Madonna con il Bambino (J. Van Cleve)

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Titolo dell'opera:

Madonna col Bambino

Acquisizione:

Alessandro Wright 1961 - legato

Autore:

Van Cleve, Joos

Tipologia:

dipinto

Epoca:

1518 - 1522 - XVI

Inventario:

PB 108

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 61; Larghezza: 45,5

Tecnica:

olio su tavola

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Descrizione:

Autore di questa tavola è il pittore anversano Joos Van Cleve, artista assai apprezzato che, tra secondo e terzo decennio del Cinquecento, intrattenne frequenti rapporti con l’Italia e con la committenza genovese realizzando – per tramite di esponenti della nobiltà locale con interessi nelle Fiandre – almeno quattro ancone per chiese della Repubblica: tra queste si impone, per alta qualità tecnica e ricchezza di invenzione, il trittico dell’Adorazione dei Magi della chiesa di San Donato, unica opera di grandi dimensioni rimasta in città. La Madonna col Bambino di Palazzo Bianco, dipinta per la devozione privata, parrebbe provenire da una “casa Durazzo a Genova”, secondo quanto attestato da una nota inventariale in Museo, non altrimenti documentata. Un’atmosfera intima, di tenera affettuosità, caratterizza la tavola, che presenta una Vergine elegantissima, con il viso lievemente inclinato e di tre quarti, che tiene in grembo il Bambino addormentato, dalla posa umanissima e il volto paffuto. Maria, con un’espressione di grande dolcezza e grazia a un tempo, tiene fra le dita un ramoscello con un piccolo frutto, dipinto dal pittore con grande virtuosismo nel particolare delle foglie in scorcio, con i bordi illuminati dalla luce. Van Cleve, con una stesura pittorica a leggere velature sovrapposte, raggiunge un particolare effetto smaltato, specie negli incarnati. Inoltre, mostra grande abilità nel dipingere il velo trasparente che incornicia il capo della Vergine, le guarnizioni in oro del suo manto rosso e le rifiniture in pelliccia – secondo la moda fiamminga – dell’abito, nelle quali è possibile scorgere a occhio nudo il sottostante disegno preparatorio. La scena, avvolta in una luce chiara e limpida, si apre sulla destra verso un profondo paesaggio oltre la finestra: piccoli e ravvicinati tocchi di colore delineano alberi, tronchi secchi e la figura di un viandante a cavallo, mentre in lontananza celesti montagne trascolorano nel bianco-azzurro del cielo; sulla sinistra, invece, una colonna in marmo rosso allude al mondo pagano, il cui peccato viene riscattato dal sacrificio di Cristo. Al centro Maria Vergine con un malto rosso mentre tiene in braccio e accudisce Gesù Bambino.

Ritratto di gentiluomo

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Jean Clouet (Bruxelles, 1480 - Parigi, 1541)

Tecnica e misure:

Olio su tavola, cm. 43 x 34

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Miracolo della coppa avvelenata

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Maestro di San Giovanni Evangelista

Tecnica e misure:

Olio su tavola, cm. 120 x 88

Ultima cena

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Maestro di San Giovanni Evangelista

Tecnica e misure:

Olio su tavola, cm. 120 x 88

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San Giovanni a Patmos

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Maestro di San Giovanni Evangelista

Tecnica e misure:

Olio su tavola, cm. 120 x 88

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Santa Elisabetta d’Ungheria

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Jan Provoost (Mons, 1465 circa - Bruges, 1529)

Tecnica e misure:

Olio su tavola, 139 x 90 cm

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San Pietro

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Jan Provoost (Mons, 1465 circa - Bruges, 1529)

Tecnica e misure:

Olio su tavola, cm. 139 x 90

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Annunciazione

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Titolo dell'opera:

Trittico di San Colombano

Acquisizione:

Ospedali Civili 1950 Genova

Autore:

Provoost, Jan

Tipologia:

dipinto

Epoca:

1509 - 1515 - sec. XVI

Inventario:

PB 2873

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 258; Larghezza: 202; Varie: misure Annunciazione; Unità di misura: cm; Altezza: 139; Larghezza: 90; Unità di misura: cm; Altezza: 139; Larghezza: 90

Tecnica:

olio su tavola di rovere

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Descrizione:

I forti legami commerciali, finanziari e, naturalmente, artistici fra Genova e Bruges tra la fine del Quattrocento e l’inizio del secolo successivo sono stati ampiamente indagati dalla storiografia e confermati dalle commissioni di dipinti monumentali alle maggiori botteghe bruggensi da parte di cittadini genovesi. In quel breve scorcio d’anni, infatti, arrivarono nella cittadina ligure ben quattro grandiose pale d’altare eseguite rispettivamente da Gerard David, Adriaen Isembrandt, l’anonimo Maestro di San Lorenzo della Costa e Jan Provoost, cui è attribuito il cosiddetto Trittico di San Colombano, composto dalla tavola centrale con l’Annunciazione e i due scomparti laterali con San Pietro e Santa Elisabetta d’Ungheria. Le tre tavole hanno provenienza differente e le fonti storiche, almeno fino al XX secolo, non le menzionano mai insieme: mentre la sola Annunciazione è ricordata già nel Seicento nella chiesa dell’Ospedale dei Cronici, dedicato a San Colombano, i due scomparti laterali sono resi noti solo in epoca moderna, a partire dal 1930 quando, provenienti dall’Ospedale di Pammatone, vengono esposti insieme alla stessa Annunciazione nell’Ospedale di San Martino a Genova. In quella occasione, i due santi vengono registrati nell’inventario patrimoniale dell’ente ospedaliero con l’indicazione “Sauli”. Dagli anni trenta la critica, dopo le più generiche indicazioni delle fonti sei-sette e ottocentesche, attribuisce tutte le tavole a Provoost, notizia sempre confermata dalla storiografia successiva; i tre dipinti vengono esposti insieme dal 1946 come uno trittico, ma su questa ipotesi ricostruttiva le opinioni risultano a tutt’oggi contrastanti. Da un lato le analisi tecniche effettuate, ed in particolare quella dendrocronologica, hanno stabilito che alcune delle tavole utilizzate per realizzare i tre distinti supporti avrebbero origine dallo stesso albero e dunque, quantomeno, una comune provenienza; dall’altro l’ambientazione delle tre parti manca di continuità spaziale e risulta evidente il contrasto fra la più arcaicizzante scena centrale, ambientata in un dettagliatissimo interno domestico, e l’arioso paesaggio di sfondo ai due santi, peraltro molto più grandi e monumentali rispetto alle figure della Madonna annunciata e dell’angelo, con un evidente disomogeneo rapporto dimensionale fra le figure. Queste marcate differenze stilistiche porterebbero a far supporre che le tre distinte opere siano un prodotto della stessa bottega ma realizzate a qualche anno di distanza e per una committenza differente. I due scomparti laterali, in epoca imprecisata, sono stati decurtati della parte inferiore in cui, molto verosimilmente, erano dipinte le figure dei donatori inginocchiate ai piedi dei santi protettori: queste figure, oggi due tavole autonome, sono state identificate in un Ritratto maschile ora a Philadelphia (Museum of Art) e in uno femminile conservato a Madrid (Museo Thyssen Bornemisza). Il dipinto rappresenta l'incontro tra Maria Vergine e l'arcangelo Gabriele per l'annunciazione.

Crocifissione (G. David)

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Gerard David (Oudewater, 1455 circa - Bruges, 1523)

Tecnica e misure:

Olio su tavola di rovere, cm. 102 x 88

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