Vincenzo Gemito "Acquaiolo"

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Titolo dell'opera:

L’acquaiolo

Autore:

Gemito, Vincenzo

Tipologia:

scultura

Epoca:

1880 - 1880 - XIX

Inventario:

GPB 881

Misure:

Unità di misura: UNR; Misure mancanti: MNR

Tecnica:

bronzo

Descrizione:

Si tratta di una delle numerose repliche di questo soggetto, il cui primo esemplare fu realizzato per il re Francesco II di Borbone. Il suo successo venne decretato dalla partecipazione al Salon parigino del 1882. Il tema del fanciullo del popolo che offre acqua si riallaccia all’arte di genere con accenti naturalistici; tuttavia qui Gemito recupera gli esiti della scultura ellenistica pompeiana, su tutti la figura del Fauno danzante.

Giovanni Fattori "Buoi e bifolco in riva all'Arno"

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Giovanni Fattori (Livorno, 1825 - Firenze, 1908)

Lorenzo Delleani "Lago del Mucrone"

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Lorenzo Delleani (Pollone, 1840 - Torino, 1908)

Tammar Luxoro "La via ferrata"

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Titolo dell'opera:

La via ferrata

Acquisizione:

1932 Genova - acquisto

Ambito culturale:

Scuola dei Grigi

Autore:

Luxoro, Tammar

Tipologia:

dipinto

Epoca:

1870 - 1870 - XIX

Inventario:

GAM0651

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 51,4; Larghezza: 131; Varie: Misure con cornice: 71,5 x 151,5

Tecnica:

olio su tela

Descrizione:

Tammar Luxoro faceva parte della "Scuola grigia" o "Scuola dei Grigi", una scuola pittorica ligure che nella seconda metà del XIX secolo rinnovò l'approccio nord italico al paesaggio. La loro arte si ispirava alla visione artistica antiaccademica e naturalista allora in voga in Francia, che faceva riferimento indirettamente alla situazione politica provocata dai moti del 1848. La scuola nacque in un periodo in cui l'Italia settentrionale in ambito artistico risentiva ancora di un atteggiamento conservatore e convenzionale. Il dipinto rappresenta un paesaggio campestre con locomotiva.

Tammar Luxoro "Porto di Savona"

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Tammar Luxoro (Genova, 1825-1899)

Tammar Luxoro "L'Entella"

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Titolo dell'opera:

L'Entella - Intra Siestri e Chiavari s'aduna una fiumana bella...

Acquisizione:

Principe Odone 1866 Genova - legato

Autore:

Luxoro, Tammar

Tipologia:

dipinto

Epoca:

1863 - 1863 - XIX

Inventario:

GAM0343

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 62; Larghezza: 105; Varie: Misure con cornice: 85 x 124

Tecnica:

olio su tela

Fausto Pirandello "Nudo Bianco"

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Corrado Cagli "Composizione Orizzontale"

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Corrado Cagli (Ancona, 1910 - Roma, 1976)

Tavolo L’Autarca, 1935 circa

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Titolo dell'opera:

L'Autarca

Acquisizione:

Cesara Garbarino Mazzola e Dina L. Garbarino Cima 2007 Genova - donazione

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Angelo Fasce (Genova, 1878 - Ovada, 1943)

Tipologia:

tavolo da pranzo

Epoca:

1935 - 1936 - XX- XX

Inventario:

GG2007.22

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 90; Larghezza: 130; Unità di misura: UNR; Misure mancanti: MNR; Unità di misura: UNR; Misure mancanti: MNR

Tecnica:

legno di noce nazionale meridionale; inserti in acciaio, alluminio, vetro

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Descrizione:

Di professione notaio, grande appassionato di letteratura, Fasce progettò l’Autarca per consentire alla famiglia di consumare i pasti senza la presenza di personale di servizio ed essere quindi finalmente liberi di parlare apertamente in un’epoca connotata da un ossessivo controllo politico e dalla tangibile minaccia di delazioni. Ispirato dalla propria funzione basilare – la piena autosufficienza “conviviale” – il suo nome richiamava uno dei precetti più officiati della liturgia civile del fascismo: l’autarchia.
L'azione politica autarchica fascista ebbe ufficialmente inizio nel marzo del 1936, in risposta alle sanzioni emanate dalla Società delle Nazioni il 18 novembre 1935, dopo l’aggressione italiana all’Etiopia. Un’attività di mobilitazione in favore dell’indipendenza economica e a sostegno della produzione nazionale aveva tuttavia iniziato a manifestarsi negli anni successivi alla crisi economica del 1929, che aveva determinato quegli orientamenti protezionistici consolidati dal blocco economico imposto da Ginevra. Una martellante propaganda, caratterizzata da soluzioni grafiche di forte impatto visivo, da slogan rimasti celebri (“Noi tireremo dritto” o “L’Italia farà da sé”) e da esposizioni di grande richiamo, come la Mostra autarchica del minerale italiano, fu dispiegata per promuovere i prodotti italiani e per contrastare i nocivi effetti dell’embargo. L’autarchia, che per qualche tempo sembrò poter contribuire al consolidamento dell’immagine del regime – distogliendo l’opinione pubblica dalle criticità della sua azione politica e dalla sua natura autoritaria e dittatoriale – favorì soprattutto la ricerca di nuovi materiali, offrendo uno straordinario campo di sperimentazione ai più innovativi indirizzi del design italiano. Brevettato nel 1936 con la definizione di “Tavolo contenente tutto il necessario per il servizio dei pasti”, l’Autarca offre a sei commensali la possibilità di consumare un pranzo completo senza l’ausilio di personale di servizio. La caratteristica più singolare del grande tavolo rotondo consisteva nel complesso meccanismo interno di pesi e contrappesi che, grazie a una cinghia di trasmissione e a una manovella, permetteva di alzare e abbassare la parte centrale girevole, offrendo ai commensali l’accesso diretto in appositi scomparti e sportelli alle vivande, preventivamente cucinate e mantenute calde grazie a piastre elettriche. Il pranzo poteva essere dunque consumato senza doversi alzare e senza l’ausilio di personale di servizio, dato che ogni commensale trovava nei ripiani e nei cassetti davanti al proprio posto le necessarie dotazioni del corredo originario, costituito da piatti in terraglia rossa della ditta Richard-Ginori; tazzine e piattini da caffè, porta stuzzicadenti e poggia posate in bachelite di colore rosso con marchio “Standard”; tovagliette di lino con ricami che indicavano le posizioni per l’apparecchiamento; menù appositamente stampati con il nome e la sagoma grafica del tavolo e, infine, i bicchieri con bevante scanalato del servizio "Francesca".

Roberto Melli "Fiori Secchi"

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Roberto Melli (Ferrara, 1885 - Roma, 1958)

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