Felice Casorati, Ritratto di fanciulla

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Titolo dell'opera:

Ritratto di fanciulla

Acquisizione:

XVII Biennale Internazionale di Venezia 1930 Venezia - acquisto

Autore:

Casorati, Felice

Tipologia:

dipinto

Epoca:

1930 - 1930 - XX

Inventario:

GAM0583

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 100; Larghezza: 69; Varie: Misure con cornice: cm 112 x 813

Tecnica:

olio su tela incollata su tavola

Descrizione:

Il "Ritratto di fanciulla" rappresenta, ad alti livelli, quell’atmosfera di malinconia e sospensione del tempo che segna l’arte di Casorati. La ragazza ritratta, ripresa da un punto di vista rialzato e con un’inquadratura che taglia la figura sopra le ginocchia, sembra fissare il vuoto indifferente a quanto succede intorno a lei con un’espressione assente, circondata da oggetti quotidiani come un piccolo vaso da fiori, l’innaffiatoio e, sul lato opposto, uno strofinaccio. La cornice grigia originale riecheggia e amplifica i toni freddi del dipinto. Il ritratto raffigura una giovane donna seduta con le spalle curve e le mani giunte in grembo. Una tavolozza tenue con effetti pastello, giocata sui contrasti del blu e del rosa, connota la figura rassegnata della ragazza e il contesto quotidiano in cui è immersa da parte dell'artista. Il dipinto è realizzato su tela incollata a un cartone che costituisce il retro dell’opera, anch'esso dipinto dall’artista con due figure abbozzate, di cui una di spalle, e un nudo femminile che si delineano dal fondo occupato da una pagina, dall’inconfondibile colore rosa, della Gazzetta dello Sport.

Giovinetta

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Antonio Donghi (Roma, 1897-1963)

Tecnica e misure:

Olio su tela, cm. 42 x 31

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Firmato e datato in basso a destra: "Antonio Donghi 31"

Presepio

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Arturo Martini (Treviso, 1889 - Milano, 1947)

Tecnica e misure:

Ceramica dipinta e invetriata, cm 45 x 55

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Esposto alla Terza Mostra delle Arti Decorative, Monza 1927.
Firmato e marchiato "Scultore: Martini - Fenice Albissola"

La Convalescente

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Arturo Martini (Treviso, 1889 - Milano, 1947)

Tipologia:

Scultura

Tecnica e misure:

Terra refrattaria, 93 x 60 x 132 cm

 

Una sala è dedicata alla splendida terracotta della Convalescente di Arturo Martini, una delle opere più emozionanti del museo, realizzata dallo scultore nel 1932 e comprata dal Municipio di Genova direttamente presso lo scultore. L’artista, che aveva il suo studio a Vado Ligure, dove si era trasferito da Treviso sin dallo scoppio della prima guerra mondiale sposando una giovane del luogo, si ispira al volto della figlia Maria (la “Nena”), trasfigurato e assorto in un’atmosfera senza tempo, arcaica e lontana e, proprio per questo, di universale e profonda intensità umana.

Un’intensità umana e tragica che trapela anche dal suo Presepe, esposta nella medesima sala, una sorta di decorativa “scarabattola” in ceramica colorata con evidenti difetti di cottura, esposto alla III Mostra Internazionale delle Arti Decorative di Monza del 1927 e proveniente dalla collezione dell’architetto Mario Labò.

Firmato sul libro e sul fianco destro "A. Martini"

Calma argentea, ritratto di Alma Fedora, 1922

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Titolo dell'opera:

Calma argentea

Acquisizione:

Mostra della Società Promotrice di Belle Arti 1923 Genova - acquisto

Autore:

Guerello, Domenico

Tipologia:

dipinto

Epoca:

1922 - 1922 - XX

Inventario:

GAM 374

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 108; Larghezza: 90.6; Varie: Misure con cornice: cm 126 x 109.5 (h x l)

Tecnica:

olio su tela

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Descrizione:

L'opera venne acquistata alla Mostra della Società Promotrice di Belle Arti di Genova nel 1923. "Calma argentea" ritrae Alma Fidora, moglie del critico Ugo Nebbi e una delle artiste fondatrici, nel 1914, del gruppo d’orientamento futurista "Nuove Tendenze". Successivamente fu attiva nel campo della moda, disegnando ventagli, tessuti e abiti. L'atmosfera sospesa del dipinto è chiaramente ispirata alla ricerca di Felice Casorati, mentre per le tonalità pittoriche, realizzate a tratteggi e piccoli tasselli, Guerello fa riferimento alle qualità non naturalistiche delle opere di Rubaldo Merello, posteriori alla sua stagione divisionista. Dipinto su tela di forma rettangolare con cornice che ritrae Alma Fidora. La figura e il paesaggio che la circonda sono totalmente immersi in una atmosfera magica e sospesa, in cui i toni azzurri, grigi e verdi sono disposti con tratteggi e piccoli tasselli vibranti.

Il Castagno, 1921

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Antonio Discovolo (Bologna, 1874 - Bonassola, 1956)

Tecnica e misure:

Olio su tela, cm. 184 x 164,5

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Smagliante veduta postimpressionista che proietta il pubblico sul mare delle Cinque Terre attraverso la fronda-sipario dell’albero.

Firmato in basso a destra "A. Discovolo";  sul verso "A. Discovolo/Bonassola"

Sedia, 1902

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Alberto Issel (Genova, 1848-1926)

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Divano, 1902

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Alberto Issel (Genova, 1848-1926)

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Armadio, 1902

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Alberto Issel (Genova, 1848-1926)

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Salotto, 1902 circa

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Alberto Issel (Genova, 1848-1926)

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Nel salotto in rovere appartenente alla Collezione Wolfson si esplicitano gli elementi peculiari della produzione Art Nouveau del mobiliere genovese: le applicazioni fitomorfiche ad intaglio, sovente laccate, seppure desunte dal repertorio linguistico del nuovo stile, acquistano nei suoi arredi una connotazione spiccatamente plastica di matrice naturalistica che proviene presumibilmente dalla sua formazione pittorica legata alla natura e al paesaggio. L’uso stesso della laccatura denota un gusto cromatico che si esprime in questo caso nel gioco raffinato dei toni di verde e azzurro della cimasa in perfetta sintonia con le tinte del sinuoso pattern floreale del tessuto.

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