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Noli me tangere
Ageno De Simoni Carlotta 1913 Genova - legato
Gregorio De Ferrari (Genova, 1647-1726)
dipinto
1690 - 1800 - secc. XVII- XVIII
PB 1619
Unità di misura: cm; Altezza: 130; Larghezza: 100
olio su tela
La cifra stilistica di Gregorio De Ferrari si rivela con particolare eleganza e raffinatezza in questo splendido dipinto, che può essere datato intorno al 1690. L’artista ha rispettato l’iconografia più tradizionale per raffigurare quest’episodio del Vangelo di Giovanni, che narra il momento in cui, dopo la Resurrezione, Gesù incontra presso il sepolcro la Maddalena che lo stava piangendo e rifiuta l’abbraccio della donna, che vorrebbe trattenerlo. Il soggetto sacro, privato del suo carattere solenne e miracoloso, viene proposto in una nuova chiave mondana e sensuale, che trasforma l’incontro tra Gesù e la Maddalena in un momento spensierato e quasi galante; un’interpretazione distante dai modelli fissati dalla tradizionale iconografia della Controriforma. In quest’opera, che prelude agli esiti del Rococò, l’artista rivela quanto la sua maniera sia stata condizionata dall’esempio di Correggio, con il modellato dolce e morbido e il delicato tonalismo del paesaggio giocato su una tavolozza che privilegia le tinte pastello. La tela ha pure un pendant – anch’esso nei Musei di Strada Nuova – raffigurante Tobia e l’angelo, realizzato da suo figlio Lorenzo. Cristo è colto in una posa elegante e artificiosa, armonizzata all’andamento obliquo della composizione; al gesto della mano della Maddalena fa riscontro quello di Cristo, mentre il fitto panneggio dell’abito di lei corrisponde al vaporoso manto di lui.