Gli appartamenti ottocenteschi
Gli ultimi Brignole-Sale, cioè Antonio (1786-1863) con la moglie Artemisia Negrone e le figlie Maria e Luisa, abitarono le sale a ponente del piano più alto di Palazzo Rosso. Del loro tempo qui sopravvivono solo raffinati arredi: quelli da salotto e da biblioteca, commissionati da Antonio Brignole-Sale all’ebanista inglese Henry Thomas Peters, attivo a Genova nella prima metà dell’Ottocento, e quelli francesi, provenienti dalla dimora parigina di Maria (1811-1888), che col marito, Raffaele de Ferrari, dal 1854 alla morte risiedette in uno dei più lussuosi palazzi della capitale d’oltralpe, l’ Hôtel de Matignon.
La biblioteca Brignole-Sale
Il prezioso mobilio della biblioteca ottocentesca - librerie, scrivania da centro, sedie e divani - venne realizzato negli anni ‘40 dell’Ottocento dall’ebanista inglese Henry Thomas Peters, fornitore anche del Re di Sardegna, per volontà di Antonio Brignole-Sale (1786-1863) - ritratto in marmo in questa sala e in pittura in quella contigua - che commissionò questi arredi per sistemarvi la biblioteca di famiglia, posta in origine in alcune sale negli spazi delle Dipendenze del secondo piano nobile di Palazzo Rosso. L’attuale allestimento in questa sala è rievocativo di quegli ambienti.
La sala dei Donatori
Nella contigua sala dei Donatori sono riuniti i ritratti di famiglia degli ultimi Brignole-Sale, tutti coinvolti, a vario titolo, nelle vicende della donazione di Palazzo Rosso e della sua preziosa collezione alla città di Genova: una giovane Maria, la futura Duchessa di Galliera, ritratta con lo sfondo della Lanterna di Genova; accanto a lei, i due genitori Antonio Brignole-Sale e Artemisia Negrone; sulla parete di fronte, ancora Antonio Brignole nelle vesti di presidente dell’Ospedale di Pammatone, con accanto la figlia Luisa e il nipote Filippo, ultimo erede della famiglia.
Il nome di sala dei Donatori allude al fatto che, quando il 12 gennaio 1874 Maria Brignole-Sale e un delegato di suo figlio Filippo de Ferrari sottoscrissero l’atto di donazione alla Città di Genova del Palazzo Rosso “colle entrostanti Galleria di Quadri e Biblioteca”, si portò in realtà a compimento un’idea di pubblica fruizione di quelle raccolte già avviato da Antonio e di fatto imposto in sede testamentaria da Luisa (1822-1868), sorella della futura Duchessa di Galliera.
La residenza parigina dei Duchi di Galliera: Hôtel de Matignon.
Dopo aver affidato alla Città la dimora avita con le opere d’arte che conteneva, Maria, nelle sue ultime volontà, volle destinare a Palazzo Rosso anche alcuni mobili, quadri e oggetti personali della sua residenza francese, l’Hôtel de Matignon, di cui sono idealmente ricostruiti in queste sale, con gli arredi originali, un salotto e una camera da letto: è così, con un allestimento rievocativo, ricreata l’atmosfera di due ambienti della dimora parigina, attuale residenza del Primo Ministro di Francia, con diversi dei preziosi arredi che col marito la Duchessa aveva acquistato o fatto realizzare per quella dimora e alcuni dei quadri che ne ornavano le pareti. La serie di arredi da salotto venne realizzata da alcuni dei più celebri artisti del tempo, fornitori di corte e dell’alta società parigina.
La camera da letto
Nella camera da letto spicca una suite di arredi - due comò con alzate, una psiche, cioè una grande specchiera orientabile, poltrone e sedie - realizzata verso il 1830 da un grande ebanista di origini svizzere allora attivo e molto apprezzato a Parigi: Jean-Jacques Werner (1791-1849). Secondo il gusto del tempo i mobili sono tutti impiallacciati in radica di frassino e decorati con bronzi dorati di squisita fattura. Osservando con attenzione i due comò si nota che non sono visibili le serrature dei vari sportelli, celate da piccoli elementi in bronzo scorrevoli al fine di rendere i mobili esteticamente perfetti.