Clicca qui per visualizzare l'immagine

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Pasquale Domenico Cambiaso (Genova, 1811-1894)

Torna al Focus:
Veduta presa da via della Pace, quindi da levante; sulla destra il bastione di S. Stefano e un gruppo di case sormontate dal campanile della chiesa; in basso una salita costeggiante le mura, corrispondente all’odierna via Foscolo. La porta, eretta a metà del XVI secolo, e distrutta per l’ampliamento di via Giulia, si trova attualmente ricostruita alle Mura del Prato

Clicca qui per visualizzare l'immagine

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Pasquale Domenico Cambiaso (Genova, 1811-1894)

Veduta presa verso la Villetta Di Negro; a sinistra si intravvede la salita di S. Caterina con gli archi dell’acquedotto; al centro il palazzo Spinola, già di Antonio Doria; l’angolo e la galleria del palazzo vennero demoliti negli anni 70 dell’Ottocento.

Clicca qui per visualizzare l'immagine

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Pasquale Domenico Cambiaso (Genova, 1811-1894)

Torna al Focus:
Veduta presa dalla Porta degli Archi; a destra la salita alla chiesa di Santo Stefano

Clicca qui per visualizzare l'immagine

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Pasquale Domenico Cambiaso (Genova, 1811-1894)

La veduta, come le seguenti, fa parte di un album di 66 fogli intitolato Ricordi di luoghi interamente distrutti o modificati in parte già esistenti in Genova e nelle sue adiacenze disegnati dal vero da D. Cambiaso. La chiesa venne completamente distrutta nel 1850.
Veduta del palazzo del Principe Doria a Fassolo

Clicca qui per visualizzare l'immagine

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Antonio Giolfi (Genova, 1721 -1796)

Tipologia:

Stampa

Tecnica e misure:

Acquaforte

Torna al Focus:

G. Riviera (disegnatore)
G.L. Guidotti (incisore)

Ante 1769 

La grandiosa veduta mostra il magnifico complesso prima delle distruzioni sul pendio a monte avvenute nell’Ottocento e, da sinistra a destra, il campanile di san Benedetto, le Chiese di S. Francesco da Paola e di san Rocco e il bastione di san Michele. Come indicato nel margine inferiore, il disegno preparatorio per l’incisione, di cui è autore il lucchese Guidotti, venne eseguito da Giuseppe Riviera.

Clicca qui per visualizzare l'immagine

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Antonio Giolfi (Genova, 1721 -1796)

Veduta dell’ultimo tratto di via Giulia, verso piazza san Domenico (oggi De Ferrari), con la Chiesa del Rimedio e la Torre del Friolante, demolite nell’ultimo decennio dell’Ottocento per il nuovo tracciato viario (corrispondente all’attuale XX Settembre). La chiesa venne ricostruita nelle stesse forme in piazza Alimonda tra il 1900 e il 1904. Antonio Giolfi disegnò una serie di vedute della città, pubblicata a Genova nel 1769 con notevole successo, incisa per lo più dal lucchese Lorenzo Guidotti.
Il Ponte Reale, il Ponte nuovo della Mercanzia e il Palazzo di San Giorgio visti dal mare

Clicca qui per visualizzare l'immagine

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Friedrich Bernhard Werner (Reichenau, 1690 - Breslau, 1778)

Tipologia:

Stampa

Tecnica e misure:

Acquaforte

Torna al Focus:

Sul Ponte Reale è visibile la fontana del 1646, oggi in piazza Colombo

Dopo il 1750
 

 

Clicca qui per visualizzare l'immagine

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Giacomo Brusco (Savona, 1736 - Genova, 1817)

Nel cartiglio in alto a destra sono elencate le 77 chiese cittadine. Copia, disegnata e incisa a Lucca da Giovanni Lorenzo Guidotti (come indicato sul margine inferiore a destra), della carta eseguita da Brusco e pubblicata nel 1766 da Carlo Giuseppe Ratti (Istruzione di quanto può vedersi di più bello in Genova in pittura scultura et architettura). Non compare però qui Strada Nuovissima (l’attuale via Cairoli), aperta nel 1786, ma già anticipata nell’originale del Brusco.

Clicca qui per visualizzare l'immagine

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Domenico Cigni

La datazione è dovuta alla presenza del Forte Sperone (1747)

Clicca qui per visualizzare l'immagine

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Veduta della Piazza della Nunziata

La veduta mostra la facciata della chiesa prima della costruzione del pronao disegnato da Carlo Barabino, e sul fondo la salita che portava all’edificio dei Forni Pubblici, poi della Zecca. Si tratta di una copia, meno raffinata, di un originale di Giolfi.
Iscriviti a