Antonio Discovolo "Il Castagno"

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Titolo dell'opera:

Il castagno

Acquisizione:

Mostra Società Promotrice di Belle Arti 1921 Genova

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Antonio Discovolo (Bologna, 1874 - Bonassola, 1956)

Tipologia:

dipinto

Epoca:

1921 - 1921

Inventario:

GAM327

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 184; Larghezza: 164.5; Varie: Misure con cornice: altezza cm 203; larghezza cm 185

Ultimi prestiti:

Mostra Società Promotrice di Belle Arti - Accademia delle Belle Arti, Genova - 1921

Descrizione:

L'olio raffigura la parte terminale di un castagno, i cui rami sembrano piegarsi verso l'acqua.

Camillo Pucci "Andrea Doria riceve la bandiera di combattimento"

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Titolo dell'opera:

Andrea Doria riceve la bandiera di combattimento

Acquisizione:

Duchessa di Galliera 1889 Genova

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Camillo Pucci (Sarzana, 1802-1869)

Tipologia:

dipinto

Epoca:

1801 - 1900

Inventario:

GAM0060

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 34,5; Larghezza: 31; Varie: Misure con cornice: 46 x 42,5

Giulio Monteverde "Putto che scherza col gallo"

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Titolo dell'opera:

Bimbo che scherza col gallo

Acquisizione:

Eredi Monteverde 1919 Genova

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Giulio Monteverde (Bistagno, 1837 - Roma, 1917)

Tipologia:

scultura

Epoca:

1878 - 1878

Inventario:

GAM0199

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 55.5; Larghezza: 57; Profondità: 48.5

Thomas Lawrence "La demolizione della chiesa di San Domenico"

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Thomas Lawrence (Bristol, 1769-1830)

Guido Galletti “Ritratto di giovinetta”

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Guido Galletti (Londra, 1893 - Genova, 1977)

Blu di Genova

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

I Teli della Passione in tessuto jeans

Tipologia:

Dipinto

Tecnica e misure:

Fibra di lino tinta con indaco e dipinta a biacca


Per Vassili Kandinsky il blu era un impulso dell’uomo alla ricerca della sua natura intima: un colore che attira l’uomo verso l’infinito e risveglia un desiderio di purezza e una sete di soprannaturale. Lo stesso pensiero deve essere stato inconsciamente condiviso dai committenti dei teli, concepiti per raffigurare la Passione di Cristo.

Le tele blu, dipinte a monocromo, si collocano in un punto difficilmente precisabile tra devozione popolare e arte colta: provenienti dall’abbazia di San Nicolò del Boschetto in Val Polcevera, sono realizzati in fibra di lino tinta con indaco e dipinti a biacca (tempera bianca a base piombo) e possono essere considerati a pieno titolo illustri antenati delle tele di Genova o jeans. Si tratta di quattordici teli databili tra il 1538 e la fine del XVII secolo. Si ispirano alle incisioni di Albrecht Durer raffiguranti la Piccola Passione pubblicate nel 1508-1512. Acquistati nel 2001 dallo Stato Italiano, fanno parte della Collezione tessile della Soprintendenza della Liguria che li ha collocati in deposito temporaneo presso il Museo Diocesano. Gli studi più recenti ritengono che questi teli costituissero il “sepolcro” o altare della Reposizione, ossia un apparato effimero per la Settimana Santa: venivano probabilmente allestiti in chiesa a formare una piccola cappella per la devozione dei fedeli.

 

La morte.

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Titolo dell'opera:

La morte

Acquisizione:

Mitchell Wolfson Jr. 2007 Genova

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Leonardo Bistolfi (Casale Monferrato, 1859 - La Loggia, 1933)

Tipologia:

scultura

Epoca:

1901 - 1933 - XX

Inventario:

87.1111.6.1

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 72,5; Larghezza: 63; Profondità: 50

Tecnica e misure:

Gesso, 72,5 x 63 x 50 cm

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Descrizione:

Nei bozzetti preparatori "La Vita e la Morte. Verso la luce" realizzati da Bistolfi per la tomba Abegg di Zurigo si possono ravvisare somiglianze con l’immagine de "L’Alpe" del suo monumento funebre per Giovanni Segantini a Saint-Moritz (1899-1906). L’opera, con dedica incisa sulla base “All’amico Perrod”, collezionista di arte piemontese, rappresenta il dettaglio plastico del modello in gesso a figura intera, conservato presso il Museo Civico di Casale Monferrato ed esposto alla Biennale di Venezia del 1914. Di tale busto esiste anche una versione in marmo presso ilo Museo di Arte Italiana di Lima.
Nella seducente figura femminile emerge l'adesione dell'artista ai caratteri stilistici del liberty, termine con cui, prendendo spunto dal nome dell’atelier londinese di Arthur Lasenby Liberty, si definì in Italia lo stile art nouveau. In questo bozzetto preparatorio in gesso per la tomba Abegg di Zurigo si ritrova l’espressione di un innovativo rapporto plastico con lo spazio. La figura femminile rappresentata a mezzo busto volge la testa verso l'alto, con una delicata torsione del collo.

Collana con ciondoli a fior di loto

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Collana in faience

Tipologia:

Manufatto

Tecnica e misure:

Faience

Descrizione:

Questa collana è formata da elementi tubolari, perle e pendenti in faience.  I ciondoli hanno forma di fiore di loto, che nel mondo egizio rappresentava il ciclo della vita.

La faience egizia è un materiale vetroso ottenuto principalmente dalla silice macinata ricoperta da un sottile strato di vetro azzurro, colorato grazie all'aggiunta di rame o cobalto. Anche la corazza magica posta sul corpo della mummia di Pasherienaset è composta da perline di faience.

Testa regale in quarzite

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Testa di sovrano

Tipologia:

Scultura

Tecnica e misure:

Quarzite, h. cm 16,5

Descrizione:

Questa testa di Età tarda, esposta nella sala Egizia, è stata scolpita nella quarzite e rappresenta un faraone.  Il sovrano  indossa la cosiddetta “corona azzurra”, una sorta di elmo che secondo la tradizione poteva essere rivestito di pelle di struzzo e decorato con borchie di metallo. Nella parte centrale del copricapo si vede l’ureo, una decorazione a forma di cobra che simboleggiava la forza e la potenza del faraone. L’ureo era inoltre emblema della dea Uadjet, che proteggeva il Basso Egitto, e dell’Occhio di Ra, amuleto che annientava i nemici del dio-sole e del re.

Rhython a forma di muso di ariete

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Rhython del pittore di Brygos

Tipologia:

Ceramica attica a figure rosse

Tecnica e misure:

Terracotta

Descrizione:

Questo straordinario vaso da banchetto raffigura un ariete con tratti molto naturalistici. Sul collo è rappresentata una scena di banchetto: da sinistra troviamo un ragazzo appoggiato su due cuscini che suona il flauto e un personaggio con barba che si appoggia sul braccio sinistro tenendo in mano una coppa nera e alza con la destra una coppa bianca. Dietro di lui è appoggiata una lira, uno strumento musicale a corde. Il terzo personaggio è un ragazzo che si appoggia sul braccio sinistro con un vaso in mano e l’altro braccio teso in avanti. Durante i banchetti erano frequenti momenti musicali e giochi tra i partecipanti . Il bicchiere è attribuito al pittore di Brygos, attivo ad Atene nel 5° secolo a.C.

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