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Titolo dell'opera:

Frammento di tessuto

Acquisizione:

Schmidt y Pizarro 1938 acquisto

Ambito culturale:

Nazca-Huari

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Frammento di tessuto

Tipologia:

tessuto- frammento

Epoca:

VI-X - 501 - 1000

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 21.5; Lunghezza: 11

Provenienza (nazione):

Perù

Tecnica:

cotone naturale e fibra camelide, punto ad arazzo

Ultimi prestiti:

Le mani delle americhe - Genova, Laboratorio didattico Sant'Agostino - Nov. 1995 - Genn. 1996
Mostra d’Arte Precolombiana e di Etnologia Americana - Genova, Castello D'Albertis - 1972-1977

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Descrizione:

Frammento tessile policromo rettangolare finemente lavorato a punto ad arazzo. L'ordito è in cotone naturale. Le trame in cotone e in fibra camelide disegnano nella parte inferiore, su fondo crema, motivi romboidali e cruciformi (unku) mentre nella parte superiore, su fondo rosso, è decorato un volto umano con orecchie a greca, occhi rotondi, denti, naso e narici ben evidenziate, rocchetti auricolari circolari e copricapo scalonato. I colori usati per la trama sono rosso, rosa, verde, blu, giallo, rosato, marrone scuro e medio. Gli stacchi non sono cuciti.

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Titolo dell'opera:

Vaso antropomorfo con ansa a staffa posteriore

Acquisizione:

J. Puccio 1927 acquisto

Ambito culturale:

ambito Moche IV

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Vaso antropomorfo con ansa a staffa posteriore

Tipologia:

vaso

Epoca:

V - 401 - 500

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 18; Diametro: 13.5

Provenienza (nazione):

Perù

Tecnica:

argilla- a stampo

Ultimi prestiti:

Mostra d'arte precolombiana e di etnologia americana - Genova/ Castello D'Albertis - 1972-1977

Descrizione:

Il reperto, rinvenuto nella località costiera settentrionale di Huaca di Pacora, situata nella provincia di Lambayeque, era parte di un corredo funerario. Vaso di colore rosso-aranciato e crema dal fondo piatto. La camera rappresenta una figura antropomorfa, riconoscibile come un prigioniero, nuda e inginocchiata con le mani legate dietro alla schiena da una corda color crema passante intorno al collo e al busto. La capigliatura, gli occhi e la bocca sono incisi, mentre il naso è a rilievo.

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Titolo dell'opera:

Bagnante

Acquisizione:

Giovanna Colombi Galletti 1990

Autore:

Galletti, Guido

Tipologia:

scultura

Epoca:

1930 - 1930 - XX

Inventario:

855

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 140; Larghezza: 66,5; Profondità: 50,2

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Descrizione:

Notissimo scultore italiano con molte presenze alla Biennale di Venezia (a partire da 1930) e alla Quadriennale di Roma (dal 1935). L'artista si riferisce maggiormente alla composizione di tipo classico e naturalistico soprattutto nel periodo tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale. Conosciutissima dai liguri, e non solo, la scultura “Il Cristo degli abissi” del 1954 posta sui fondali nella baia di San Fruttuoso di Camogli. L’opera (databile attorno al 1930) delle collezioni di Villa Croce è caratterizzata da una sinuosità delle linee e dalla finitura delicata del gesso oltre ad una semplificazione del modellato. L’artista definisce con semplicità e precisione il corpo femminile e lascia ad una forma maggiormente stilizzata il volto del soggetto e il drappo che le cinge le spalle.

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Titolo dell'opera:

Torsione cubica

Autore:

Cerda, Antonino

Tipologia:

scultura

Epoca:

1980 - 1980 - XX

Inventario:

4168

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 26; Larghezza: 14.5; Profondità: 14.5

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Descrizione:

Antonino Cerda, Trasferito a Genova da bambino, dopo il conseguimento della maturità artistica nel 1973, è nel 1977 titolare di cattedra di discipline Plastiche al Liceo Barabino di Genova. Prosegue la sua ricerca artistica nello studio dello scultore genovese Michelangelo Barbieri Viale e contestualmente partecipa a mostre e concorsi di scultura in Italia e all’estero. Torsione cubica allude nella possibile torsione, al pari di un segno grafico, di un materiale duro e inamovibile come il marmo. La forma isolata dal contesto, dice Cerda, nella sua muta perfezione diventa linguaggio espressivo. Io in questa fase della ricerca non tolgo materia dal blocco, faccio l’opposto costruisco dal vuoto tensioni e contrazioni, suggestioni che, liberamente ma rigorosamente guidate, diventano scultura.

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Titolo dell'opera:

Spazio 15B

Autore:

Bozzola, Angelo

Tipologia:

scultura

Epoca:

1968 - 1968 - XX

Inventario:

3266

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 100; Larghezza: 200; Profondità: 10; Misure mancanti: MNR

Descrizione:

Angelo Bozzola è stato un grande sperimentatore di tecniche e materiali innovativi applicati non solo al campo pittorico e scultoreo ma anche a quello del design industriale, con un approccio sempre analitico e processuale, e anticipatore di tante problematiche estetiche come la contaminazione dei linguaggi ed il concetto di fruibilità dell’opera. Nell’opera “ Spazio 15B grande scultura” Bozzola inserisce una forma personale e identificativa della sua ricerca che chiamerà “Monoforma trapezio ovoidale”. Sulla lamiera per mezzo di un cannello di fiamma ossidrica l’artista disegna in modo continuato per decine di esemplari la sua forma ottenendo una contrapposizione tra le parti lisce e fredde del foglio di lamiera e le parti ruvide e taglienti determinate dal passaggio della fiamma. Il risultato è caratterizzato da elementi modulari che si duplicano e si concatenano secondo schemi logico-matematici ben precisi, con risultati di grande eleganza ed equilibrio compositivo.

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Titolo dell'opera:

Implosion

Acquisizione:

Giovanni, Rizzoli 2005

Autore:

Rizzoli, Giovanni

Tipologia:

scultura

Epoca:

2004 - 2004 - XX

Inventario:

3194

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 49; Larghezza: 29; Profondità: 16

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Descrizione:

Nel 1977 l'artista si trasferisce in Canada. Nel 1980 è presso l’École Nouvelle de Chailly a Losanna in Svizzera e in seguito alla Saint Stephen’s School di Roma dove consegue l’International Baccalaureate. Nel 1988 ha seguito un corso di pittura giapponese tradizionale a New York. Negli stessi anni si contano molte partecipazioni a mostra collettive e personali. Implosion è una scultura in acciaio fuso realizzata con la tecnica della cera persa e allude nella sua quasi irriconoscibilità del volto rappresentato la possibile implosione delle forme. Il risultato estetico e tattile della scultura riflette una ricerca dell’artista che procede per contaminazioni di tecniche e materiali proponendo una riflessione sulla storia dell’arte intesa come processo di raggiungimento di un risultato estetico ed emotivo. Dice Rizzoli –il mio procedere avviene più per stupore che per progettazione ma è anche una necessità di un dialogo con la storia, lo spirito del tempo e i modi possibili dell’arte-.

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Titolo dell'opera:

Spoleto

Acquisizione:

Ilva 2000

Autore:

Lorenzetti, Carlo

Tipologia:

scultura

Epoca:

1962 - 1962 - XX

Inventario:

2437

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 112; Larghezza: 75; Profondità: 43

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Descrizione:

Carlo Lorenzetti, Scultore e artista internazionale Docente presso l'Accademia francese di Roma, è noto per le sue sculture metalliche, di ferro e ottone sbalzati. Nel 1962 lo storico e critico Giovanni Carandente lo invita alla mostra a cielo aperto Sculture nella città a Spoleto. Lorenzetti predilige l’utilizzo di lastre metalliche sulle quali sperimenta pesi ed equilibri: la sua poetica rimanda alle sculture mobili del notissimo artista americano Alexander Calder. L’opera “Spoleto” segue questa modalità espressiva proponendo una contrapposizione tra lo spessore delle lastre di ferro che compongono la parte verticale della scultura e la loro capacità di generare un equilibrio stabile su una base in legno relativamente piccola. Anche la piegatura del metallo sembra seguire regole riferite a materiali più morbidi e flessibili in una ricerca di dinamicità senza la componente del movimento.

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Titolo dell'opera:

Sipario tagliafuoco

Autore:

Ceccarelli, Giovanni

Tipologia:

scultura

Epoca:

1988 - 1990 - XX

Inventario:

2421

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 57; Larghezza: 91

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Descrizione:

Nerone Ceccarelli, nome d'arte di Giovanni Ceccarelli, è stato uno scultore italiano. Ha lavorato all'insegna di una ricerca caratterizzata dall'integrazione tra arte e architettura, mentre ha elaborato sculture legate a un rigoroso astrattismo geometrico. Nerone partecipa, tra il 1989 e il 1990, al concorso per il sipario tagliafuoco del Teatro Carlo Felice di Genova. Presenterà “Solo con un disco...”, “Bravo Nicolò!” e “Trillo di Dio”. Ceccarelli non sarà il vincitore del bando ma, nel 1990, vincerà un nuovo concorso con l’opera ”Viva Schöenberg”. Si tratta di una superficie scultorea di dimensioni monumentali, composta da 125 pannelli per un totale di 200 m², di rigoroso astrattismo geometrico a cui Ceccarelli lavora per mesi. Uno dei bozzetti preparatori è ora esposto nella collezione di Villa Croce, con titolo “Sipario Tagliafuoco”. Gli elementi geometrici, realizzati con metalli diversi, si assemblano tra loro in una commistione tra scultura e pittura.

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Titolo dell'opera:

Eros

Acquisizione:

Sandro Cherchi 1992

Autore:

Cherchi, Sandro

Tipologia:

scultura

Epoca:

1965 - 1965 - XX

Inventario:

939

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 70; Larghezza: 10; Profondità: 20

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Descrizione:

L'artista dopo gli studi a Genova si trasferisce prima a Milano e poi a Torino dove nel 1948 acquisisce la cattedra di scultura all'Accademia Albertina di Torino e, per la prima volta, partecipa alla Biennale di Venezia. L’opera (una fusione in bronzo) propone una tecnica che caratterizzerà il lavoro e la ricerca di Cherchi a partire dagli anni ’40. La gestualità e la traccia lasciata sul bronzo che apparentemente appaiono incontrollate, rivelano ad una osservazione più attenta elementi riconoscibili e un richiamo oltreché un allusione alla condizione umana così precisa e mutabile allo stesso tempo. Il bronzo viene modellato come materia molle per riproporre nella sua solidità, al termine del processo di fusione, un risultato di massima espressività e di efficacia evocativa. Da osservare come in relazione all’altra opera esposta (Testa del 1946) si percepisca una evoluzione stilistica in direzione di una scultura molto più astratta.

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Titolo dell'opera:

Testa

Acquisizione:

Sandro Cherchi 1992

Autore:

Cherchi, Sandro

Tipologia:

scultura

Epoca:

1946 - 1946 - XX

Inventario:

909

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 25; Larghezza: 25; Profondità: 20

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Descrizione:

L'artista dopo gli studi a Genova si trasferisce prima a Milano e poi a Torino dove nel 1948 acquisisce la cattedra di scultura all'Accademia Albertina di Torino e, per la prima volta, partecipa alla Biennale di Venezia. L’opera “Testa” del 1946 propone nelle fattezze del viso una volontà di rappresentazione non grottesca o gratuitamente caricaturale. Al contrario, la deformità della figura corrisponde nella finitura della superficie a quello che lo scultore classico tende a corregge, mentre nella scelta di Cherchi viene lasciato inalterato in una ricerca di elementi gestuali, all’apparenza casuali, che alludono al rapporto insieme aggressivo e liberatorio della manipolazione dell’artista sulla materia.

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