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Titolo dell'opera:

Cinque cortigiane della casa di piacere Ōgiya realizzano composizioni di fiori per le Cinque Feste dell'anno

Autore:

Kitagawa, Utamaro

Tipologia:

stampa a colori

Epoca:

1794 - 1794 - XVIII

Inventario:

S-1149

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 38.1; Larghezza: 125.7

Tecnica:

carta giapponese- xilografia

Ultimi prestiti:

Dipinti e stampe del Mondo Fluttuante. Capolavori Ukiyoe del Museo Chiossone di Genova - Genova, Palazzo Ducale - 16 aprile – 21 agosto 2005

Descrizione:

Il termine "gosekku" indica le cinque festività più importanti del calendario giapponese che sono celebrate soprattutto ai cambi di stagione: - Jinjitsu (festa delle sette erbe), 7 gennaio; - Hinamatsuri (festa delle bambole o festa delle bambine), 3 marzo; - Kodomo no hi (festa dei bambini), 5 maggio; - Tanabata (settima notte), 7 luglio; - Kiku no sekku (giorno dei crisantemi), 9 settembre La casa del piacere di Omagaki Ogiya fu la committente di questo pentattico che ritrae cinque cortigiane di alto rango in un interno, intente a opreparare ciascuna una composizione di fiori simboleggiante le Gosekku, le "Cinque feste dell'anno". La raffigurazione simbolica implica che la casa Ogiya è in grado di soddisfare gusti e preferenze in tutte le stagioni, offrendo ai clienti la compagnia di donne eleganti e raffinate come le loro composizioni. L'efficacia pubblicitaria di questo pentattico dovette essere ottima, dal momento che altri due editori ne stamparono altre versioni.

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Titolo dell'opera:

Il ristorante della casa di piacere Chōjiya nel Nuovo Yoshiwara

Autore:

Torii, Kiyonaga

Tipologia:

stampa a colori

Epoca:

1788 - 1789 - XVIII

Inventario:

S-0081

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 31.9; Larghezza: 43.8

Tecnica:

carta giapponese- xilografia

Ultimi prestiti:

Tabemono no Bi. Bellezza gusto immagine dei cibi giapponesi - Genova, Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone - 31 ottobre 2015 – 11 settembre 2016

Descrizione:

La stampa raffigura una veduta dell'interno della sala del ristorante al piano terreno della Chōjiya, una delle case di piacere più rinomate di Yoshiwara. In primo piano, a sinistra, dietro un basso paravento a due ante, siede un gruppo formato da tre clienti e sei professioniste del divertimento: la conversazione sembra iniziata da poco e la prima portata è stata appena recata da un inserviente, che si ritira prostrandosi a terra. A destra diversi lavoranti di cucina sono intenti a nettare verdure, governare fornelli, sciacquare pesci e pestare riso per tortine mochi, mentre il capocuoco, visto di spalle, si appresta ad affettare un grosso pesce deposto sul tagliere. Una grande catasta di barilotti di sake è addossata alla parete destra e, sul fondo, si vede la tenda dell'ingresso con l'emblema della casa. A sinistra, in secondo piano, alcune cortigiane indugiano nello stanzone dal quale si diparte la scala che sale al piano superiore. Tutt'intorno al perimetro si affacciano salette e stanze con le pareti scorrevoli dischiuse, una delle quali è attrezzata a deposito di vassoi e vasellame da tavola.

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Titolo dell'opera:

Provincia di Shimotsuke, Monte Nikkō, Cascate di Urami, dalla serie I luoghi celebri delle sessanta Province

Autore:

Utagawa, Hiroshige

Tipologia:

stampa a colori

Epoca:

1853 - 1853 - XIX

Inventario:

S-2446

Misure:

Unità di misura: UNR; Misure mancanti: MNR

Tecnica:

stampa a colori su carta

Descrizione:

Nikkō, città situata fra i monti della prefettura di Tochigi nella regione del Kantō, a nord di Tōkyō, costellata di famosi santuari, nei dintorni della città si trovano sorgenti termali e un parco naturale, il parco nazionale di Nikkō, con cascate e splendidi scenari montuosi. Anche le montagne intorno alla città sono considerate sacre, forse per la loro particolare bellezza. Stampa policroma con veduta dell'antica provincia di Shimotsuke, con il Monte Nikkō e le Cascate di Urami. Il volume della cascata di Urami è reso mediante le sfumature del bokashi. La verticalità del formato e l’audace doppia prospettiva, dall’alto e frontale, conferiscono maestosità alla cascata. La curiosità di questo luogo aspro e scosceso è che il salto della massa d’acqua è talmente significativo da consentire ai viandanti di passarvi sotto e di guardare la cascata da dietro.

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Titolo dell'opera:

Il grande tempio di Iwaya, pellegrini si recano all’esposizione della dea Benzaiten a Enoshima nella provincia di Sagami

Autore:

Utagawa, Hiroshige

Tipologia:

stampa a colori

Epoca:

1851 - 1851 - XIX

Inventario:

S-1678

Misure:

Unità di misura: UNR; Misure mancanti: MNR

Tecnica:

stampa a colori su carta

Descrizione:

Il santuario Benzaiten sull'isola di Enoshima, vicino a Kamakura, era un popolare luogo di pellegrinaggio da Edo. La statua della divinità veniva esposta una volta ogni sei anni. Fantastica illustrazione di pellegrini che visitano il santuario principale Iwaya a Enoshima nella provincia di Sagami per vedere l'esposizione della dea Benzaiten. Gli Iwaya sono grotte erose nell'isola da migliaia di anni di maree, fiancheggiate da piccoli santuari. Gruppi di donne e ragazze, alcune vestite con kimono coordinati e con ombrelli, camminano lungo la costa rocciosa, dirigendosi verso l'ingresso della grotta. In basso al centro, un ragazzino si arrampica sulla riva dopo aver fatto un tuffo in acqua. A destra, alcune donne fanno un picnic e pescano su un isolotto. La massiccia formazione rocciosa domina la composizione, sormontata da erba e pini, offrendo un punto di vista interessante e insolito piuttosto che concentrarsi sull'ingresso della grotta stessa. Onde spumeggianti di bianco si infrangono lungo la riva e barche punteggiano l'oceano, con il monte Fuji che si erge in lontananza a sinistra.

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Titolo dell'opera:

L'attore Ichikawa Danjūrō VII nella parte di Kan Shōjō; dalla serie "Ōatari kyōgen no uchi"

Autore:

Utagawa, Kunisada

Tipologia:

stampa a colori

Epoca:

1814 - 1815 - XIX

Inventario:

S-1394

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 37.8; Larghezza: 25.1

Tecnica:

carta giapponese- xilografia

Ultimi prestiti:

Capolavori d'Arte Giapponese dal Periodo Edo alla Modernizzazione - Genova, Museo d'Arte Orientale E. Chiossone - 25 luglio 2001 - 16 giugno 2002

Descrizione:

La serie "Ōatari kyōgen no uchi", pubblicata dall'editore Kawaguchiya Uhei in tiratura limitata, venne stampata impiegando materiali costosi come mica, pigmenti di eccellente qualità e ottima carta. Caratteristiche comuni a tutte le stampe della serie sono il fondo di mica chiaro e il disegno inusuale degli occhi. Ichikawa Danjūrō VII (1791-1859) è qui ritratto nei panni del poeta di corte e politico Sugawara no Michizane (845-903, Kan Shōjō nella rappresentazione). Il dramma "Sekai no hana Sugawara denju", messo in scena dalla compagnia Ichimura nel 1814, narra infatti le sfortunate vicende del letterato, qui raffigurato nel momento in cui si trasforma in un Dio del tuono ripensando furente alle ingiustizie della sua vita. La figura appare pervasa da una forte emozione: dal corpo sfuggono fiamme, la chioma è ritta, le mani sono intrecciate in un moto d'ira e gli occhi sembrano schizzare fuori dalle orbite. Il ramo di susino tenuto tra i denti è un riferimento al "susino volate" (tobi ume), l'albero che al momento della partenza di Kan Shōjō si sdradicò dal giardino di casa e, volando, ne seguì il peregrinare fino a trapiantarsi nel luogo del suo esilio.

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Titolo dell'opera:

Fiori di pesco, cani di cartapesta

Autore:

Teisai, Hokuba

Tipologia:

Surimono

Epoca:

1833 - 1844 - XIX

Inventario:

S-640

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 19.5; Larghezza: 50.9

Tecnica:

carta giapponese- xilografia

Ultimi prestiti:

Fiori d'Oriente Arte e Poesia, metafore simboli nella cultura artistica e letteraria del Giappone - Genova, Museo d'Arte Orientale E. Chiossone - 21 aprile 2011 - 30 ottobre 2011

Descrizione:

Gioco tipicamente femminile, il "kaiawase" (gioco delle conchiglie) è basato sull'accoppiare conchiglie gemelle e simboleggia la fedeltà femminile nel matrimonio. L'interno delle valve veniva decorato con scene raffiguranti diversi temi, scopo del gioco era ritrovare le due metà della stessa conchiglia. Gli inubako (犬箱), sono delle scatole che presentano un corpo a forma di cane disteso e delle facce umane. Queste scatole rappresentano un cane maschio (quello che guarda a sinistra) e un cane femmina (quella che guarda a destra) ed erano una parte immancabile del corredo delle giovani spose. All’interno contenevano, rispettivamente, talismani protettivi e vari articoli da toilette. All’inizio erano appannaggio solamente delle classi più abbienti, ma in periodo Edo diventarono comuni anche per gli altri strati della società. Gli inubako sono nati come simbolo beneaugurale per la giovane sposa e i suoi futuri figli: un tempo si credeva che i cani partorissero senza provare alcun dolore, perciò queste figure servivano ad assicurare anche alla futura madre un parto rapido e indolore, nonché a favorire una prole numerosa. Servivano inoltre come portafortuna da tramandare ai figli. Dal momento che ai cuccioli di cane era associata una crescita rapida e in piena salute, questi oggetti erano spesso collocati nelle camere dei neonati. Si ritiene che dagli inubako derivino anche inuhariko (犬張子), dei giocattolini in cartapesta a forma di cane in piedi sulle quattro zampe che vengono donati ai bambini durante la festa della loro prima visita ad un santuario (miyamairi). Tuttora gli inubako sono utilizzati durante lo Hinamatsuri, ma sono tra i simboli meno conosciuti. La composizione mostra alcuni addobbi usati per "hinamatsuri", la festa delle bambine che si tiene il 3 Marzo. Al centro, su un vassoio, tre rami di pesco in fiore, simbolo di Hinamatsuri e della stagione primaverile, sono pronti per essere usati come decorazione. Ai lati sono raffigurati delle scatole a forma di cane (inubako) e due kaioke, contenitori in lacca nera, utilizzate per riporre il gioco del "kaiawase", il gioco delle conchiglie. Presenti anche due conchiglie del gioco. L'opera è un surimono. I surimono rappresentano la produzione ukiyoe più raffinata realizzata per una committenza privata; si tratta di biglietti augurali e commemorativi, calendari, annunci, inviti destinati soprattutto a circoli poetici kyōka e haikai donati o scambiati in determinate occasioni, in particolare a Capodanno.

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Prova

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Titolo dell'opera:

Patu Kotiate

Acquisizione:

Cap. E.A. d'Albertis 1932

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Patu Kotiate

Tipologia:

armi

Epoca:

XIX 1851 1900

Inventario:

C.D.A.486

Provenienza (nazione):

Nuova Zelanda

Tecnica:

Esperti nel combattimento corpo a corpo, i Maori hanno ideato una grande varietà di mazze corte intagliate nel legno, atte a sferrare colpi improvvisi e potenti dall'alto verso il basso. Ogni tipo di mazza era modellato e proporzionato alla presa del possessore e aveva un nome proprio.

Utilizzo:

Cerimoniale/offensiva/difensiva Veniva tenuta con una mano e usata nei combattimenti e nelle cerimonie. le mazze di questa forma venivano utilizzate nei combattimenti corpo a corpo: dopo un colpo alla tempia del nemico, gli incavi a "v" a lato della mazza venivano utilizzati, mediante una torsione, per sollevare la parte superiore del cranio. Cerimonie/combattimento

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Descrizione:

Mazza piatta a forma di "8" a causa di un restringimento centrale. Entrambe le superfici sono decorate a intaglio da motivi geometrici, lineari e curvilinei e con l'inserimento di quattro dischi di madreperla disposti ai vertici di un quadrato immaginario in prossimità del restringimento. L'estremità dell'impugnatura è intagliata in modo da formare un motivo "manaia".

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Titolo dell'opera:

Frammento di tessuto frangiato

Acquisizione:

Marini Montesoro M. 1957 donazione

Ambito culturale:

ambito peruviano

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Frammento di tessuto frangiato

Tipologia:

frammento di tessuto

Epoca:

V a.C. - VII d.C. - 400 a.C. - 700 d.C.

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 25; Larghezza: 8.5

Provenienza (nazione):

Perù

Tecnica:

cotone- tessitura a telaio

Ultimi prestiti:

L'America indigena nelle collezioni del Civico Istituto Colombiano di Genova - Genova, Palazzo Doria - 1990

Descrizione:

Il reperto è stato reperito lungo la costa meridionale peruviana. Testa e nove frange in tela a faccia di ordito in cotone naturale marrone con ricamo a punto bouclé. Il disegno a ricamo, forse una testa antropomorfa o testa trofeo, è stato eseguito a punto a catenella con fibra camelide colorata in crema, giallo, rosso, marrone scuro e chiaro, blu/verde. Un filato in fibra camelide gialla è ancorato alla testa, simulando dei capelli o dei raggi di sole. Tra il volto e i capelli è presente un bordo decorato con motivo a onda. Le frange sono decorate con motivi cruciformi gialli e marroni su fondo rosso.

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Titolo dell'opera:

Frammento di tessuto con figure antropomorfe e razze

Acquisizione:

Schmidt y Pizarro 1938 acquisto

Ambito culturale:

Tiahuanaco-Huari

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Frammento di tessuto con figure antropomorfe e razze

Tipologia:

tessuto- frammento

Epoca:

IV-IX - 301 - 900

Misure:

Unità di misura: cm; Larghezza: 9.4; Lunghezza: 41.5

Provenienza (nazione):

Perù

Tecnica:

cotone naturale e fibra camelide, punto ad arazzo

Ultimi prestiti:

Le mani delle Americhe - Genova, Laboratorio didattico Sant'Agostino - Nov. 1995 - Gen. 1996
Mostra d'arte precolombiana e di etnologia americana - Genova, Castello D'Albertis - 1972-1977

Descrizione:

Frammento rettangolare a punto ad arazzo con ordito in cotone naturale. Le trame, realizzate in cotone naturale e fibra di camelide, disegnano su fondo rosso-rosa due figure antropomorfe con elaborati copricapi sovrapposte, e circondate da razze nei colori giallo, ocra, marrone chiaro, medio e scuro, rosso-rosa. Stacchi cuciti e non. Restauri a filzello in due piccole aree. Il tessile è double face.

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