L’arte decorativa moderna

All’Art Nouveau, lo stile diffusosi in Europa e negli Stati Uniti tra il 1890 e la fine della Prima Guerra Mondiale, è dedicata la seconda sezione del museo. Stile decorativo per eccellenza, l’Art Nouveau ebbe caratteristiche comuni con peculiari accentuazioni nazionali. La Wolfsoniana propone una parziale ricostruzione del salotto realizzato da Luigi Fontana & C. di Milano intorno al 1902, che rappresenta un esempio interessante di liberty italiano molto vicino a modalità più tipiche dell’area franco-belga, con linee estremamente sinuose, oltre all’originale utilizzo di vetri e specchi. Alla produzione italiana si affiancano esempi internazionali, in particolare dell’area mitteleuropea, come la credenza dell’austriaco Joseph Maria Olbrich e lo studio dell’ungherese Ödön Faragó, presentati all’Esposizione di Arte Decorativa Moderna di Torino del 1902, il cassettone preziosamente intarsiato di Leopold Bauer e alcuni mobili per ufficio del catalano Gaspar Homar. Anche la vetrata Medusa delle Vetrate Artistiche G. Beltrami di Milano venne esposta alla mostra torinese del 1902. Completano il panorama alcuni dipinti e sculture riconducibili alla stessa atmosfera stilistica e culturale: i gessi di Leonardo Bistolfi e Giacomo Cometti, un bassorilievo di Edoardo De Albertis, le tele di Galileo Chini e Giuseppe Cominetti.