Spazio

Atelier delle arti

Tra arte, natura, scienza e tradizione, insieme per stare bene, scoprire, giocare, sperimentare, costruire, narrare

I musei di Nervi hanno puntato fin dall’apertura (1993 Raccolte Frugone, 2004 Galleria d’Arte Moderna, 2005 Wolfsoniana) sul rapporto con il pubblico infantile - scuole e famiglie - e sull’accessibilità per le persone disabili facendone un punto di forza della programmazione. Gli ambienti giocano un ruolo importante nella costruzione di tale rapporto: qui tra mare, parchi, roseto e ville antiche si sollecita una fruizione all’insegna del benessere psicofisico, senza soluzione di continuità fra spazi aperti e sale museali, che asseconda il binomio arte e natura e suggerisce una dimensione lenta e un approccio plurisensoriale. In particolare alle Raccolte Frugone sono dedicate sale che si prolungano, nelle giornate di tempo favorevole, nel loggiato a mare e sul sovrastante terrazzo o sul prato e nel roseto per proporre attività en plein air, sulla suggestione del percorso attraverso la pittura di paesaggio.

Dal 2016 la sezione didattica dei Musei di Nervi ha trovato una sede ulteriore nel cuore del parco, nella cosiddetta palestra di levante, una delle due costruzioni che, al di là dei ponti sulla ferrovia, fronteggiano, nella parte bassa del parco di Villa Grimaldi Fassio, la piscina ideata dall'architetto genovese Luigi Carlo Daneri e la passeggiata a mare sulla scogliera. Già concepito dalla famiglia Fassio come spazio di supporto alla balneazione, il locale di circa 200 mq è stato restaurato, insieme all'edificio "gemello", per ospitare, in modo originale e speciale, con una particolare esaltazione dell’alta qualità ambientale e con sistematica attenzione agli aspetti di benessere, attività artistiche e culturali di vario segno, anche allo scopo di alleggerire la pressione del pubblico infantile e scolastico, spesso numeroso, sulle sale espositive dei Musei di Nervi, strutturalmente delicate per la preziosità dei materiali conservati.

L’allestimento annuncia in qualche modo il museo attraverso la presenza di riproduzioni dei dipinti alle pareti; evidenzia le attività che vi si svolgono per la presenza a vista dei materiali e l’esposizione periodica dei lavori realizzati. Si articola in tre spazi distinti: l’area attrezzata con tavoli e scaffali contenenti i materiali di lavoro, una zona in cui sono presentati e messi a disposizione alcuni dei giocattoli realizzati da Roberto Papetti per la mostra Quel quadro e il suo giocattolo fedele e i volumi delle collane Sogno intorno all’opera e Il cantiere delle arti; un’area adatta alle attività che richiedono l’utilizzo di grandi formati e un’espressione gestuale libera. Lo spazio è naturalmente scaturito dal Cantiere delle arti, contenitore culturale fondato su esperienze multiformi in cui arti visive,  musica, danza e letteratura, scienze della natura, storia e tradizioni si incontravano e si contaminavano, tra laboratori e prodotti dell’editoria. Si è configurato come spazio aperto, officina di creatività e di sperimentazione interdisciplinare e sensoriale ed è stato concepito come vivace luogo di incontro e di intrattenimento culturale.