Mazza dei capi, Nuova Zelanda

Mazza dei capi

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Autore/ Manifattura/ Epoca:

Nuova Zelanda, seconda metà del XIX secolo

Tecnica e misure:

Legno

Tipologia:

Arma

Provenienza:

Legato del Capitano E.A. D'Albertis, 1932

Collocazione:

Percorso tematico, primo piano (n. inv. CDA 492)

Provenienza:

Legato del Capitano E.A. D'Albertis, 1932

 

Esperti nel combattimento corpo a corpo, i maori hanno ideato una grande varietà di mazze corte - denominate in modo generale patu - atte a sferrare colpi improvvisi e potenti dall’alto verso il basso. Secondo la forma e il materiale usato sono definite con un nome specifico. Ogni tipo di patu era modellato e proporzionato alla presa del possessore e aveva un nome proprio (Patu wahaika).

La figura del lato interno rappresenta uno spirito di origine mitologica collegato alla potenza spirituale, mana, dell’arma, che  aumentava in modo proporzionale ai successi nei combattimenti. Questi tipi di arma erano tramandati di generazione in generazione come cimeli di famiglia.

Specifica alla produzione maori, in particolare quella lignea, è la moltiplicazione di motivi curvilinei, di  spirali, e la copertura totale delle superfici con decorazioni a traforo o incise. Per un lungo periodo l’arte maori è stata descritta rintracciando solo i caratteri del suo aspetto esteriore. In tempi abbastanza recenti la pubblicazione di opere di studiosi maori ha permesso letture e approfondimenti che aprono a una complessità di simboli plastici inseriti in sistemi sociali, politici e religiosi che devono essere compresi nella loro globalità.