Stadio Luigi Ferraris

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Stadio Luigi Ferraris

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Il campo del Genoa fu realizzato nel quartiere di Marassi nel 1910, in un terreno attiguo alla villa Musso Piantelli, da tempo adibito prevalentemente ad attività ippiche. Nella parte settentrionale di tale terreno si trovava, già dal 1909, il campo di gioco dell’Andrea Doria. Entrambi erano disposti secondo una direttrice est-ovest. Ben presto, tuttavia, quello del Genoa venne disposto secondo la direttrice nord-sud e attorno a esso venne realizzato un galoppatoio: l’inaugurazione ebbe luogo nel maggio del 1911.

Nel 1926, l’Andrea Doria rinunciò all’uso del suo campo. Lo stadio del Genoa fu notevolmente ampliato, tra il 1929 e il 1933, con la costruzione di una tribuna nuova e delle gradinate nord e sud, e, nel gennaio 1933, venne intitolato a Luigi Ferraris. Attorno al campo di gioco, lo stadio comprendeva ancora un galoppatoio, al cui uso la Società Ippica Genovese rinunciò alla fine degli anni Quaranta. Nel campionato 1945/46 il Ferraris ospitò addirittura tre squadre: Genoa, Andrea Doria e Sampierdarenese.
A partire dal 1946, esso è utilizzato da Genoa e Sampdoria. Nel 1951, venne aggiunto un ampio settore "distinti", realizzando uno stadio "chiuso".

Nel 1987, in vista dei mondiali di calcio di Italia ‘90, iniziarono i lavori per la realizzazione dell’attuale stadio, inaugurato nel 1989.

Dal maggio del 2019 lo stadio è oggetto di un restyling totale iniziato dalle Tribune che sta portando, oltre ad un miglioramento dei servizi, al rafforzamento del suo fascino, confermandolo tra gli stadi più belli d’Italia.

James Spensley

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James Spensley

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James Richardson Spensley studiò Medicina e Chirurgia presso l'Ospedale di Londra, dove, dopo la laurea, nel 1891, praticò come chirurgo interno e assistente del professor Down (lo scopritore della sindrome che porta il suo nome). Nel 1896 James fu inviato a Genova, per assistere i membri degli equipaggi delle navi carboniere britanniche che vi facevano scalo. Arrivato ​​a Genova, dove trascorse 19 anni, si inserì presto nel tessuto sociale della città. Da buon inglese, ma soprattutto grande sportivo, si iscrisse al Genoa Cricket and Athletic Club, da poco fondato, e subito propose l’estensione delle attività sportive al football, diventando di fatto il pioniere del calcio in Italia.

Gentiluomo colto ed eclettico, James intratteneva persone di ogni ceto sociale ai tavoli dei caffè del centro, discutendo di molti e diversi argomenti, dalla filosofia alla matematica, dalle lettere antiche a geroglifici. 
Oltre all’impegno quotidiano di visita e cura degli equipaggi, prestava gratuitamente la propria opera di medico a favore degli abitanti più poveri del Centro Storico, dando spesso, insieme al supporto, anche il denaro necessario per le terapie.
Del centro storico, suo quartiere di residenza, sapeva tutto: nomi di luoghi, storia, arte, curiosità ed era un orgoglio per lui guidare alla scoperta di Genova i suoi connazionali di passaggio.
Nel 1910 fu uno dei principali promotori dello Scoutismo in Italia.

Vaso pochette

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Francesco Mazzotti

Tipologia:

Oggettistica

Tecnica e misure:

Ceramica

 

Il vaso pochette, esposto al Museo del Genoa, realizzato nel 1924 dal maestro ceramista Francesco Mazzotti di Albisola, raffigura un‘uscita alta del portiere Giovanni De Prà durante un incontro tra la Nazionale italiana e la Nazionale spagnola.

Gianluca Signorini

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Elisabeth Cyran

Tipologia:

Dipinto

 

Gianluca Signorini è stato uno di quei calciatori arrivati alla Serie A nella fase già matura della loro carriera. Un giocatore con qualità umane e caratteriali solide. Una su tutte: l’umiltà, che non significa mancanza di consapevolezza o di ambizione ma, più semplicemente, voglia di migliorarsi allenamento dopo allenamento, partita dopo partita, senza l’ossessione del guadagno e del successo a tutti i costi. Cuore e applicazione, rispetto dei compagni e dei valori che hanno portato un uomo, prima ancora che un calciatore, a essere ricordato anche dopo aver concluso la sua carriera.
Dopo la sua morte, avvenuta il 6 novembre 2002, la sua maglia numero 6 venne ritirata dalla Società.
Il quadro che lo ritrae, esposto al Museo del Genoa, è stato realizzato dall’artista ligure Elisabeth Cyran.

Pallone 1898

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Pallone

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Nel Museo del Genoa è conservato il pallone usato nel primo campionato disputato in Italia nel 1898 tra due squadre torinesi (le antenate di Torino e Juventus) e il Genoa Football and Athletic Club. Proprio il Genoa vinse quel campionato, che si giocò in un’unica giornata, l’8 maggio 1998, presso il Velodromo di Torino, e venne chiamato Campionato Coppa Duca degli Abruzzi.

Goalkeeper

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Francesco Messina (Linguaglossa, 1900 - Milano, 1995)

Tipologia:

Scultura

 

Goalkeeper è una scultura in bronzo ispirata alla plasticità dei movimenti del portiere Giovanni De Prà, commissionata nel 1927 dal Presidente del Genoa, Onorevole Andrea Vincenzo Ardissone.
Opera giovanile di Francesco Messina, scultore italiano tra i maggiori esponenti del Novecento.
Alla sua opera è dedicata una Fondazione.

http://www.fondazionemessina.it/

Coppa Fawcus o Coppa della Regina

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Fawcus Cup

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Il presidente del Genoa George Dormer Fawcus mise in palio, per la squadra vincitrice del Campionato italiano, un trofeo, che venne sollevato per la prima volta dal Milan, trionfatore per 3-0 nella Finale del 1901 contro il Genoa, fino ad allora imbattuto. È proprio il Genoa Cricket and Football Club ad aggiudicarsela definitivamente con i successi datati 1902, 1903 e 1904.
Durante la sua visita a Genova, nell’ottobre del 1980, la regina Elisabetta II ricevette in dono, a ricordo delle origini dei fondatori del sodalizio polisportivo, il prestigioso trofeo, ma, siccome il protocollo della Casa Reale permette di accettare regali solamente da capi di stato, esso è rimasto nel capoluogo ligure, con l’aggiunta del nome della sovrana inglese a quello di Fawcus, che lo aveva messo in palio all’inizio del secolo.

Coppa Challenge

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Coppa Challenge

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La coppa è stata acquistata di recente dalla Fondazione Genoa 1893 a Miami(USA), dopo il suo fortunoso ritrovamento nel 2018.
Il trofeo, messo in palio dal Duca degli Abruzzi Luigi Amedeo Savoia, fu assegnato al Genoa in via definitiva dopo la conquista dei primi tre campionati nazionali (1898, 1899, 1900). Esso commemora il primo ciclo vincente della prima squadra italiana di football.
Prima del suo ritrovamento, l’unica testimonianza fotografica della Coppa era quella messa a disposizione di un membro del Comitato storico del Museo, Davide Rota, nel 2006, da parte di un parente del giocatore Henri Arthur Dapples. Senza quell’immagine in bianco e nero nessuno saprebbe oggi come era quel trofeo, se non che, come testimoniato da più articoli dell’epoca, si trattava di una coppa d’argento, realizzata dall’orafo Cravero di Torino.
La fotografia era in possesso del parente di Dapples, perché il trofeo, nel 1909, era stato consegnato all’ex centravanti, nonché vicepresidente del Genoa, come pegno per un prestito di 500 lire da lui fatto al sodalizio rossoblù “prima del 1910”, come risulta dai verbali della società.

Atto Costitutivo

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Atto costitutivo

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Il documento fondamentale della storia del Genoa e del calcio in Italia è costituito dal "Libro dell’atto di nascita", che inizia con il nome della società “Genoa Cricket & Athletic Club”, la data di fondazione “Formed 7th September 1893”, avvenuta in Via Palestro 10/4, allora sede del Consolato Britannico. Il libro prosegue in una sorta di partita doppia con entrate, rappresentate dalle quote associative e, anni dopo, dagli incassi per le partite disputate, ed uscite per costi di gestione, acquisto materiale e spese per l’organizzazione di incontri sportivi. I primi nominativi di soci italiani e svizzeri compaiono nel 1898, alla vigilia della fondazione della Federazione Italiana Football.

 

avviso

Si informa che a seguito dell’emanazione da parte della Regione Liguria dell‘Avviso meteorologico di "Burrasca Forte di vento" per tutta la giornata di domani 5 febbraio 2020  viene disposta la chiusura di giardini e parchi storici e delle strutture al loro interno.
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