ponte di carignano

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Luigi Garibbo (Genova, 1782 - Firenze, 1869)

Tipologia:

Disegno

Tecnica e misure:

Acquerello su cartoncino

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Antecedente 1825.

Il "Ponte di Carignano" è anche il titolo di un dipinto di Luigi Garibbo esposto  dalla Società  Promotrice di Belle Arti di Geova del 1857, di cui questo acquerello, composto circa trent’anni prima, costituisce il bozzetto preparatorio. Il soggetto rappresentato era amato non solo dai genovesi ma anche da molti pittori, e spesso citato nei resoconti di viaggio dei “turisti” dell’epoca. Fu fatto costruire dalla nobile famiglia Sauli, il cui stemma intravediamo sotto un’arcata, e inaugurato nel 1724: pensato come via d’accesso alla grandiosa basilica, univa al contempo il colle di Sarzano con quello di Carignano. A causa dell’elevato numero di suicidi, Giulio Cesare Drago alla fine dell’800 fece sbarrare i parapetti del ponte Sotto  l’imponente costruzione correva via Madre di Dio, che una discussa operazione urbanistico-finanziaria ha definitivamente cancellato nella seconda metà del secolo scorso.

colle e chiesa di Oregina

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Luigi Garibbo (Genova, 1782 - Firenze, 1869)

Tipologia:

Disegno

Tecnica e misure:

Acquerello su cartoncino

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Antecedente 1825.

Risale alla metà del Seicento la costruzione del Santuario, intitolato a S. Maria di Loreto a causa di un’ antica cappella inglobata al suo interno, che nelle forme e nelle dimensioni  replicava la “santa casa” di Loreto, e che fu demolita nel 1928. Per sciogliere un voto fatto durante l’occupazione austriaca del 1746, dall’anno seguente le autorità cittadine, con in testa il Doge, ogni 10 dicembre (ricorrenza della liberazione della città) si recavano  al santuario in segno di ringraziamento. La tradizione, interrotta nel 1796 e poi ripresa nel 1846, continua tutt'oggi. Il luogo era dunque molto popolare in città, e carico di significati e ricordi storici: probabilmente per questo, oltre che per  la sua amena collocazione, era un soggetto frequentato dai vedutisti locali.

 

panorama di Genova dalle mura di Santa  Chiara

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Luigi Garibbo (Genova, 1782 - Firenze, 1869)

Tipologia:

Disegno

Tecnica e misure:

Acquerello su cartoncino

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Antecedente 1825.

Le mura di Santa Chiara, sulla collina di Carignano, rappresentano per Garibbo un punto di osservazione privilegiato, che gli permette di spaziare con sguardo aperto sopra l’amena parte orientale della città. In questo vasto  panorama  si distinguono il Borgo Incrociati, la Piana del Bisagno, il Borgo Pila con la chiesa di Sant’Agata e il ponte omonimo , rotto dalla tempesta del 1822 (rappresentata da Garibbo in un acquerello e in un’incisione) e provvisoriamente ricostruito in legno, la collina di Albaro a levante e verso ponente le alture di San Fruttuoso dominate dal Santuario di Nostra Signora del Monte. Il soggetto dovette avere un certo successo di pubblico perché Garibbo lo ripropose, con varianti, in altre occasioni.

 

veduta palazzo del principe Doria a Fassolo

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Luigi Garibbo (Genova, 1782 - Firenze, 1869)

Tipologia:

Disegno

Tecnica e misure:

Acquerello su cartoncino

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Antecedente 1825.

Il Palazzo del Principe, costruito nella prima metà del Cinquecento per volontà di Andrea Doria, ammiraglio dell’Imperatore Carlo V, era una “reggia” al’interno di una città repubblicana, e uno dei luoghi topici della Genova rinascimentale. Dietro l’articolato palazzo (la cui origine è legata all’artista Perin del Vaga, allievo di Raffaello) si vede la monumentale “statua del Gigante”, opera cinquecentesca di Marcello Sparzo, posta  in una terrazza del giardino superiore, distrutto nel corso dell’Ottocento per la costruzione della ferrovia e per l’edificazione di molti palazzi, tra cui l’Hotel Miramare, ancor oggi esistente; alle spalle si distende la collina, coronata dalle chiese di S. Rocco e, arretrata, di S. Francesco da Paola. Il poderoso bastione cinquecentesco della porta di San Tomaso delimita a levante il confine del complesso edificio, ubicato in origine fuori delle mura cittadine.

 

Porta d’Arco e Santo Stefano

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Luigi Garibbo (Genova, 1782 - Firenze, 1869)

Tipologia:

Disegno

Tecnica e misure:

Acquerello su cartoncino

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Antecedente 1825.

La chiesa di santo Stefano, di cui si identifica con facilità il campanile, è ripresa dal basso, da un punto vicino alla Porta dell’Arco.
Questa fu demolita intorno al 1890 e quindi ricomposta lungo Mura delle Cappuccine; al suo posto venne edificato il marmoreo Ponte Monumentale, sul tracciato dell’attuale via XX Settembre, che modificò profondamente l’assetto urbano qui delineato dall’artista.

Veduta del giardino a mare del Palazzo del Principe D’Oria con la città e il porto

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Luigi Garibbo (Genova, 1782 - Firenze, 1869)

Tipologia:

Disegno

Tecnica e misure:

Acquerello su cartoncino

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ante 1825

Garibbo riesce a restituire in maniera non banale uno dei luoghi topici della Genova aristocratica, cioè il Palazzo del Principe Doria.
L'inquadratura, non simmetrica, in un abile gioco di diagonali conduce lo sguardo verso il campanile della chiesa di san Tomaso (demolita nell’ottavo decennio del secolo), e di qui verso la città, che appare luminosa sullo sfondo.

 

Garibbo firma

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Luigi Garibbo (Genova, 1782 - Firenze, 1869)

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Logo - firma

Villa Palazzo Sauli

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Villa Palazzo Sauli

Tipologia:

Fotografia

Tecnica e misure:

Collotipo

In Robert Reinhardt, Palast-Architektur Italiens. Genua. Berlino, 1886.

Palazzo Sauli portico

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Pasquale Domenico Cambiaso (Genova, 1811-1894)

Tipologia:

Dipinto

Tecnica e misure:

Olio su tela

Metà Ottocento.

 

Palazzo Grimaldi poi Sauli

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Fratelli Alinari (attivi a Firenze tra 1851 e 1921)

Tipologia:

Fotografia

Tecnica e misure:

Positivo su carta albuminata

Inizio XX sec.

 

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