Madonna della candela (circa 1570-1575)

Madonna della candela (circa 1570-1575)

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Luca Cambiaso (Moneglia, 1527 – San Lorenzo de El Escorial, 1585)

Tecnica e misure:

Olio su tela, 104 x 109 cm

Collocazione:

Genova, Musei di Strada Nuova - Palazzo Bianco, (n. inv. PB 1958)

Provenienza:

Dal 1926 nelle collezioni per legato di Enrico Lorenzo Peirano

 

È forse il dipinto più noto di questo artista genovese, che concluse la sua carriera al servizio di Filippo II di Spagna, il cui iter pittorico, piuttosto articolato, prende avvio da un gigantismo di stampo manierista per approdare a una pittura essenziale, fatta di composizioni quasi geometriche, il cui rigore è sottolineato da tinte limitate nella gamma e intonate in base ad accordi semplici.
Il contesto culturale che determinò tale scelta “notturna” fu la sua adesione alle tendenze più spirituali della Riforma cattolica, mentre l’intonazione domestica, di grande impatto comunicativo, è volta a promuovere il fatto sacro, facendo perno sulla personale e intima devozione del committente.
Il dipinto (1570-1575) prende il titolo dalla fioca luce di una candela che si scorge al margine della composizione.
In realtà, ciò che mette in risalto il delicato piegarsi di Maria verso il Bambino che allatta, la culla che presto lo accoglierà nonché il gesto di sant’Anna che, sospesa la filatura, raccomanda amorevolmente il silenzio a Giovannino e il profilo di Giuseppe che, voltato di spalle, si sta recando in un’altra stanza, lasciando alle donne la calda intimità di questo momento, è una luce radente, esterna, fredda. La figura di Gesù è, invece, l’unica che emerge completamente dalla penombra: le sue carni perlacee paiono brillare di luce propria, conferendo alla scena dimessa e feriale un’atmosfera mistica.