Ritratto di un gentiluomo della famiglia Spinola

Ritratto di giovane di casa Spinola

Clicca qui per visualizzare l'immagine

Titolo dell'opera:

Ritratto di un gentiluomo della famiglia Spinola

Acquisizione:

Maria Brignole-Sale De Ferrari 1874 Genova - donazione

Autore/ Manifattura/ Epoca:

Antoon Van Dyck (Anversa, 1599 - Londra, 1641)

Tipologia:

dipinto

Epoca:

1621 - 1622 - sec. XVII

Inventario:

PR 115

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 241; Larghezza: 148

Tecnica:

olio su tela

Ultimi prestiti:

La bella Italia - Torino - 2011-2012
Anversa et Genova: un sommet dans la peinture baroque - Anversa - 2003
Van Dyck a Genova - Genova - 1997
Cento opere di Van Dyck - Genova - 1955

Torna al Focus:
Descrizione:

Sebbene in passato sia stato attribuito a Rubens (Zeri 1955), il dipinto è oggi concordemente ritenuto opera dei primi anni del soggiorno genovese di Antoon van Dyck, anche grazie al restauro del 1997, che ha permesso di evidenziare la tecnica pittorica utilizzata. L'effigiato, abbigliato alla moda spagnola dei primi decenni del Seicento, appartiene sicuramente alla famiglia Spinola, come testimonia lo stemma visibile sulla balaustra alle spalle del soggetto. Nel 2012 Tordella ha identificato il soggetto con Filippo Spinola, terzo conte di Tassarolo, a partire da un ritratto a disegno di Ottavio Leoni all'incirca degli stessi anni (1623-1624; Tordella 2012 in "Storia dell'Arte", 132). Nel 1728 il dipinto fu acquistato da Gio. Francesco II per Palazzo Rosso, dove si trova tuttora. Prima di quella data, è noto che l’opera si trovasse nella collezione di Cristoforo Lercari (Boccardo in Anversa 2003, p. 80). La conformazione dell'elaborata colonna tortile alle spalle dell'effigiato si ispira credibilmente a quella dipinta da Rubens nel 1620 nel ritratto di Aletheia Talbot, contessa d'Arundel; tuttavia, il sopracitato restauro ha altresì messo in luce che, in una prima stesura, l'artista aveva concepito una colonna più semplice, di forma cilindrica, molto simile a quella delineata nel disegno conservato all'Albertina di Vienna, che, di conseguenza, è stato ritenuto possibilmente preparatorio per il presente dipinto (Boccardo in Anversa 2003, p. 80). Ritratto a figura intera di gentiluomo.