La fabbrica, 1901

Clicca qui per visualizzare l'immagine

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Galileo Chini (Firenze, 1873-1956)

Torna al Focus:
Il grande nocchiere, 1939

Clicca qui per visualizzare l'immagine

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Ernesto Thayaht (Firenze, 1893 - Marina di Pietrasanta, 1959)

Torna al Focus:
La Folla, 1920

Clicca qui per visualizzare l'immagine

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Sexto Canegallo (Genova Sestri Ponente, 1892-1966)

Tecnica e misure:

Olio su tela

Torna al Focus:

Appartenente alla serie "Moments passionels et émotifs d'exasperations", il dipinto venne esposto a Parigi alla Galerie La Boetie nel 1925. Esprime le vibrazioni degli "stati d'animo della collettività" attraverso una sistematica organizzazione spaziale determinata dall'andamento verticale del tracciato pittorico. In questo modo il quadro, pur conservando tracce evidenti dell'eredità della poetica simbolista, comunica un senso di dinamismo - si noti il movimento "a onda", fluttuante e ritmico, che caratterizza la folla nella parte inferiore - che consente di accostare il pittore genovese alle tematiche di ricerca tipiche del movimento futurista.

L'autarca (aperto)

Clicca qui per visualizzare l'immagine

Autore/ Manifattura/ Epoca:

L'autarca (aperto)

Torna al Focus:
Credenza, 1923

Clicca qui per visualizzare l'immagine

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Vittorio Zecchin (Murano, 1878 - Venezia, 1947)

Torna al Focus:
Idolo del prisma, 1925

Clicca qui per visualizzare l'immagine

Titolo dell'opera:

Idolo del prisma

Acquisizione:

Mitchell Wolfson Jr. 2007 Genova - donazione

Autore:

Ferrazzi, Ferruccio

Tipologia:

dipinto

Epoca:

1925 - 1925 - XX

Inventario:

GX1993.473

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 159; Larghezza: 93

Tecnica:

olio su tavola

Torna al Focus:
Descrizione:

Nel ritrarre quest’enigmatica figura androgina, attraversata - nello straniante ribaltamento dei tagli prospettici - dai dinamici riflessi degli specchi, Ferrazzi adottò le fondamentali tensioni stilistiche della variegata cultura novecentista, sviluppando un personale processo di sintesi tra la sua moderna sensibilità estetica e i diretti richiami alla tradizione classica, allora prevalenti nel clima internazionale del “ritorno all’ordine”.
L’artista romano riprese in particolare la tendenza a sfumare l’impianto realista della composizione pittorica nell’indeterminatezza percettiva di una straniante e ambigua rappresentazione: un ossimoro visuale frequente nella corrente del realismo magico. Mettendo al centro della composizione il motivo del prisma - spesso ricorrente nella sua ricerca pittorica - Ferrazzi elaborò, nella sintetica simultaneità di quest’opera, un’equilibrata dialettica espressiva tra riferimenti stilistici e iconografici alla tradizione rinascimentale e rimandi all’estetica boccioniana e alla meccanicità dei manichini di Depero, autore nel 1917 di un acquarello sul medesimo soggetto. Nel ritrarre quest’enigmatica figura androgina, attraversata - nello straniante ribaltamento dei tagli prospettici - dai dinamici riflessi degli specchi, Ferrazzi adottò le fondamentali tensioni stilistiche della variegata cultura novecentista, sviluppando un personale processo di sintesi tra la sua moderna sensibilità estetica e i diretti richiami alla tradizione classica, allora prevalenti nel clima internazionale del “ritorno all’ordine”. L’artista romano riprese in particolare la tendenza a sfumare l’impianto realista della composizione pittorica nell’indeterminatezza percettiva di una straniante e ambigua rappresentazione: un ossimoro visuale frequente nella corrente del realismo magico. Mettendo al centro della composizione il motivo del prisma - spesso ricorrente nella sua ricerca pittorica - Ferrazzi elaborò, nella sintetica simultaneità di quest’opera, un’equilibrata dialettica espressiva tra riferimenti stilistici e iconografici alla tradizione rinascimentale e rimandi all’estetica boccioniana e alla meccanicità dei manichini di Depero, autore nel 1917 di un acquarello sul medesimo soggetto. La tela raffigura una donna androgina circondata da specchi e con un prisma di vetro nella mano destra.

Iscriviti a