Polittico della Cervara -
La Madonna col Bambino e i santi Gerolamo e Benedetto

Madonna col Bambino, detta Madonna dell’uva

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Titolo dell'opera:

Polittico della Cervara - La Madonna col Bambino e i santi Gerolamo e Benedetto

Ambito culturale:

ambito fiammingo

Autore:

David, Gerard

Tipologia:

Polittico dipinto

Epoca:

1506 - 1510 - XVI

Inventario:

PB 176

Misure:

Unità di misura: cm; Altezza: 152,5; Larghezza: 64; Varie: Tavola con San Benedetto; Unità di misura: cm; Altezza: 152,5; Larghezza: 64; Varie: Tavola con San Gerolamo; Unità di misura: cm; Altezza: 153; Larghezza: 89; Varie: Tavola della Madonna col Bambino

Tecnica:

olio su tavola di rovere

Ultimi prestiti:

Mostra della pittura antica in Liguria - Genova - 1946
Il Polittico della Cervara di Gerard David - Genova - 2006

Descrizione:

Il polittico proviene dall’abbazia benedettina di San Gerolamo della Cervara (Santa Margherita Ligure- GE) e fu commissionato a Gerard David da Vincenzo Sauli perché fosse collocato all’ingresso del coro della chiesa monastica. Delle sette tavole che componevano il polittico, a Palazzo Bianco sono esposti i tre scomparti principali che rappresentano la Madonna col Bambino, detta "Madonna dell’uva", San Gerolamo e San Benedetto, nonché il coronamento superiore della tavola centrale, raffigurante la Crocifissione. Le parti mancanti si trovano oggi al Metropolitan Museum (Angelo annunciante e Madonna annunciata) e al Louvre (lunetta con il Padre Benedicente). Un'iscrizione, che si conosce grazie ad una testimonianza del 1790, correva sotto la base del trono della Vergine e recitava: "Hoc opus fecit fieri D.nus Vincentius Saulus MCCCCCVI die VII septembris" [cfr. G. Spinola, Memorie storiche del Monistero..., XVIII secolo, c. 596]. I tre scomparti compongono uno spazio unitario, reso continuo dallo scorcio del pavimento, dalla struttura architettonica del trono e dall’arazzo “millefiori” che fa da sfondo alla Vergine e alle figure dei due santi. Questo tipo di arazzo veniva ritenuto metafora del Paradiso, popolato dalle diverse categorie di eletti – ai martiri alludono le rose, ai confessori le viole, i gigli alle vergini – e contribuisce a connotare come paradisiaco lo spazio che accoglie i sacri personaggi. Al centro, assisa su un trono, Maria tiene in braccio Gesù e lo aiuta a staccare un acino da un grappolo d’uva, che allude al sacrificio della croce e al vino eucaristico salvezza. La gemma che riluce in fronte alla Vergine, applicata a una striscia di tessuto prezioso su cui è ricamato l’incipit dell’Ave Maria, allude alle parole del Salmista: “Vergine regale, ornata delle gemme di tante virtù, luminosa per lo splendore dello spirito e del corpo”, mentre la regalità di Maria, che le deriva dall’appartenere alla stirpe di David e dall’essere madre e sposa del Re dei Cieli, è ribadita dai versi del Salve Regina, ricamati in caratteri aurei lungo l’orlo del manto. dipinto