Gennaio - Pattinatori sul ghiaccio

Gennaio - Pattinatori sul ghiaccio

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Titolo dell'opera:

Gennaio - Pattinatori sul ghiaccio

Acquisizione:

Maria Brignole-Sale De Ferrari 1889 Genova - legato

Autore:

Wildens, Jan

Tipologia:

dipinto

Epoca:

1614 - 1615 - sec. XVII

Inventario:

PB 93

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 120; Larghezza: 193; Profondità: 2,5

Tecnica:

olio su tela

Descrizione:

Il dipinto fa parte di una serie di dodici tele del pittore anversano Jan Wildens che illustra i mesi dell’anno in rapporto alle varie attività umane, agricole, del lavoro e dello svago che caratterizzano le differenti stagioni, un soggetto tipico della tradizione iconografica fiamminga che ebbe grande diffusione a Genova. L’intero ciclo, documentato per la prima volta a Palazzo Rosso alla fine del XVIII secolo, quando era ancora attribuito a Gottfried Waals, fu diviso nel corso dell’Ottocento nelle diverse residenze Brignole-Sale per poi pervenire alle collezioni civiche - a due riprese e incompleto - per mezzo della donazione e del legato della duchessa di Galleria: Maggio, Giugno, Luglio, Agosto e Settembre furono destinati a Palazzo Rosso mentre Gennaio, Aprile e Novembre a Palazzo Bianco. Riuniti in un’unica sede espositiva, mancano a completare la serie originaria i mesi di "Marzo" e "Ottobre", rimasti nell’antica villa suburbana dei Brignole-Sale, mentre "Dicembre" è stato identificato in una tela di collezione privata e "Febbraio" risulta attualmente disperso. La serie, datata 1614 sulla base del fatto che questa data compare in tre dei dipinti che la compongono, è molto probabilmente stata realizzata a Genova, dove si trattenne lo stesso Wildens nel corso del suo soggiorno italiano, protrattosi dal 1613 al 1616. L’attività del pittore in questa città sarebbe infatti implicitamente provata da diversi elementi, tra cui, la presenza di sue tele in inventari genovesi di primo Seicento (Boccardo 2006) e i precisi riferimenti al paesaggio cittadino, come nel caso del mese di Novembre, appartenente a questa serie, in cui si riconosce il tratto di costa che va dalla chiesa di San Nazaro al promontorio di San Benigno (Di Fabio 1997, p. 87) o all’architettura locale, come nell’Aprile di collezione privata dove è raffigurata sulla collina di sfondo una villa di evidente impronta alessiana (Orlando in I fiori del barocco 2006, n. 43, p. 112). Besta in Musei di Strada Nuova 2010, p. 64 Il dipinto fa parte di una serie di dodici tele del pittore anversano Jan Wildens che illustra i mesi dell’anno in rapporto alle varie attività umane, agricole, del lavoro e dello svago che caratterizzano le differenti stagioni, un soggetto tipico della tradizione iconografica fiamminga che ebbe grande diffusione a Genova. L’intero ciclo, documentato per la prima volta a Palazzo Rosso alla fine del XVIII secolo, quando era ancora attribuito a Gottfried Waals, fu diviso nel corso dell’Ottocento nelle diverse residenze Brignole – Sale per poi pervenire alle collezioni civiche - a due riprese e incompleto - per mezzo della donazione e del legato della duchessa di Galleria: Maggio, Giugno, Luglio, Agosto e Settembre furono destinati a Palazzo Rosso mentre Gennaio, Aprile e Novembre a Palazzo Bianco. Riuniti in un’unica sede espositiva, mancano a completare la serie originaria i mesi di Marzo e Ottobre, rimasti nell’antica villa suburbana dei Brignole – Sale (ora sede di una congregazione religiosa) nel sobborgo genovese di Albaro a levante della città, luogo storicamente riservato alla villeggiatura dell’aristocrazia genovese, Dicembre, identificato in una tela di collezione privata e Febbraio, attualmente disperso. La serie, datata 1614 sulla base del fatto che questa data compare in tre dei dipinti che la compongono, è molto probabilmente stata realizzata a Genova, dove si trattenne lo stesso Wildens nel corso del suo soggiorno italiano, protrattosi dal 1613 al 1616. L’attività del pittore in questa città sarebbe infatti implicitamente provata da diversi elementi, tra cui, la presenza di sue tele in inventari genovesi di primo Seicento (Boccardo 2006) e i precisi riferimenti al paesaggio cittadino, come nel caso del mese di Novembre, appartenente a questa serie, in cui si riconosce il tratto di costa che va dalla chiesa di San Nazaro al promontorio di San Benigno (Di Fabio 1997, p. 87) o all’architettura locale, come nell’Aprile di collezione privata dove è raffigurata sulla collina di sfondo una villa di evidente impronta alessiana (Orlando in I fiori del barocco 2006, n. 43, p. 112). Il dipinto in esame raffigura una vasta pianura coperta di neve, attraversata da un fiume ghiacciato che occupa interamente la parte destra del dipinto, sul quale molte persone si divertono a pattinare; nella parte sinistra si scorge una chiesa e un piccolo gruppo di case, mentre sullo sfondo si scorgono gli edifici di una grande città. Besta in Musei di Strada Nuova 2010, p. 64