Opera di uno dei più importanti pittori italiani di paesaggio, attivo tra la fine del Seicento e i primi decenni del secolo successivo, questo affascinante dipinto, databile intorno al 1705, raffigura uno spazio amplissimo ed aperto, caratterizzato da una vegetazione intricata, resa con pennellate vibranti e con un tocco straordinariamente moderno. Domina un’atmosfera di tono “romantico”, ma mitigata dal classico equilibrio che pervade la composizione. Le figurine che popolano il paesaggio, delineate con rapidi tratti e dense macchie di colore, rivelano l’influsso del Magnasco, con il quale Peruzzini collaborò negli anni della sua attività a Firenze, presso la corte di Ferdinando de’ Medici, tra il 1703 e il 1707.