L'incanto di Venezia tra vedutismo e pittura di genere

L’incanto di Venezia tra vedutismo e pittura di genere

Lo sguardo è presto catturato, al secondo piano dell’esposizione, da una magnifica veduta lagunare, dai "cromatismi squillanti e festosi" con tecnica a macchia, un olio su cartone di Guglielmo Ciardi (Venezia 1842-1917), celebre capostipite di una famiglia di artisti che ha visto attivi anche i figli Beppe ed Emma, intitolato Laguna a San Giorgio e databile intorno al 1895. Non meno preziosa la cornice seicentesca che racchiude il dipinto.

Si è dunque entrati nella sala dedicata agli artisti di scuola veneta: vedutisti attivi tra Otto e Novecento, nei cui pennelli restano impigliate le modalità compositive, le atmosfere dei paesaggi veneziani della tradizione settecentesca tra Canaletto e Bellotto - come rivela la magnifica e grandiosa impressione di Pietro Fragiacomo, datata 1909, di una Piazza San Marco greve di liquida umidità - e pittori di genere della forza di Giacomo Favretto, Alessandro Milesi, Lino Selvatico ed Ettore Tito.

A Favretto (Venezia 1849-1887), autentico caposcuola col suo ricercato atelier a Venezia, purtroppo scomparso in giovane età, appartengono due opere che ben illustrano, sia l'aggiornamento dell'artista sul fronte delle ricerche internazionali (un suo viaggio formativo a Parigi risale al 1879), sia la sua attenzione per una quotidianità popolare veneziana tra consuetudini domestiche e tradizionali appuntamenti del Carnevale. Musica in famiglia - dipinto realizzato intorno al 1884-1885 e già appartenente alla raccolta di James Staats Forbes (1823-1904), famoso ingegnere ferroviario scozzese e importante collezionista d'arte, quando fu esposto nel 1899 alla retrospettiva dedicata a Favretto in Biennale - documenta l'attenzione meticolosa del pittore per semplici ambienti veneziani, con una sinfonia di colori complementari che guidano l'occhio nella perlustrazione della tela in tutti i suoi gustosi particolari. Il secondo lavoro, Al ponte di Rialto, firmato e datato 1886 sul retro della tela (la firma apposta sul davanti è falsa), propone il tema del famoso Carnevale veneziano. Il grande abbozzo, con figure in costume in primo piano e già appartenuto alla collezione porteña del noto finanziere italo argentino Lorenzo Pellerano, che forse l'acquistò nel 1909 alla quinta mostra organizzata da Stefani a Buenos Aires, colpisce per l'intensità vellutata dei neri e la forza dei tocchi rossi e gialli tipici della tavolozza favrettiana.

Alessandro Milesi (Venezia 1865-1945) è documentato con due opere di grande qualità: Sospiri, datata 1910, una delle repliche di un fortunato soggetto esposto alla Biennale di Venezia del 1899. Con vibranti pennellate agitate da un vento di dramma, narra il dolore della famiglia di un carcerato, rinchiuso nelle Prigioni Nuove, tra il Ponte della Paglia dove l'artista dipinge le tre figure, e il Ponte dei Sospiri. La seconda opera s'intitola Al Caffè, superbo ritratto alla moda, giocato con fine strategia cromatica - toni chiari e scuri impreziositi da tocchi di vivaci colori - per esaltare il volto della giovane. Premiato con medaglia d'oro all'esposizione di Boston nel 1890, il dipinto testimonia l'antica consuetudine, per le signore veneziane, di frequentare da sole i caffè della laguna e, al contempo, con l'inserimento del quotidiano, il "Gazzettino di Venezia", dispiegato sulle ginocchia dell'elegante signora, proietta il mondo femminile in una dimensione esterna alle mura di casa.

A Lino Selvatico, altro fine interprete della società veneziana fin-de-sècle, assai vicino ai modi di Ettore Tito, si riconducono Nina e Ninetto, ritratto di signora con cagnolino, presentato all'Esposizione di Belle Arti a Milano nel 1906 e da Stefani, per certo, inserito nella sua ultima mostra argentina del 1914, e Signora con bambino, opera datata 1923, uno degli ultimi lavori del pittore, dalla materia pittorica più sfatta e vibrante dedicata al ritratto della moglie Francesca e del figlio Riccardo.

Intensa fu l'attenzione collezionistica che i Frugone dedicarono a Ettore Tito, figura di spicco e di grandi successi nel contesto veneziano di primo Novecento, spigliato ritrattista del jet set internazionale che si radunava nei salotti veneziani, nonché frescante considerato alla stregua di una sorta di Tiepolo moderno per il suo virtuosismo tecnico. I due collezionisti furono per certo sollecitati anche da Stefani, amico dell'artista e suo convinto mercante. Nelle civiche Raccolte Frugone sono confluite 13 opere di Tito, molte delle quali esposte; altre ancora sono rimaste agli eredi dei due fratelli. Oltre all'Amazzone, esposta nell'atrio del museo, si segnalano l'avvincente scena di Pagine d'amore - giovani ricamatrici dell'isola di Burano che condividono una lettura in una pausa del loro lavoro - vero capolavoro cromatico e formale dell'artista, datato 1907 ed esposto alla Biennale veneziana del 1909 come appartenente a Stefani: tavola influenzata dalla luminosità ambientale della pittura del valenciano Joaquín Sorolla y Bastida, del quale è possibile ammirare due splendide opere all'ultimo piano di Villa Grimaldi Fassio. Risentono di Sorolla, in modo particolare, altre opere di Tito come Laguna, dall'evidente taglio fotografico, eseguita nel 1910, esposta nel 1911 a Buenos Aires da Stefani, e, poi, ancora di proprietà dell'artista, presentata alle Biennali di Venezia del 1912 e 1914; Toro bianco, olio del 1920-1922 circa e Alla cavezza, grande tela esposta alla Biennale del 1922. Queste ultime due furono acquistate da Luigi Frugone presso il "magnifico" studio di Tito, a Venezia, dove il collezionista era stato condotto da Stefani nel giugno 1924.
 

Piazza San Marco (1909)

Piazza San Marco  (1909)

Piazza San Marco (1909)

Piazza San Marco  (1909)

Laguna a S. Giorgio (1887)

Laguna a S. Giorgio  (1887)

Laguna a S. Giorgio (1887)

Laguna a S. Giorgio  (1887)

Laguna (1910)

Laguna  (1910)

Laguna (1910)

Laguna  (1910)

Pagine d’amore o la lettura (1907)

Pagine d’amore o la lettura  (1907)

Pagine d’amore o la lettura (1907)

Pagine d’amore o la lettura  (1907)

Al caffè

Al caffè

Al caffè

Al caffè

Al ponte di Rialto (1886)

Al ponte di Rialto  (1886)

Al ponte di Rialto (1886)

Al ponte di Rialto  (1886)

Musica in famiglia (1883)

Musica in famiglia  (1883)

Musica in famiglia (1883)

Musica in famiglia  (1883)

Giuseppe De Nittis "L'Amazzone al Bois de Boulogne"

Giuseppe De Nittis "L'Amazzone al Bois de Boulogne"

Giuseppe De Nittis "L'Amazzone al Bois de Boulogne"

Giuseppe De Nittis "L'Amazzone al Bois de Boulogne"

Nina e Ninetto. Ritratto femminile con cane

Nina e Ninetto. Ritratto femminile con cane

Nina e Ninetto. Ritratto femminile con cane

Nina e Ninetto. Ritratto femminile con cane

Bricole

Bricole

Bricole

Bricole

Sospiri

Sospiri

Sospiri

Sospiri