Il Monumento dei Mille

5 maggio 1915

Il Monumento ai Mille tra mito e propaganda

Il Monumento ai Mille di Quarto, realizzato tra il 1910 ed il 1914 da Eugenio Baroni, è un esempio emblematico di come alcune opere d’arte nel corso della loro vita “pubblica” vengano spesso ad assumere un’identità diversa, che viene a sovrapporsi all’immagine che l’artista propone.

Fin dall’inizio, infatti, la sua storia si caratterizzò come un fatto di interesse nazionale, sia per le vicende politico-amministrative, sia per gli aspetti storico-artistici

Nato grazie a fondi recuperati attraverso una sottoscrizione nazionale, alla quale parteciparono lo Stato e buona parte dei Comuni italiani, il manufatto artistico  - il cui bozzetto fu eseguito dall’artista tra il 1909 ed il 1910 e presentato al concorso nazionale bandito per celebrare il 50° anniversario della partenza della spedizione garibaldina - venne ben presto a trovarsi al centro dell’acceso dibattito interventista sviluppatosi nel nostro paese, subendo un repentino mutamento:  da trasposizione simbolista del mito risorgimentale per eccellenza a simbolo dell’interventismo nazionalista.

Questa trasformazione fu accelerata e resa evidente proprio a partire dai festeggiamenti per l’inaugurazione -  che avvenne infatti il 5 maggio 1915, a meno di venti giorni dall’entrata in guerra dell’Italia -, organizzati in termini di propaganda politica e incentrati intorno al discorso di Gabriele d’Annunzio, tutto teso a sottolineare l’ineluttabilità dell’intervento.

Lo stesso giorno, nel clima generale di esaltazione patriottica che pervadeva la città, all’ultimo piano di Palazzo Bianco fu inaugurato il primo nucleo del Museo del Risorgimentoordinato da Achille Neri.

A supporto dei festeggiamenti predisposti dal Comune, con esibizione di bande musicali e cortei,  venne messo in campo un imponente apparato comunicativo affidato a grandi artisti (manifesto, cartoline celebrative, inviti, conio di una medaglia commemorativa), oltre a una vera e propria fotocronaca degli avvenimenti, che ancora oggi ci restituisce il clima politico di quei giorni.

All’indomani della manifestazione del 5 maggio 1915, che fece di Genova uno degli epicentri dell’offensiva interventista, il monumento e le vicende che lo videro protagonista furono più volte richiamate ed enfatizzate a fini propagandistici ed educativi, in particolar modo dal  regime fascista alla vigilia del secondo conflitto mondiale.

 

 

Bozzetto del Monumento di Quarto

Bozzetto del Monumento di Quarto

Bozzetto del Monumento di Quarto

Bozzetto del Monumento di Quarto