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Anton Maria Vassallo (Genova, 1617 circa - Milano, 1660)
Olio su tela, cm. 53 x 83
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Anton Maria Vassallo (Genova, 1617 circa - Milano, 1660)
Olio su tela, cm. 53 x 83
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Sinibaldo Scorza (Voltaggio, 1589 - Genova, 1631)
Olio su tela, cm. 37 x 55
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Sinibaldo Scorza (Voltaggio, 1589 - Genova, 1631)
Olio su tela, cm. 37 x 55
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Gio Agostino Cassana (Venezia, post 1659 - Genova, 1720)
Olio su tela, cm. 73 x 84
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Giovanni Benedetto Castiglione, detto il Grechetto (Genova, 1609 - Mantova, 1664)
Olio su carta incollata su tela, cm. 24 x 35
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Giovanni Benedetto Castiglione, detto il Grechetto (Genova, 1609 - Mantova, 1664)
Olio su tela, cm. 29,5 x 38,5
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Antonio Travi detto il Sestri (Genova Sestri Ponente, 1609 - 1665)
Olio su tela, cm. 124 x 112
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Giovanni Benedetto Castiglione, detto il Grechetto (Genova, 1609 - Mantova, 1664)
Olio su tela, cm. 106 x 133
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Antonio Travi detto il Sestri (Genova Sestri Ponente, 1609 - 1665)
Olio su tela, cm. 102 x 152
Nativo di Sestri Ponente, allora piccolo borgo autonomo sul mare a ovest di Genova, Antonio Travi elegge in pieno Seicento il genere del paesaggio a campo privilegiato della propria creazione artistica, ponendosi all’attenzione della nobile committenza della Repubblica per le sue rustiche vedute popolate di figurine vestite di abiti umili e intente in occupazioni quotidiane: pescatori, pastori o viandanti sono posti accanto a case in rovina, anticipando il genere “pittoresco” del secolo successivo.
Formatosi alla bottega di Bernardo Strozzi, Travi deriva dalmaestro l’evidenza della pennellata e l’amore per il colore, differenziandosi tuttavia dal Cappuccino per un nitore e una precisione che guarda ai fiamminghi attivi a Genova e ha un particolare riferimento nel tedesco Goffredo Waals, di passaggio in città nel 1623 e presente in diverse collezioni dell’aristocrazia locale. Gli ampi spazi aperti sul cielo dei quadri di Travi si illuminano così di una lucentezza adamantina resa con sottili velature, seppur talora percorsa da nubi con un tratto più materico.
La stessa quotidianità popolare dei suoi soggetti di genere caratterizza anche i dipinti di tema sacro, sempre dominati da un ordine e una chiarezza della composizione che infonde una sovrana quiete all’ambiente rappresentato. L’Adorazione dei pastori di Palazzo Bianco si distingue, nell’ambito del catalogo dell’artista, per il deciso primo piano adottato e per l’imporsi delle numerose figure rispetto allo sfondo; tipici della sua tavolozza gli accurati accordi cromatici e lo studiato inserimento di tinte più accese sui toni di base delle terre e dei bianchi, sottilmente modulati.
Certamente si ritrova anche in quest’opera, pur così affollata di figure, quel sentimento di “profonda contemplazione” e quella “poetica dei lunghi silenzi” che la critica riconosce all’artista. Un realismo più grottesco emerge solo nelle tre figure sotto l’arco sulla destra della tela, che ricordano la pittura nordica di genere.
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La morte di Catone
Geri Alfredo 1924 Genova - acquisto
Assereto, Gioacchino
dipinto
1640 - 1640 - sec. XVII
PB 1909
Unità di misura: cm; Altezza: 203; Larghezza: 279
olio su tela
L’ultimo Caravaggio. Eredi e nuovi maestri - Milano - 30 Nov. 2017 - 8 Apr.
SUPERBAROCCO. ARTE A GENOVA DA RUBENS A MAGNASCO - ROMA - 2022
La grande tela fu acquistata nel 1924 dal Comune di Genova. Dopo essere stata depositata a Palazzo Tursi nel Gabinetto del Podestà, fu trasferita nella Galleria di Palazzo Bianco almeno a partire dal 1929. Correttamente attribuito ad Assereto nell’Instruzione di Carlo Giuseppe Ratti, l’erudito ne descriveva l’ubicazione nel “Salotto ultimo” di un altro palazzo di Via Garibaldi, quello di Benedetto Spinola (oggi via Garibaldi, 2). Nel grande ‘notturno’ di Palazzo Bianco, Assereto raffigura il suicidio del tribuno romano Marco Porcio Catone l’Uticense, che allo scoppio della guerra civile tra Cesare e Pompeo prese le parti di quest’ultimo e lo seguì in Oriente. Dopo l’uccisione di Pompeo e la sconfitta dei suoi seguaci, Catone, uomo di saldi ideali stoici, decise di porre fine alla propria vita trapassandosi il ventre con una spada ma fu soccorso e medicato; durante la notte, lasciato solo, si lacerò le bende e, riaprendosi la ferita, provocò con lucida determinazione la propria morte. Il pittore gioca abilmente con ogni elemento della composizione - tutta giocata su direttrici trasversali e parallele - alla quale conferisce la concitata intensità di un dramma figurato che si sta svolgendo di fronte allo spettatore, con una immediatezza davvero tragica. L’iconografia tradizionale del Catone a busto nudo con la spada abbandonata accanto è in parte rispettata, ma l’artista accelera la connotazione drammatica e sceglie di rappresentare il momento più tragico dell’episodio ovvero quando l’eroe stoico, con il volto contorto dalla sofferenza, manifesta la propria ostinata perseveranza riaprendosi la ferita con la mano destra, ponendo fine alla sua vita. La luce della torcia illumina il costato livido di Catone e il taglio provocato dalla spada, che trova spazio sul primo piano dell’opera Il tema, tratto dalle Vite di Plutarco, ebbe particolare fortuna a Genova nella prima metà del Seicento, dove gli ideali repubblicani difesi da Catone ben si prestavano a una lettura anti-spagnola e, per così dire, ‘indipendentista’. Rimane certo che il pittore nell’articolata composizione del Catone realizza uno dei suoi capolavori dell’età matura, nel quale è evidente la forte influenza della pittura di Stom e del naturalismo di matrice lombarda, tanto da realizzare una delle opere più ‘caravaggesche’ uscite nell’ambito della produzione genovese. Il dipinto rappresenta la morte di Catone. L’ambientazione notturna dell’affollata scena è rischiarata da sole due fonti di luce artificiale: la candela in mano al servitore sull’estrema destra e la torcia del giovane paggio in controluce a sinistra, in modo da fare emergere dall’ombra i volti attoniti degli astanti ed esasperarne la gestualità, in un linguaggio delle mani eloquente ed enfatico, tratto distintivo del pittore genovese.
Sede:
Comune di Genova - Palazzo Tursi
Via Garibaldi 9 - 16124 Genova
C.F. / P.iva 00856930102