Le Collezioni Tessili Civiche

 

Dal 2005  Palazzo Bianco, nelle sale del primo mezzanino, ospita una sezione dedicata alle Collezioni Tessili Civiche, formate da circa 1800 opere, tra cui un’importante raccolta di abiti maschili e femminili e di accessori di moda databili tra XVIII e XX secolo, una serie di pizzi e numerosissimi altri preziosi manufatti tessili di diverso genere e provenienza.

Lo spazio dedicato ai tessili è articolato in tre zone: una parte espositiva, formata da diversi ambienti, in cui presentare al pubblico, a rotazione, i manufatti della collezione, una sala per l’esposizione permanente di una parte cospicua della raccolta dei pizzi e un deposito modernamente attrezzato per la consultazione.

Le sale espositive ospitano mostre temporanee su importanti temi della storia del tessuto e della moda, inserite nell’ambito del normale percorso di visita dei Musei di Strada Nuova.

Per visionare le opere delle Collezioni Tessili non esposte al pubblico è necessario contattare il curatore delle raccolte e fissare preventivamente un appuntamento:

Dott. Andrea De Pascale
adepascale@comune.genova.it
tel. 010 5574748

Le Collezioni Tessili dei Musei di Strada Nuova si sono costituite alla fine del XIX secolo soprattutto grazie ad una serie di doni da parte di privati che sono proseguiti anche durante il secolo successivo  e durano tuttora, determinando un continuo arricchimento di questa importante raccolta.
Tra i settori più cospicui figura quello dell’abbigliamento, che documenta le evoluzioni della moda maschile e femminile tra XVIII e XX secolo. Uno dei nuclei più significativi è costituito dalla serie di 123 abiti, in netta prevalenza maschili, databili tra XVIII e XIX secolo che il genovese Giuseppe Zerega donò al Comune nel 1917.

Accanto agli splendidi indumenti settecenteschi fastosamente ricamati, sono da segnalare i lussuosi costumi di gala dell’epoca napoleonica, mentre le varie fasi della moda del XIX e del XX secolo sono rispecchiate da una nutrita serie di pezzi molto raffinati e in ottime condizioni, tra cui alcuni vestiti da sposa e molti abiti da sera. Ventagli, scarpe, borse, cappelli, ombrellini e numerosi scialli, tra cui vari esemplari di scialli del Kashmir arricchiscono la sezione.
Non mancano le testimonianze del mondo orientale, costituite da un nucleo rilevante di costumi dell’area balcanica databili tra XVIII e XIX secolo, eseguiti nel periodo della dominazione ottomana, a cui recentemente si sono aggiunti abiti provenienti da vari paesi del Medio Oriente, tra cui Afghanistan, Palestina, Siria.

Altrettanto importante è la raccolta di merletti, comprendente pezzi di altissimo livello, opera di manifatture italiane ed europee, databili tra il XVI e il XIX secolo, tra i quali una magnifica parure seicentesca, formata da colletto e polsi in pizzo a fuselli genovese, acquistata nel 1922, merletti ad ago veneziani, una serie di leggerissimi pizzi francesi settecenteschi Argentan  e  Alençon  e un gruppo di superbi e consistenti pizzi di  Bruxelles del XIX secolo.
Nel settore costituito dai tessuti ad uso liturgico o per l’arredo domestico spiccano alcuni manufatti di epoca rinascimentale, tra cui un paliotto finemente ricamato e un telo in velluto quattrocentesco, insieme a baldacchini, teli da parato e altri pezzi realizzati tra XVII e XVIII secolo con sontuose stoffe in seta operata o ricamata.

Di estremo interesse è anche la collezione di tele stampate, costituita soprattutto da innumerevoli mezzari, i grandi teli dagli affascinanti disegni policromi di ascendenza orientale che le dame genovesi portavano appuntati sul capo.
Strettamente collegata a questo tipo di manufatti è la serie di matrici lignee per la stampa dei tessuti, importantissima testimonianza di una tecnica antica che trovò diffusione a Genova a partire dal tardo Settecento. Le Collezioni Tessili, che ospitano anche numerosi strumenti per la lavorazione dei tessuti, tra cui alcune macchine da cucire e un tombolo per la realizzazione dei merletti a fuselli, recentemente si sono arricchite anche di una sezione costituita da riviste di moda illustrate ottocentesche e del primo Novecento.