Dalle monete antiche alle prime emissioni di Genova

La moneta sembra essere stata un’invenzione dei Lidii, popolo dell’attuale Turchia, attorno al 600 a.C., ma si diffonde grazie ai Greci presso i quali simboleggia l’autonomia politica della città che la conia.
A Roma, dopo le pesanti monete in rame (aes grave), si introduce il denario d’argento che rimane alla base del sistema monetale per oltre 4 secoli.
Con l’Impero le monete di riferimento saranno gli aurei e i solidi in oro (vedere l’aureo di Giulio Cesare e Aulo Irzio) coniati dai vari imperatori, più volte riformati nel peso e nel valore.
Attraverso l’Alto Medioevo, è la moneta bizantina a mantenere viva l’eredità di Roma fino alla metà del XV secolo.
Nell’Europa Occidentale, è Carlo Magno che riforma la monetazione basandola sull’argento nella forma del denario che si contrappone alla moneta d’oro araba e bizantina.
Ci avviciniamo così agli anni (dal X secolo) in cui ha inizio la crescita della potenza marittima e commerciale di Genova.
Quando, alla fine dell’XI secolo, Genova partecipa alla Prima Crociata e getta le basi del suo dominio coloniale in Oriente, non possiede ancora una sua moneta ed utilizza quella “straniera” come gli aurei bizantini, i tarì arabi o denari in argento di altre città come Pavia.

Musei di Strada Nuova

Denaro di Pavia

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Denaro di Pavia

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