codice misura 33 x 23 cm e consta di 85 carte; la scrittura è una gotica documentaria di tipo cancelleresco, che veniva adattata all’uso librario nella composizione di codici di minor pregio e nei testi in volgare, scrittura che risulta particolarmente diffusa nella penisola italiana nel corso del XIV secolo.
Contiene 147 poesie in volgare e 35 in latino, preziosa fonte di informazioni sulla Genova di fine XIII – inizi XIV secolo, dagli eventi della grande storia (le vittorie genovesi di Curzola e Lajazzo, la venuta di Carlo di Valois in Toscana, la discesa di Arrigo VII in Italia) all'aneddotica personale.
Sede:
Comune di Genova - Palazzo Tursi
Via Garibaldi 9 - 16124 Genova
C.F. / P.iva 00856930102