Grande piatto della collezione Odone

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Titolo dell'opera:

Patera

Acquisizione:

Re Vittorio Emanuele II 1866 donazione

Autore:

Pittore del Louvre

Tipologia:

Patera

Epoca:

IV a.C. - 450 - 300

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 13; Diametro: 42; Varie: Diametro piede 15

Tecnica:

argilla rossa- verniciatura

Ultimi prestiti:

Odone di Savoia 1846-1866 le collezioni di un Principe per Genova - Genova - 1996

Descrizione:

Questo grande piatto dipinto a più colori è stato realizzato da un pittore apulo (detto Pittore del Louvre) attivo in Italia Meridionale fra il 325 ed il 300 a.C. Le scene sulle due facce riportano soggetti legati al culto di Dioniso, il dio del vino: un satiro con strumento musicale e grappolo d'uva, una seguace del dio con corona di fiori, amorini alati e figure maschili e femminili con i vari simboli di Dioniso, corone, grappoli, tirsi. Un vero capolavoro di armonia fra la forma del vaso, i colori, le figure e gli elementi di decorazione floreale. Fa parte della collezione del Principe Odone di Savoia che comprende numerosi pezzi di grande bellezza e, soprattutto fra le ceramiche dipinte di età greca ed ellenistica, capolavori attribuiti ai più grandi artisti del mondo antico. Il piatto a vernice nera ha sulla superficie figure rosse dipinte e decorate con sovra dipintura in bianco, giallo, rosa. L'esterno è caraterizzato da un motivo a meandro meandro e da scene figurate con motivi decorativi fitomorfi. Sull'orlo si trovano nuovamente i motivi decorativi fitomorfi. Le anse laterali nastriformi sono sormontate da un bottone a stelletta bianca che si ripete nei lati. Il bordo delle anse è ripiegato all'esterno. L'interno del piatto a forma circolare è caraterizzato da decorazioni a meandro e scene figurate. Intorno alla parte centrale dell'interno il piatto presenta motivi decorativi fitomorfi.

Galata Museo del Mare

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Il Galata

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Gaston Roullet "Barche da pesca"

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Gaston Roullet (Ars-en-Ré, 1847 - Parigi, 1925)

Tipologia:

Dipinto

Tecnica e misure:

120 x 167 cm

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Il quadro di Gaston Roullet, pittore francese morto a Parigi nel 1925, introduce la sala dedicata alla collezione dell’armatore Paolo Clerici. Oltre 100 quadri a soggetto marittimo, in cui è possibile scorgere in filigrana un denominatore comune: il lavoro umano, quello dei pescatori, come nel caso di questo quadro di Roullet, quello dei marinai dei piroscafi da carico, dei grandi transatlantici o delle navi da guerra. Scaricatori, ormeggiatori, gruisti, carrettieri, quel “popolo delle banchine” che affollano le numerose vedute di porti europei che i visitatori possono ammirare.

 

OTTANTE DI HADLEY

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Titolo dell'opera:

Ottante di Hadley

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Ottante di Hadley

Epoca:

XIX - 1801 - 1850

Inventario:

1796

Misure:

Tipo di misura: diametro; Unità di misura: cm; Valore: 25,5

Tecnica:

ebano/ avorio/ vetro

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Descrizione:

L'ottante è uno strumento usato principalmente in navigazione per misurare l’altezza di un astro sulla linea dell’orizzonte, ovvero per determinare la latitudine del luogo dell’osservatore.

Esso deve il suo nome dalla forma a settore di cerchio di 45°, appunto l’ottava parte. Sul lato curvo si trova una scala graduata in avorio. Sul centro del settore è impernata una parte mobile – l’alidada – che termina con una “finestra” attraverso la quale viene letta la misurazione.

L’astro non viene osservato direttamente, ma per mezzo di un gioco di specchi, per questo l’ottante si definisce «strumento a riflessione».

La sua invenzione è da attribuire a Isaac Newton anche se John Hadley (1682-1744) vi apportò le modifiche necessarie per farne uno strumento in dotazione nell’800 a ogni ufficiale di marina.

Globi celesti, 1688

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Titolo dell'opera:

Globo celeste

Acquisizione:

Palazzo Bianco 1929 - Provenienza

Ambito culturale:

ambito italiano

Autore:

Coronelli, Vincenzo Maria

Tipologia:

mappamondo

Epoca:

1693 - 1693 - XVII

Inventario:

3296

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 150; Diametro: 106

Tecnica:

legno-gesso-cartapesta

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Descrizione:

L'uso dei globi celesti rispondeva a due ordini di problemi: l'ausilio alla navigazione e la didattica dell'astronomia. Con i globi olandesi del XVII secolo la sfera celeste diviene occasione di “spettacolo” più che di erudizione. Sulla base della posizione delle stelle, ordinate secondo le diverse grandezze, si dispongono le costellazioni rappresentate con disegni mitologici: dal guerriero Orione, al Sagittario, all'Aquila, ai Gemelli; il globo diventa così “teatro del cielo”. Qui le stelle vengono indicate in latino, in greco e in arabo: un tributo alla lingua madre dell’astronomia.

Il Ghirlandaio, attribuito, "Ritratto di Cristoforo Colombo"

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Titolo dell'opera:

Ritratto di Cristoforo Colombo

Acquisizione:

Cevasco, Giovanni Battista 1862 Liguria/ GE/ Genova - donazione

Ambito culturale:

ambito italiano

Autore:

Bigordi, Ridolfo detto (del) Ghirlandaio

Tipologia:

dipinto

Epoca:

1520 - 1520 - XVI

Inventario:

3487

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 53,68; Larghezza: 47,63; Varie: Misure cornice in cm 68, 68

Tecnica:

olio su tela

Ultimi prestiti:

Esposizione universale - New York - 1939

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Descrizione:

Il ritratto di Cristoforo Colombo, eseguito da Ridolfo, figlio di Domenico Bigordi detto il Ghirlandaio (1483-1561), è l'immagine che, con il tempo, si è affermata nell'immaginario collettivo come il volto del Navigatore. Il dipinto, venne reperito attorno alla metà dell'ottocento sul mercato antiquario di Firenze dall'artista genovese Giambattista Cevasco. Sul dipinto si è molto polemizzato nei decenni passati: in particolare si è ritenuto questo ritratto molto differente rispetto ai due tradizionali filoni iconografici colombiani, che si rifanno da una parte al dipinto della Collezione Gioviana (Musei Civici, Como) e dall'altra a quella di Sebastiano dal Piombo (Metropolitan Museum of Art, New York). Va considerato che, a partire dal primo quarto del XVI secolo, si affermano nella ritrattistica di personaggi famosi alcuni canoni formali comuni (il robbone di panno nero, la camicia bianca, il viso rivolto a sinistra). E' possibile che Ridolfo - basandosi anche sulla descrizione letteraria delle Historie di Ferdinando Colombo (il colorito acceso, i capelli precocemente imbiancati) - abbia ricavato così un ritratto di fantasia, ma che per le sue qualità formali era in grado di essere apprezzato. Le lettere e la posizione dell'iscrizione sono state paragonate a quella del ritratto di Cristofano dell'Altissimo, conservato alla Galleria Gioviana di Como, che per esteso titola "CRISTO:VS COLOMBO".

corsaletto

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Titolo dell'opera:

Corsaletto a botta

Ambito culturale:

ambito italiano

Autore:

Anonimo

Tipologia:

corsaletto a botta

Epoca:

1501 - 1600 - XVI

Inventario:

2957

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 45; Larghezza: 35

Tecnica:

acciaio- incisione

Ultimi prestiti:

ex museid

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Descrizione:

Il corsoletto è un genere di corazza, in particolare più leggera di quelle ordinarie ed è solitamente sprovvista di spallacci o fianchi, che proteggeva soprattutto il petto e il ventre, in uso fino al sec. XVII. Gran parte dei pezzi di armature conservate dai Musei del Mare di Genova erano destinate alla difesa personale dei soldati imbarcati sulle galee della Repubblica. Ad esse erano richieste leggerezza e robustezza: dovevano reggere il colpo di un’archibugiata, la stoccata di una lancia o la freccia di una balestra. L’equipaggiamento era ridotto al minimo: il pettorale e il dorsale, vincolati sulle spalle da lacci in cuoio e tenuti insieme da una larga cintura di cuoio. A riparo della testa, il morione o la borgognotta.

Cristoforo Grassi "Veduta di Genova nel 1481"

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Titolo dell'opera:

Veduta di Genova nel 1481

Acquisizione:

1922

Autore:

Grassi, Cristoforo

Tipologia:

dipinto

Epoca:

1597 - 1597 - XVI

Inventario:

3486

Misure:

Unità di misura: m; Altezza: 2.22; Larghezza: 4.08

Tecnica:

tela- pittura a olio

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Descrizione:

Il dipinto è la più famosa tra le opere che rappresentano la Genova medievale. Si tratta di una copia di un affresco andato perduto, che intendeva celebrare la realizzazione di un’opera monumentale come l’allungamento del Molo Vecchio. Nella parte centrale del dipinto è rappresenttoa il Molo Vecchio di Genova insieme all’antico faro. Gli fanno da corona l’arco portuale e la città che si affaccia a ventaglio su di esso. In basso uno stuolo di galee celebrano il ritorno di Paolo Fregoso – cardinale e doge di Genova – da Otranto, dove aveva partecipato alla spedizione contro i turchi che assediavano la città.

Sala Andrea Doria

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Turbonave "Andrea Doria"

Tipologia:

Ambiente

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L’allestimento è dedicato alla turbonave Andrea Doria, alla sua costruzione, alla sua storia, al naufragio del 26 luglio 1956 e alla discussione che ne seguì in ordine alle responsabilità della collisione. Attraverso ricostruzioni di ambienti della nave e una parte di ponte di passeggiata inclinato a 30°, i visitatori sono invitati a “salire a bordo” e ripercorrere i piani come i passeggeri e l’equipaggio dovettero fare per scampare alla tragedia. Il percorso comprende racconti, foto e interviste e una suggestiva ricostruzione della dinamica dell’incidente che causò il naufragio.

 

SOMMERGIBILE "NAZARIO SAURO S 518"

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Sommergibile "Nazario Sauro S 518 "

Tipologia:

Ambiente

 

Costruito da Fincantieri per la Marina Militare Italiana nel 1976 e dismesso nel 2002, il "Nazario Sauro S518" è oggi l’unico sommergibile italiano visitabile in mare. Voci di equipaggio, motori, sonar, radar, il suono dei lancia siluri accompagnano l’emozionante esperienza.

Nell’estate del 2022 è stata portata a termine un’operazione di grande delicatezza e importanza: il restauro del sommergibile che, a 13 anni dalla sua inaugurazione, aveva la necessità di un “restyling” consistente. Dopo un viaggio di andata e ritorno dall’Arsenale di La Spezia, grazie al coinvolgimento di diversi enti supervisionati dall’Istituzione Mu.MA, il Nazario Sauro è tornato a casa nella Darsena antistante il Galata Museo del Mare, pronto per accogliere tanti nuovi ospiti.

Ad integrazione della visita in acqua, all’interno del Museo è stata allestita un’area che, attraverso numerose attività multimediali, dà la possibilità al visitatore di imparare a muoversi negli spazi ridotti del natante e a pilotare un sommergibile.

 

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